Tutto
per una donna
Una
sera si ritrovarono tutti al bar. Quel cazzo di bar che dava
ogni tanto la speranza di vedere qualche buona donna. Si ritrovarono
perchè dovevano discutere. La situazione era critica.
Marco C. disse la sua :
"Ragazzi non rompete i coglioni per favore, questa qua
è mia perchè se no va a finire come al solito
che rimango a bocca asciutta".
Christian L. si alzò di scatto impugnando la sua birra
e puntandola dritto in faccia a Marco C. :
"Mi hai rotto i coglioni, piantala di dire cazzate, questa
qua è mia e basta, perchè io c'ho il numero
di telefono, che oltretutto mi ha dato lei, quindi se qualcuno
prova a metterle gli occhi addosso sono cazzi, capito?".
Nicola O. sembrava fuori dalla discussione, come pensieroso,
Paolo C. gli diede una botta sulla spalla e disse :
"Porcodio Nicola O. che cazzo c'hai? Ti piace anche a
te quella là o no?".
"Non lo so cazzo, c'ho la testa impegnata adesso, non
ho tempo di pensare a quella lì, c'ho già i
miei cazzi". Poi rivolgendosi a tutti disse : "Oh
ragazzi io mi tiro fuori dalla disputa, è tutta vostra!!".
Marco B. disse :"Bravo Nicola O. tu si che fai bene.
Ragazzi sia chiaro che con quella lì c'ho parlato prima
io di tutti, quindi il diritto di precedenza è mio
va bene?".
Marco C. allora indispettito replicò: "Va bè
che cazzo vuol dire, allora io mi sono seduto per primo al
tavolo con loro, allora io sono secondo in classifica, va
bene?".
Paolo C. subito si inserì dicendo :" Va bene un
cazzo, il primo in classifica sono io perchè sono venute
alla mia di festa, non alla vostra, poi io ho vomitato più
di tutti, quindi non rompete il cazzo. Quello che avanza poi
lo passo, ma prima... che nessuno osi agire...".
Le solite lotte. Erano già tutti pronti a quella situazione,
sapevano che prima o poi qualcuno ci sarebbe rimasto male
e che solo uno sarebbe riuscito a fare meta. Ad infilare il
pallone tra i pali. La conversazione si stava scaldando, anche
Paolo N. e Alessandro C. che erano rimasti zitti dall'inizio
misero in piazza le loro rivendicazioni sulla ragazza.
Poi decisero tutti di coalizzarsi contro l'unico che era riuscito
ad avere il numero. Christian L. sentendosi in difficoltà
disse :
"Non me ne frega un cazzo delle vostre stronzate, cascasse
il mondo questa qua me la scopo io, e nessun altro, così
imparate a rompere i coglioni, va bene? Al massimo sono io
quello che darà le briciole avanzate, se ci saranno...
Per me il discorso è finito qui".
A quel punto estrassero tutti contemporaneamente i cannoni
da sotto l'impermeabile e si crivellarono a vicenda di colpi.
Si fece il silenzio, dopo il boato degli spari. Una voce sottile
strisciò tra i corpi. Era quella di Nicola O. che a
fior di labbra cercava di dire:
"Coglioni
di merda, io non centravo un cazzo".
colombo