La società proprietaria del terreno si è
rivolta al Consiglio di Stato contro l’ordinanza che le impone la bonifica
Ex Saronio, il comune sulle barricate
La giunta si rivolgerà alla regione se non
interverrà la Edison
Nuova puntata nella guerra infinita sull’area ex Saronio. La Edison ricorre al
Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar, che le impone la bonifica della
zona. Ma il sindaco di Melegnano Vito Bellomo dal consiglio comunale lancia un
ultimatum: «Se non interverrà Edison, ci rivolgeremo alla regione Lombardia».
Stiamo parlando della periferia ovest cittadina, dove sino a metà degli anni
Sessanta era attiva la chimica Saronio, che impiegava ammine aromatiche e
solventi senza alcuna misura di prevenzione nei confronti dello sviluppo di
vapori e polveri tossici. La vicenda risale invece alla fine del 2007 quando,
con tanto di ordinanza, il sindaco Bellomo ha ingiunto ad Edison, erede
universale dell’ex chimica Saronio, di predisporre un progetto per realizzare
una barriera idraulica nella zona. «Secondo la provincia di Milano - ha
incalzato Bellomo -, nel centro abitato di Melegnano il setto di separazione tra
la falda superficiale sospesa e la prima falda non è completo». In altre parole,
quindi, le famigerate ammine aromatiche che si trovano nella falda superficiale
sono sempre più vicine alle falde sotterranee, dove i pozzi pescano l’acqua che
arriva nelle abitazioni cittadine. «Perciò - ha ripreso il sindaco -, diventa
necessario bloccare ogni possibile contatto tra la falda superficiale sospesa e
la prima falda. Anche perché il contatto dei contaminanti con la falda profonda
cagionerebbe un vero e proprio disastro ambientale, sociale e sanitario». Ma la
messa in sicurezza delle aree comporta la realizzazione di una barriera
idraulica, che avrebbe il compito di salvaguardare le falde dalle sostanze
inquinanti. E qui entra in gioco Edison, come ha chiarito lo stesso Bellomo:
«L’inquinamento proviene dall’industria chimica Saronio - ha premesso -. Ebbene,
dopo tutta una serie di incorporazioni e fusioni, proprio Edison risulta erede
universale di Saronio, ed in tale veste deve considerarsi soggetto obbligato a
procedere alla messa in sicurezza dell’area. Pertanto - ha concluso il sindaco
nell’ordinanza di fine 2007 -, entro 30 giorni deve produrre al nostro comune un
progetto di barriera idraulica». Sta di fatto che il colosso dell’energia ha
impugnato l’ordinanza di Bellomo davanti al Tar, che però lo scorso febbraio ha
respinto la richiesta di sospensiva. Ma Edison non si è data per vinta, e
proprio in questi giorni ha presentato un nuovo ricorso stavolta al Consiglio di
Stato. Dall’altra parte, però, Bellomo è stanco di aspettare: «A questo punto -
attacca -, o interviene Edison, oppure ci rivolgeremo al Pirellone per la messa
in sicurezza dell’area ex Saronio. Anche perché si tratta di un sito di
interesse regionale».
(tratto da "il Cittadino" del 26
giugno 2008)