In settembre erano state rilevate tracce di
ammine aromatiche ora scomparse: «Ma prima di riattivarlo effettueremo altri
test»
«Il pozzo Monti 1 non è contaminato»
Annuncio del sindaco confortato dalle ultime analisi
dell’Asl
Colpo di scena per l’acqua di Melegnano. «Le ultime analisi
dell’Asl - ha rivelato infatti il sindaco Vito Bellomo - non segnalano la
presenza di inquinanti nel pozzo Monti 1». La vicenda risale a settembre, quando
a Melegnano si è scatenato un vero e proprio allarme acqua. All’epoca l’Asl
aveva rintracciato la presenza delle famigerate ammine aromatiche in ben tre dei
sei pozzi cittadini. Se per i pozzi Cervi e Giardino la causa dell’inquinamento
sarebbe stata la prossimità all’ex chimica Saronio, industria che sino a metà
degli anni Sessanta produceva sostanze tossiche, ben più delicata sembrava
essere la situazione del Monti 1, collocato ad una certa distanza dalla zona
“incriminata”. In altre parole, non si capivano i motivi per cui anche quel
pozzo fosse contaminato, anche perché le analisi dell’Asl, ente deputato a
certificare la potabilità dell’acqua cittadina, e quelle di Mea, società che si
occupa dell’acqua di Melegnano, discordavano le une dall’altre «Il Cap, società
che conduce i controlli per conto di Mea, non ha rilevato tracce di inquinanti,
riscontrati invece da Arpa, ente che svolge le misurazioni per l’Asl - spiegava
giusto un mese fa Paolo Bassi, direttore generale Mea -. Del resto, si tratta di
quantitativi decisamente modesti, per cui molto spesso tutto dipende dalla
taratura dello strumento. In ogni caso, il pozzo non viene aperto, dal momento
che la decisione compete all’Asl. Abbiamo comunque previsto un campionamento in
contraddittorio con l’Asl che avverrà a fine novembre». Ebbene, in questi giorni
Bellomo ha reso noti i risultati delle nuove analisi: «Anche l’Asl - ha
confidato l’inquilino di palazzo Broletto - non ha riscontrato tracce di
inquinanti nel pozzo Monti 1». Dopodiché, il sindaco ha provato ad ipotizzare i
prossimi passaggi della vicenda: «A questo punto, potrebbe prendere avvio un
monitoraggio costante del pozzo da parte dell’Asl sino a luglio 2008, quando vi
sarebbero le stesse condizioni idrogeologiche dello scorso luglio, periodo
durante il quale sono state rinvenute sostanze inquinanti. Ad ogni modo, l’ente
competente in materia è l’Asl». «Prima di riaprire il pozzo - gli ha fatto eco
Edoardo Bai, responsabile Asl -, dovremo effettuare ancora tutta una serie di
analisi». Nel frattempo, ieri pomeriggio Bellomo, Bai e Mario Trinchieri,
responsabile Arpa, hanno individuato le venti abitazioni nell’area ex Saronio
dove a gennaio partiranno i monitoraggi per verificare la possibile presenza di
benzene nell’aria. «Ringrazio i cittadini per la disponibilità dimostrata - ha
concluso il sindaco -, ma soprattutto Claudio Agosti, presidente dell’Apam, il
presidente del comitato Ovest Massimo Gori e Luciana Poggiato, che hanno
informato tempestivamente la popolazione».
(tratto da "il Cittadino" del 14
dicembre 2007)