Cenni biografici

Nacque a Shoder ( Scutari ) il 03/02/1926, da Marc Delija ( 1875 - 1945 ) e Luce Zefi ( 1899 - 1971 ). Suo padre che era vedovo e aveva già una figlia, Rosa Delija di 9 anni, faceva l'elettricista. Dal matrimonio con Luce Zefi, nacquero altri 6 figli, 4 maschi, Frano ( 1921 ), Lin ( 1926 - 1994 ), Ndok ( 1931 ), Sander ( 1936 ) e 2 femmine, Lezina ( 1938 ) e Angelina ( 1942 ). All'età di 10 anni, nel 1936, Lin Delija entra in collegio con i frati francescani a Scutari, ma qui conosce padre Kabashi, che era un decoratore e cerca di aiutarlo. La seconda Guerra Mondiale, giunge finalmente a termine e in Albania prende il potere uno tra i peggiori partiti comunisti del mondo. Nel 1945, vengono chiusi tutti i luoghi di culto e i conventi, mentre i ragazzi che vivevano in questi posti vengono tutti arruolati nell'esercito albanese. Anche Lin Delija venne arruolato. A 19 anni insieme a 4 amici di collegio, arruolati anche loro, diserta! Se fossero stati ripresi, la pena da scontare era una sola: la morte per impiccagione! La fuga riesce: arrivano in Jugoslavia. Le autorità jugoslave all'inizio si mostrarono diffidenti, Lin fu mandato a Titograd, l'attuale Podgorica e avendo egli dichiarato di essere un pittore che stava facendo Scuola Artistica, in un secondo tempo viene mandato a Hercegovi ( Castelnuovo ). In questa città c'era una famosa Scuola Artistica, il Governo Montenegrino gli concesse una borsa di studio per vivere. Terminati gli studi Lin Delija va a Zagabria dove trovò ospitalità in un convento di suore; in questa città, frequentò per circa sei anni l'Accademia delle Belle Arti. Nel frattempo la sua famiglia, rimasta in Albania, dovette subire le ritorsioni del Governo Comunista, tra i vari provvedimenti ci fu la deportazione del sud del paese, dove morirà suo padre Marc all'età di 60 anni per cancro epatico. La madre, Luce Zefi, non rivedrà più suo figlio Lin, morirà all'età di 71 anni per cancro ovarico; Lin aveva 45 anni e già da qualche tempo viveva in Antrodoco. Dopo Zagabria Lin Delija, arriva finalmente in Italia, qui frequenta la comunità dei fuoriusciti albanesi, dove incontra il Prof. Koloqi, uno dei Padri della Letteratura Albanese che si interesserà a lui e che gli farà prendere una borsa di studio a Roma dove frequenterà l'Accademia sotto Bartoli e Mafai. Lin Delija, conosce Mons. Luigi Stefani cappellano della Confraternita di Misericordia di Firenze. Padre Stefani era di Zara e a Firenze aveva creato la " Galleria dello Sprone " inoltre stava preparando una " Libera Accademia " e Lin ne divenne uno degli insegnati. Quest'esperienza sarà determinante, perché farà nascere a Lin Delija l'idea di un'altra Libera Accademia, " La Scuola di Villa Mentuccia " dedicata a Carlo Cesi in Antrodoco. A Roma conoscerà Maria Paolucci, nipote di Rolando Fainelli e i fratelli Brunelli; qui viveva e abitava in via Ripetta, la casa dove stava apparteneva al Vaticano, poi fu venduta e lui dovette andar via. I fratelli Brunelli gli misero a disposizione la loro casa ad Antrodoco e lui accettò. Lui era già venuto una volta ad Antrodoco, grazie a Rolando Fainelli, allora Assessore ai Lavori Pubblici del Comune, per svolgere un lavoro artistico all'interno della scuola elementare nuova. Preparò un bozzetto sul quale Sotero Sciubba fece una scultura, posta all'ingresso della stessa. Quando arrivò ad Antrodoco, Lin aveva 34 anni, non aveva né barba né baffi, ed è qui che svolgerà la maggior parte del suo lavoro. E' da Antrodoco che lui partirà per le varie parti del mondo e d'Italia, per esporre i suoi quadri, e far conoscere la sua Pittura Sacra. Oggi nei Musei Vaticani gli è stato dedicato un " angolo " ... Nel 1987 Lin ha un primo disturbo alla circolazione che lo costringe a un periodo in ospedale... Nel 1991, crolla il muro di Berlino, cambia il quadro internazionale, crolla il regime albanese, e suo fratello Ndok Delija arriva finalmente in Italia. Nel 1992 tocca a Lin rientrare in Albania, per un matrimonio di un nipote, sono passati 46 anni da quando fuggì! Nel 1994, purtroppo il Maestro Lin Delija viene colpito da un ictus, non c'è più niente da fare...., viene ricoverato prima a Rieti, poi portato al San Filippo Neri, morirà a Roma il 9/04/1994. I funerali vennero svolti ad Antrodoco, sua seconda patria, ed è qui, nel cimitero del paese, lotto " Del Sole ", cappella n° 4, loculo n° 72, dove è stato sepolto. Recentemente ad Antrodoco (Ri) è stato aperto un museo intitolato a lui e a Carlo Cesi su iniziativa di un suo amico il Consigliere Comunale Armando Nicoletti e tutto il Consiglio Comunale capeggiato dal Sindaco Maurizio Faina. Anche ad Osimo (An) vi è un museo dedicato alla sua Pittura. Per ulteriori informazioni sull'artista si rimanda al testo " All'incrocio degli sguardi " edito dal Comune di Antrodoco.

                                                                               

 

autoritratto

una delle sue opere

 

Si ringrazia la fondazione della Confraternita di Misericordia di Antrodoco per la gentile concessione del testo e delle foto.