Cenni biograficiMario Riva, fu l'uomo che inventò il sabato sera televisivo grazie ad una trasmissione intitolata " Il Musichiere ", che tanto ebbe successo dal 7 dicembre 1957, al 1960, con 90 puntate, in ognuna delle quali, veniva presentato un ospite famoso ed invitato a cantare. I concorrenti dovevano indovinare il motivo di una canzone, la prima puntata si chiamò: " Conosci questo motivo ", ma già dalla seconda puntata prese il nome leggendario de " Il Musichiere ". In una di queste trasmissioni fece il suo esordio televisivo Totò. Il campione per eccellenza, tra i partecipanti fu un cameriere romano Spartaco D'Itri, che sembrava conoscere tutte le canzoni. Il vero nome di Mario Riva era Mariuccio Bonavolontà, nato a Roma il 26 gennaio 1913, da Giuseppe e Teresa Chinzari di Antrodoco. Giuseppe Bonavolontà era nato, invece a Marigliano (Na) nel 1885 e morirà nel 1957; musicista diplomato presso il Conservatorio di San Pietro a Maiella, divenne professore di corno, all'Accademia di Santa Cecilia in Roma. E' questa città che conosce Teresa Chinzari, figlia di Luigi Chinzari e nipote di Antonio e Margherita Cherubini di Borbona, della Lama, che gestivano delle macellerie e da poco si erano trasferiti nella capitale. Tra i due nacque l'amore e quando l'estate sopraggiunse, Teresina, così la chiamava affettuosamente, andò ad Antrodoco, Giuseppe la seguì. In quei giorni compose una canzone, cantata in seguito, da Claudio Villa: " Borgo antico ", che descrive Antrodoco, visto da Villa Mentuccia, osservando l'incrocio delle tre valli, senza mai nominarlo. Giuseppe e Teresa si sposarono e la loro famiglia fu allietata da quattro figli: Mario, Nino ( che diventerà direttore di Orchestra al conservatorio di Cagliari, dopo averlo fatto a Caracas - Venezuela, che collaborerà con la Schola Cantorum di Antrodoco dal 1937 al 1939 ), Adriana ( professoressa di musica ) e Aldo ( che farà il dentista ). Mario Riva, un carattere gioviale, era portato per il teatro, e riuscì ad entrare nella compagnia di Totò. Il 9 ottobre del 1943, a Roma, interpretò " Aria nova ", in quel periodo nella compagnia di Totò ci lavorava anche il Quartetto Cetra. Il 26 giugno del 1946, a Roma, interpretò " Che ti sei messo in testa? " con Anna Magnani, in questa commedia ci lavorava Diana Dei ( al secolo Agnese Monicelli ), compagna di Mario Riva. Il 3 novembre del 1949, al teatro Manzoni di Milano, la compagnia teatrale di Totò, debuttò con " Bada che ti mangio ", c'era Isa Barzizza e il nostro Mario con Diana Dei. Nel 1950, verrà a Rieti a recitare " La Bisarca ", con Riccardo Billi, il Quartetto Cetra, Diana Dei .... e poi tutti a mangiare gli stracci antrodocani ( una specie di cannelloni ripieni molto leggeri ) da zia Amelia. Mario Riva considererà il suo unico e vero maestro Totò e ci terrà a dirlo pubblicamente durante una trasmissione de " Il Musichiere ". Il 2 gennaio del 1954 iniziano le trasmissioni televisive, la televisione, anche in Italia è una realtà. Mario Riva presenta " Un, due e tre ", con Diana Dei è amore da oltre un decennio ( hanno anche un figlio, Antonello - Roma 1951 ). E' in questa estate del 1954 che Mario con tutta la sua famiglia viene ad Antrodoco e porta con sé, per suo zio Cleto Chinzari, direttore delle Terme, uno dei primi televisori del paese; oggi quell'apparecchio storico esiste ancora. Altra trasmissione " Duecento al secondo ". Nel 1956, insieme con Diana Dei, sempre in televisione " La piazzetta " poi nel 1957 il già citato " Il Musichiere ". Famosa la frase che introduceva l'ospite d'onore: "NIENTEPOPODIMENOCHE". La sigla di Gorni Kramer la cantavano tutti: " DOMENICA E' SEMPRE DOMENICA ", a tutti partecipanti veniva regalato un pupazzo. I coniugi Bonavolontà amavano Antrodoco e i loro figli lo stesso; durante la 2^ Guerra Mondiale sfollarono da Roma e vennero ad abitare in paese, in quella che oggi è via Giuseppe Mannetti, presso la casa del Prof. Elvio Cricchi. Mario Riva è stato anche attore cinematografico partecipando a 50 film, stava diventando l'uomo più amato degli italiani, per strada i bambini lo fermavano per salutarlo. La gente aveva piacere di stringergli la mano. Un giorno all'Arena di Verona si compì il suo destino, era il 21 agosto del 1960 stava facendo delle prove di una rappresentazione teatrale doveva entrare in scena portando una torcia finta che sembrasse quella olimpica, cadde nella botola del palcoscenico, facendo un salto di cinque metri e riportando numerose fratture molto gravi. La madre di Mario, ormai avanti negli anni, era in vacanza ad Antrodoco e si trovava a casa di suo nipote Matteo, quando quel triste giorno i carabinieri di Antrodoco scesero dalla caserma per portare la tragica notizia. Partirono subito dopo i fratelli, la madre, e i parenti, purtroppo Mariuccio ...., il 1 settembre del 1960 moriva per sopraggiunte complicanze polmonari e cardiache. Per tutti gli italiani fu uno shock tremendo. Ai suoi funerali parteciparono 250.000 persone. Aveva 47 anni, lasciava una moglie di 46 anni e un figlio di 9 anni e tanti amici. Sua moglie Diana Dei ci ha lasciato per raggiungerlo...., nel gennaio del 1999, suo figlio Antonello Riva è diventato regista RAI, è felicemente sposato con tre figli: i nipoti di Mario Riva! La leggenda continua ..... |
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Si ringrazia la fondazione della Confraternita di Misericordia di Antrodoco per la gentile concessione del testo e delle foto.
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