Intervista di Fernanda Pivano a Charles Bukowski
tratta da
"Quello
che importa è grattarmi sotto le ascelle"
Bukowski:Qual
è la prima domanda?
Fernanda Pivano:
Pensavo di chiederti che
cosa pensi dell’immagine di te creata dai media.
Buk: Beh, vedi, non sono
proprio sicuro di quale sia l'immagine di me creata dai media perché
specialmente in Europa non leggo le recensioni, che sono scritte in
un'altra lingua. Così non ho idea di che cosa succeda laggiù.
Quello che so e che i libri si cominciano a vendere, ma quello che si
dice di me non lo so. Io parlo soltanto l'inglese, leggo soltanto l'inglese.
Sicché tu sai meglio di me quello che succede.
E l'immagine di te creata in America?
Buk: E’ superesagerato...
che sono un duro, e salto dentro e fuori dal letto con tutte le signore,
e così via. Questo lo facevo in una certa misura, ma in generale
sono superesagerati. Hanno esagerato quello che sono, quello che ho
fatto, quello che faccio. E’ un po’ hyped-up, pompato…
La migliore immagine che dovrebbero farsi di me, l’immagine vera,
è semplicemente leggere quello che ho scritto e non fare invenzioni
fuori dai libri.
Ma credi che quello che hai scritto sia
così autobiografico da poter dare un’immagine della tua
vita?
Buk: Sì, e molto
vicino a quello che e accaduto. Sì, e il novantacinque per cento
vera e il cinque per cento narrazione. E’ solo un po' levigato,
intorno ai bordi. Sicché, sì, ma vedi, specialmente un
mucchio di donne mi detestano, perché hanno sentito che faccio
tutte queste brutte cose alle femmine, capisci? Ma molte di loro non
hanno mai letto i miei libri, e solo un passaparola che sono questa
persona terribile che mutila le donne, le picchia, ci piscia sopra e
così via. Ma pochissime di loro hanno letto le mie cose. Se lo
facessero si renderebbero conto che spesso sono stato io quello che
e stato mutilato o pisciato addosso dalle femmine. Sicché...
Quando dici femmine vuoi dire femministe
o soltanto femmine?
Buk: Soltanto femmine.
Non vado a letto con le femministe. E spesso nei miei lavori faccio
la parte dello stupido più spesso della donna. Ma anche quelli
che leggono i miei lavori, le femmine che li leggono, non hanno l'aria
di cogliere questo genere di cose, si accorgono soltanto quando la donna
sta male, i loro occhi non riescono a vedere altra, le loro menti non
colgono altro. Ma quando sto male io lo trascurano. Così, credo
che esista un'opinione sleale su di me; ma a me non importa perché
aiuta a vendere i libri, capisci. E un'idea esagerata di ciò
che sono. Mi fa risaltare più sensazionale di quello che sono,
più bastardo di quello che sono. Il che tutto insieme aiuta a
vendere i libri perché quelli che tendono a detestarti sono anche
buoni lettori. Sono molto curiosi quando detestano. Così questa
falsa immagine aiuta le vendite.
Aiuta le vendite?
Buk: Sì. Vedo che
la tua macchinetta sta andando.
Credo che voi scrittori, voi poeti, voi
personaggi pubblici o comunque vi vogliate chiamare, ci siete talmente
abituati
Buk: Abituati a che cosa?
Alle macchine, al registratore, tanto
che in realtà non ve ne importa più niente.
Buk: Beh, sì, mi
hanno intervistato credo più di cento volte.
Sì, e così non te ne importa più. Non mi importa
di rispondere con esattezza alle domande. Ma cercherò di farlo
(risata).
Vuoi dire perché non ti importa
delle domande?
Buk: No, no, non e questo.
E’ che... si continua a sentire domande sempre simili.
Tutte uguali.
Buk: Sì, fondamentalmente
lo sono, beh, devono essere le stesse. Sicché, va' avanti, prego.
Che cosa pensi del personaggio macho,
maschilista, che fai di te stesso nei tuoi libri, non quello che fanno
i media? Sei davvero così macho come vuoi far parere nei tuoi
libri?
Buk: Beh, non faccio parere
niente che non sia accaduto. Sicché se vuoi chiamare macho quello
che leggi, allora sono macho, perché tutto quello che ho scritto
direi che e vero per il novantacinque per cento. Sicché se quello
che e scritto pare macho, allora sono macho, mi dichiaro colpevole.
E che cosa vuol dire macho per te?
Buk: Per te che cosa vuol
dire? Sei tu quella che...
No, voglio sapere che cosa vuol dire per
te, per sapere se la mia domanda ha un senso.
Buk: Beh, se da quello
che hai letto di me e dai miei libri ritieni che sono macho, che quello
che ho scritto e macho, allora sono macho. In altre parole, è
un circolo chiuso.
Hai mai litigato con le femministe? Lo
so che non vai a letto con loro. Così ricominciamo da capo.
Buk: Beh, non andiamo
a letto insieme.
Ma hai mai avuto discussioni con le femministe?
Buk: Beh, non ci hanno
picchettato in Germania da qualche parte? Lo sono sempre ubriaco, capisci.
Dicono che era una ragazza. Io ero molto eccitato. Ero uscito ubriaco,
credevo che ce ne fossero cinque o sei, coi cartelli: "Bukowski
è un porco macho"… Non riesco a capire che cosa le
fa infuriare tanto. Non riesco a capire. Mi fa soltanto sorridere. Ho
scritto un bel numero di storie d'amore che sono semplicemente storie
totalmente d'amore, nient'altro. Credo che queste non le leggano. Poi,
ogni tanto, mi attaccano. Vedo soltanto la bocca che si muove e l'odio.
Non so che cosa... Ogni tanto compaiono e hanno proprio l'aria di detestarmi.
Beh, le femministe hanno qualche ragione
di detestarti.
Buk: Davvero?
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