Il ministro accoglie Bellomo: la caserma ha il
sì di La Russa
Vertice Bellomo-La Russa sulla nuova caserma dei carabinieri a Melegnano. Il
summit si è svolto nei giorni scorsi a Milano alla presenza di Fabio Raimondo,
assessore a Melegnano e vicepresidente provinciale di Alleanza nazionale. A
darne notizia è stato lo stesso sindaco di Melegnano: «Durante l’incontro - ha
spiegato Bellomo - ho prospettato al ministro della Difesa Ignazio La Russa la
volontà dell’amministrazione di realizzare una nuova caserma dei carabinieri a
Melegnano». Attualmente i militari dell’Arma hanno sede nella stazione in piazza
Volontari del Sangue in zona Giardino. «I carabinieri di Melegnano - ha ripreso
Bellomo - sono competenti anche per i reati che avvengono a Vizzolo, Cerro al
Lambro, San Zenone, Carpiano, Dresano e Colturano. Perciò, riteniamo necessario
rafforzare i mezzi a loro disposizione per combattere la microcriminalità del
territorio». Per la verità, palazzo Broletto si sta già muovendo su questo
fronte. Presentando il bilancio di previsione 2009, infatti, l’assessore alla
sicurezza Marco Lanzani ha annunciato «l’acquisto di una nuova macchina
destinata ai carabinieri di Melegnano», mentre nel programma triennale opere
pubbliche sono stati stanziati 250mila euro per la ristrutturazione della
caserma cittadina. «Ma - ha chiarito il sindaco - stiamo studiando anche la
possibilità di realizzare ex novo una caserma da destinare ai carabinieri.
Certo, si tratta di individuare l’area dove potrebbe sorgere la struttura e
reperire i fondi per un intervento che si prospetta decisamente costoso». E
proprio di questo si è parlato nel vertice tra Bellomo e La Russa, che sembra
aver accolto di buon grado la proposta del comune di Melegnano. «Il ministro -
ha confermato il sindaco - ci ha assicurato il suo interessamento, per cui a
breve è previsto un nuovo summit per fare il punto della situazione».
Ma l’amministrazione sta spingendo anche per la caserma
dei vigili del fuoco a Melegnano, della cui realizzazione si parla da anni
senza però alcuna soluzione concreta. «In questo caso - ha ribadito Bellomo -,
attraverso il parlamentare leghista Marco Rondini, abbiamo investito della
questione il ministro dell’Interno Roberto Maroni».
(tratto da "il Cittadino" del 18
marzo 2009)