I film di Wong kar wai
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IN THE MOOD
FOR LOVE Shangai,
anni ’60. Li-zhen e Mo-wan sono due vicini di casa, hanno in affitto
due camere adiacenti nello stesso palazzo. I loro rispettivi marito
e moglie li lasciano spesso soli, probabilmente li tradiscono. Loro
si incontrano e si sfiorano, lungo le vie buie e piovose della città,
al tavolo della padrona di casa, durante una partita a carte. La solitudine
li spinge l’uno nelle braccia dell’altra, ma la paura di
innamorarsi rende l’amore impossibile. Rimane un segreto inconfessabile,
che i due amanti non possono fare a meno di tenere per sé. Ma
il peso del segreto è grande, non resta che confessare tutto
in un buco, tra le mura di un antico tempio e poi riempirlo con della
terra. Così il segreto verrà custodito per sempre.
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HAPPY
TOGETHER Un’ altra storia d’amore, ma questa volta si tratta di due uomini. Ho Po-wing e Lai Yiu-fai, una volta giunti in Argentina per una vacanza, si lasciano. Ma la solitudine in un paese così diverso dal loro li spinge a cercarsi e ritrovarsi in una stanza in affitto, a Buenos Aires. L’intenzione è quella di ricominciare tutto come prima. Ma mentre Lai Yiu-fai è affettuoso, devoto e lavora in un ristorante per prendersi cura del compagno, Ho Po-Wing è egoista e cinico. Fugge per poi tornare quando vuole. Quando Lai Yiu-fai conosce il suo giovane collega Chang decide di lasciare definitivamente il compagno e di tornare nella sua città, per cominciare una nuova vita. Le inquadrature ricercate, i colori, e la cura per la colonna sonora, tra jazz e tango argentino, sono ormai un marchio di fabbrica nel cinema di WKW. E l’equilibrio raggiunto nel narrare questa storia d’amore non convenzionale gli è valso la Palma d’oro a Cannes. Prima volta assoluta per un film di Hong Kong.
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ANGELI PERDUTI Ming è un killer duro e spietato. Porta sempre a termine i suoi lavori, anche i più difficili. E’ la bella Agent a organizzare tutto. I due, pur lavorando l’uno per l’altra non si conoscono, ma si sentono attratti anche se l’amore tra i due è impossibile per il successo del loro lavoro. Ho, invece è un ragazzo un po’ strano. Muto fin da piccolo, anche la sua voce è presente fuoricampo. Il suo passatempo preferito è quello di entrare di notte nei negozi e riaprirli al pubblico, inseguendo di volta in volta i clienti e costringendoli a fare barba e capelli o a mangiare gelati da mezzo chilo. Altre volte si diverte a fare massaggi alle carcasse di maiali, nelle macellerie. Un film notturno, ambientato tra le vie di Hong Kong, nato dal precedente Hong Kong Express, di cui doveva far parte. E’considerato (dai critici) un film minore, ma conserva i temi cari al regista, la solitudine, l’amore non corrisposto, l’incomunicabitiltà. E poi la solita cura per le immagini e la musica.
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HONG KONG
EXPRESS (Chungking Express) Due storie di amori perduti. C’è un poliziotto che è appena stato lasciato dalla moglie, una hostess, che a furia di frequentare lo stesso chiosco (che esiste davvero ed è nel cuore del quartiere malfamato di Hong Kong, il Chungking Mansions “La giungla di Chungking”, che da il titolo al film: “Chungking Express”) conosce la giovane cameriera May. Lei si invaghisce del poliziotto e quando lui non è in casa ne approfitta per intrufolarsi nel suo appartamento, mettere ordine e fantasticare tra le sue cose. Poi c’è la storia di un altro giovane poliziotto, anche lui è appena stato lasciato dalla sua ragazza, si innamora di una donna con cui si è scontrato per caso, mentre inseguiva una banda di delinquenti. E poi c’è la città di Hong Kong in sottofondo. Lo stile narrativo di WKW, fatto di immagini e musiche ripetute, come i pensieri che si affollano nella mente dei protagonisti, è quello che lo farà conoscere e apprezzare nel mondo. E’il primo grande successo per il regista, che vince con questo film il premio per la miglior regia a Cannes.
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AS TEARS
GO BY E’ il primo film di WKW, e si vede. E’
la storia di un gruppo di gangster dalle doti intellettuali non eccelse.
Fanno parte tutti della stessa “organizzazione” ma non fanno
altro che beccarsi e fare a botte tra di loro, come galletti in un pollaio.
Il loro problema è sempre lo stesso: tutti devono dimostrare
di essere dei veri duri. Viste le scarse doti di intelligenza, per non
sbagliarsi, usano nomi semplici: il padrino si chiama padrino, il duro
si chiama cobra e il traditore che spiffera tutto alla polizia si chiama
bocca larga. Così non si può sbagliare. Il protagonista
è indeciso. Deve seguire il cuore e abbandonare tutto per stare
con sua cugina oppure proteggere il suo “fratello” dalle
sue stesse cazzate. Inutile dire quale sarà la scelta finale.
Il suo protetto vuole diventare famoso almeno per un giorno, e quale
modo migliore se non offrirsi di ammazzare il traditore dell’organizzazione.
Bocca larga è scortato da una decina di agenti per andare a testimoniare,
ma ciò che è deciso è deciso. E’un attacco
suicida e Cobra non può far altro che portare a termine ciò
che il suo incapace protetto lascia a metà. Peccato che così
entrambi ci lasciano le penne.
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