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Tredici episodi nella
Los Angeles degli anni ottanta. Giovani ricchi e viziati, padri
imbelli, madri drogate, rockstar colte dal delirio di onnipotenza,
aspiranti sceneggiatrici che sfondano nonostante la loro assoluta
deficienza, effimere star della televisione. Dal quotidiano
si passa al fantastico e la realtà si mischia ai film
così come l’orrore si mescola a una satira feroce
.
***
l'inizio...
Bruce telefona da Los
Angeles, fatto e abbronzato, e mi dice che gli dispiace. Gli
dispiace di non essere qui, al campus, con me. Mi dice che avevo
ragione, che quest’estate avrebbe dovuto volare al corso
e che gli rincresce di non essere nel New Hampshire, e di non
avermi telefonato da una settimana. Io gli chiedo che cosa sta
facendo a Los Angeles ; non gli ricordo che sono ormai passati
due mesi.
frammenti...
Sono sul balcone dell’appartamento di
Martin a Westwood, con un bicchiere in una mano e una sigaretta
nell’altra. Martin viene verso di me, mi si avventa contro
e con entrambe le mani mi spinge giù dal balcone. Il
suo appartamento a Westwood è solo al secondo piano,
ragione per cui la caduta non è molto lunga. Cadendo
, spero di svegliarmi prima di giungere a terra. Batto sull’asfalto,
con durezza, e me ne resto lì, prona, con il collo completamente
girato a trecentosessanta gradi. Alzando gli occhi focalizzo
il bel viso di Martin che è intento a guardarmi con un
sorriso benigno. E’ la serenità del suo sorriso-
non proprio la caduta né l’immagine onirica del
mio corpo infranto, sanguinante- a svegliarmi.
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