Sul,mare solo contro la
tempesta.
Un
vessillo scarlatto,nella bora
Chiama la ciurma alla nuova
festa.
Passa la nave di Venezia,e
allora
Chi
giace negli abbissi alza la testa.
Se
l’Italia dei vivi dorma ancora
C’è
l’Italia dei morti che la desta.
Dalle città perdute,da ogni
altura
Dell’Istria,dalle chiese e
dai bastioni
Della Dalmazia dalle verdi
sponde
dell’isole lontane,chi
risponde
è
l’Italia:è Venezia coi leoni
di
S.Marco scolpiti in pietra dura
Tratto da”Zara” Gennaio 1966
Anno XIV n°1