Cenni biograficiLuigi Mannetti nacque a l'Aquila il 14/04/1875, da Giuseppe e Teresa Blasetti. Suo Padre era stato Senatore del Regno per la Sinistra Liberale. Quando aveva 26 anni rimase orfano di padre, Giuseppe Mannetti morì il 25 aprile del 1901 a l'Aquila, in albergo, dopo che aveva svolto il consiglio provinciale. Compie gli studi classici a l'Aquila e poi si iscrive all'Università di Roma, alla facoltà di Medicina. Fin da giovane fu attratto dagli ideali di libertà e giustizia sociale, per i quali si impegnò tutta la vita. Ad Antrodoco fondò, insieme a Licurgo Castrucci, la sezione del PSLI (Partito Socialista dei Lavoratori Italiani). Non entrò mai in contrasto aperto con nessuno di parte avversa, tantomeno con suo fratello Nicola, ingegnere, che venne eletto nelle file della destra storica, come consigliere provinciale a l'Aquila. Sempre ad Antrodoco e sempre Licurgo Castrucci, fondò due cooperative, una agricola e una di consumo. In quegli anni il medico era completamente a pagamento del paziente e, ad Antrodoco, dove svolgeva la sua professione medica, a tutti coloro che erano veramente poveri, non faceva mai pagare la visita, anzi qualche volta lasciava anche i soldi, affinché potessero comprare le medicine. Durante la Guerra del 15/18, prestò servizio come ufficiale medico nei campi di concentramento di Avezzano e Sulmona. Ai prigionieri cecoslovacchi gli procurava da mangiare, comprando gli alimenti a spese proprie, quando fu scoperto dai superiori dovette subire un lungo periodo di arresti. Di altro avviso furono gli stessi prigionieri che tornati in patria, dal proprio Governo, gli fecero conferire una onorificenza per meriti umanitari. Nell'immediato dopoguerra ebbe contatti diretti con Giacomo Matteotti, gli fu anche proposta la candidatura al parlamento nelle file socialiste, ma rifiutò e, seguitò a svolgere la sua professione, che a dire il vero era più una missione, in Antrodoco e nei paesi vicini. Durante l'occupazione nazista, fece parte del comitato di liberazione locale. Nonostante i bombardamenti si prodigava alla cura dei malati e dei feriti, di qualsiasi parte..... In un di queste occasioni fu rastrellato dalle truppe tedesche e costretto al lavoro manuale. Durante la seconda guerra mondiale ebbe modo di curare anche prigionieri inglesi e americani. Nel dopoguerra, all'età di 70 anni fu acclamato a furore di popolo sindaco di Antrodoco. Si prodigò per evitare rappresaglie verso coloro che durante il ventennio fascista non si erano comportati bene...... Era di carattere schivo e taciturno non amava nessun tipo di esibizionismo né ogni tipo di superficialità. Benché avanti negli anni e malato di cuore, seguitò fino alla fine dei suoi giorni ad esercitare la professione medica, sembrava che non sarebbe mai morto.....Così quella mattina del 18 marzo del 1954, quando si diffuse la notizia che il Dott. Mannetti era deceduto, nessuno voleva crederci e in specialmente i pazienti che aveva visitato la sera prima. Il Popolo di Antrodoco riconoscente, ha dedicato, a questo suo Grande Benefattore, una scuola media, una strada e nel trentennale della sua morte persino un monumento eseguito dallo scultore antrodocano Sotero Sciubba, forse è poca cosa, poiché, soltanto per l'insegnamento che ha lasciato a tutti quanti noi, meriterebbe molto di più.
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Si ringrazia la fondazione della Confraternita di Misericordia di Antrodoco per la gentile concessione del testo e delle foto. |