Palazzo Broletto in polemica con la provincia
di Milano che non ha previsto in bilancio l’opera, attesa da 25 anni
Svanisce di nuovo il sogno della caserma
Bellomo e Lupini infuriati: «Sembra non ci siano più
i soldi»
«Sulla caserma dei vigili del fuoco la provincia di Milano non ha rispettato i
patti». Il sindaco di Melegnano Vito Bellomo parte all’attacco a testa bassa. «Perchè
palazzo Isimbardi non ha stanziato neppure un euro per l’intervento». La vicenda
risale ormai a diversi anni or sono, quando il ministero dell’Interno e la
provincia di Milano hanno deciso di dotare l’area sudmilanese di un centro
unificato di soccorso costituito da una caserma di vigili del fuoco e da un
presidio della protezione civile. E la scelta è ricaduta proprio sul comune di
Melegnano, comune proprietario di un’area di circa 5mila metri quadrati con
destinazione urbanistica a ridosso del casello dell’Autosole, in fregio alla
provinciale Binasca e in prossimità della via Emilia. La zona è stata giudicata
idonea a ospitare il polo, sia perchè localizzata in prossimità delle principali
arterie stradali sia per le dimensioni che ne soddisfano le esigenze funzionali.
Ma nell’operazione è stato coinvolto anche il comune di San Giuliano, i cui
confini insistono sul territorio in questione. In sostanza, l’intervento prevede
la realizzazione di una caserma dei vigili del fuoco comprendente un presidio
della protezione civile e la sistemazione delle strade di collegamento tra
l’area ospitante il complesso e la provinciale Binasca. Così, tra la fine del
2006 e l’inizio del 2007 è stato approvato un protocollo d’intesa tra le parti
interessate per definire le varie competenze. «Il comune di Melegnano cederà la
proprietà dell’area a palazzo Isimbardi - si legge nel documento siglato tra i
due comuni -, che finanzierà l’operazione con risorse proprie, e realizzerà le
opere necessarie per agevolare l’accesso dei mezzi di soccorso nella zona.
Melegnano e San Giuliano, poi, dovrebbero attuare le varianti urbanistiche
necessarie ed avviare le procedure per le rettifica dei confini a nord di
Melegnano». Sta di fatto che d’allora l’iter per la realizzazione della caserma
pare essersi arenato. E ora ecco la doccia gelata: «Perché - rivela Bellomo -
palazzo Isimbardi non ha stanziato neppure un euro nel bilancio 2009 sotto la
voce “Caserma di Melegnano”. In altre parole, quindi, l’amministrazione
provinciale è venuta meno ai patti a suo tempo stipulati con i comuni di
Melegnano e San Giuliano, che invece hanno prontamente provveduto a quanto loro
richiesto». Ma il sindaco non risparmia neppure Pietro Mezzi, ex primo cittadino
di Melegnano e oggi assessore provinciale al territorio che, incalza Bellomo,
«dopo il collegamento Cerca-Binasca, neppure in questo caso ha fatto nulla per
il Sudmilano». Sulla vicenda prende posizione anche Enrico Lupini, vicesindaco
di Melegnano: «La caserma dei vigili del fuoco è indispensabile per il nostro
territorio che, con la tangenziale e le varie bretelle, si prepara a tutta una
serie di profondi mutamenti viabilistici. Senza contare lo sviluppo urbanistico
che di qui a qualche tempo coinvolgerà San Giuliano. Eppure - conclude amaro
Lupini -, la provincia fa orecchie da mercante».
(tratto da "il Cittadino" del 8
gennaio 2009)