Non si ha l'assoluta certezza della data di nascita dell'Arciconfraternita, ma con una certa approssimazione, possiamo però affermare che questa sorse nel 1560. Sappiamo con certezza di un pellegrinaggio grandioso compiuto dalla Parrocchia di Multedo sotto la spinta dell'Arciconfratemita, nel 1594, al Santuario di Mondovì.
La prima sistemazione dei confratelli si ebbe presso la Chiesa Francescana in "Campora" mentre la sistemazione dell'Oratorio attuale (la vecchia parrocchiale) avvenne, con licenza del Papa Sisto V, il 4 Maggio 1586. E' nota la data nella quale l'oratorio dei Disciplinati cominciò la sua attività religiosa come sede dei "Bianchi": 28 Luglio 1607. I lavori di affresco che omano l'interno furono iniziati nel 1627 dal pittore Lazzaro Tavarrone. Parecchie volte ripresi e sospesi si terminò l'opera nel 1634, come appare da due affreschi in cui l'autore lasciò le sue iniziali e l'anno.
Della seconda metà del Settecento pare sia la grande Cassa dei SS. Nazario e Celso. I documenti attestano la sua presenza sin dal 1706. Sul portale di ingresso un bassorilievo di pietra di Lavagna di bella fattura raffigurante Nostra Signora del Carmine e i Ss. Nazario e Celso.
L'anno 1746, nella disastrosa guerra contro gli austriaci, l'Oratorio ebbe a subire gravose spogliazioni. Andò perduta in quella circostanza una tela attribuita al Tavarrone. Al suo posto, i confratelli facevano collocare un altro lavoro del pittore Giovanni Luigi Ratti, rappresentante il martirio dei Ss. Titolari. Anzi, proprio in quel periodo di tempo, 1749, portavano, a termine i lavori di affresco alle pareti dell'Oratorio da parte del Ratti, che dipingeva anche una tela raffigurante la Madonna Immacolata, S. Lucia, S. Sebastiano e S. Rocco.
Risale al 1690 il Primo grande Crocifisso, attualmente sull'Altare dell'Oratorio, con cantonali d'argento. 1 due grandi Crocifissi, che vengono attualmente usati, sono di data relativamente recente. Uno, il bianco, comnùssionato nella seconda metà del secolo scorso, l'altro, il nero, entrato a far parte degli arredi nel 1922, opera dell'artigiano Gismondi.
Personaggi molto importanti sono stati iscritti alla Confraternita. Tra essi l'Arciduca d'Austria che chiese di essere ammesso tra i confratelli nel 1626. Altro confratello d'onore fu l'Ambasciatore di Spagna, ospite dei Lomellini nella Villa omonima. Attualmente sono iscritti un'ottantina di persone e, cosa unica, tutti gli anni l'oratorio riceve, per la festa della Candelora, offerte dai Carlofortini ancora affezionati a quella che considerano la loro Confraternita.