Presto i lavori per la realizzazione della
barriera idraulica, prevista anche un’indagine epidemiologica
Via all’operazione contro i veleni
Illustrato in comune il piano di bonifica dell’ex
Saronio
Area ex Saronio, parte il processo di bonifica. Nella serata di lunedì infatti,
presso palazzo Broletto sede del municipio, si è tenuta una commissione
consiliare ad hoc per fare il punto sull’ex Saronio. Vale a dire la zona nella
periferia ovest di Melegnano ai confini con Cerro al Lambro, dove sino a metà
degli anni Sessanta era attiva la chimica Saronio, industria tra le più
importanti a livello nazionale per la produzione di coloranti.Ma la chimica
impiegava in grande quantità le famigerate ammine aromatiche, che causarono
effetti deleteri per gli operai e l’inquinamento della falda acquifera,
profondamente intaccata dai materiali nocivi sversati nel sottosuolo. «Si tratta
di un’attività certamente complessa e delicata - ha chiarito in apertura il
sindaco di Melegnano Vito Bellomo -, ma finalmente la mia amministrazione ha
avviato la bonifica della zona. Dopo la convenzione tra gli enti interessati che
ha visto Melegnano come comune capofila, a dicembre del 2008 la regione ci ha
messo a disposizione i primi 500mila euro per la realizzazione della barriera
idraulica.Ma il Pirellone si è detto pronto a stanziare sino a 10 milioni di
euro per completare la messa in sicurezza della zona». «Abbiamo l’assoluta
necessità di intervenire - gli ha fatto eco Dario Signorini, primo cittadino di
Cerro -, anche perchè stiamo parlando di un’area dove tuttora vivono circa
settemila abitanti». I tecnici dello studio Tedesi hanno quindi illustrato il
progetto di bonifica, che ha ottenuto il via libera regionale: «Attraverso la
realizzazione della barriera idraulica vogliamo salvaguardare le falde dalle
sostanze inquinanti - hanno spiegato i tecnici -. Ma prevediamo anche
un’indagine ambientale sui terreni della zona». Edoardo Bai, responsabile della
medicina del lavoro dell’Asl, ha invece fatto il punto sugli interventi sinora
effettuati: «Per prima cosa - ha dichiarato -, abbiamo monitorato le cantine
della periferia ovest per rilevare la possibile presenza di benzene. I risultati
sembrano confortanti, ma dovremo ripetere analoga campagna nei giardini
dell’area».Ma le indagini di Bai si muovono anche su un altro fronte: «Perché -
ha proseguito lunedì il tecnico dell’Asl - a Melegnano abbiamo verificato che
negli uomini la mortalità derivante da tumore alla vescica è doppia rispetto a
quella di Milano. Di qui la necessità di una campagna epidemiologica per
accertare le cause di dati tanto allarmanti». In ogni caso, il direttore del
dipartimento di prevenzione dell’Asl Maurizio Montanelli ha rassicurato sulla
potabilità dell’acqua: «A marzo ed ottobre 2008 - ha concluso -, sempre in
collaborazione con l’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale ndr),
abbiamo compiuto una serie di analisi, da cui è emerso che i pozzi
dell’acquedotto di Melegnano sono puliti».
(tratto da "il Cittadino" del 6
maggio 2009)