L’Arpa, che aveva utilizzato le fiale sotto
accusa, ha sgombrato ogni dubbio dopo ulteriori analisi
Il pozzo di Pedriano non era inquinato
“Giallo” risolto: i test erano stati effettuati con
flaconi contaminati
San Giuliano. «L’acqua di Pedriano è sicura: le tracce di anilina individuare
dell’Arpa (Agenzia regionale per l’ambiente, ndr) erano dovute all’utilizzo di
contenitori contaminati». Nel consiglio comunale di lunedì il primo cittadino
sangiulianese Marco Toni ha così sciolto ogni dubbio in merito alla salubrità
della risorsa idrica che scende dai rubinetti delle utenze domestiche della
comunità di Pedriano. L’occasione per illustrare i passaggi che hanno fatto
rientrare l’allarme che si era inizialmente acceso con la conseguente “chiusura”
cautelativa di quasi una giornata per controlli del pozzo, si è presentata
puntuale con un’interrogazione consiliare presentata dai gruppi “San Giuliano
città nuova” e Lega Nord. In base a quanto è emerso, il caso era scoppiato i
primi di ottobre quando l’Asl, che si avvale dei laboratori dell’Arpa, aveva
rilevato inquinamento da anilina nel pozzo della frazione locale che in linea
d’aria dista poche centinaia di metri dal comune di Melegnano. A quel punto la
società di servizi Genia aveva effettuato un intervento con filtri a carboni
attivi. Nel contempo però anche il comune, il Cap e altri enti competenti
avevano provveduto ad effettuare ulteriori accertamenti, senza però riscontrare
tracce di sostanze nocive. Nei controlli condotti successivamente dall’Arpa
continuava ad essere riscontrata però la presenza di anilina. Tanto che il 14
novembre l’Asl ha trasmesso un documento al comune con risultato positivo
riguardo la presenza di questa sostanza nociva. Il giorno successivo i tecnici
dell’Arpa hanno preso parte ad una riunione che si è tenuta in comune, in cui
loro stessi avevano mostrato perplessità per i risultati prodotti dai loro
laboratori. Gli esiti in effetti non si presentavano in linea con l’assetto
idrogeologico e con altri elementi in base ai quali l’acqua del pozzo avrebbe
dovuto presentarsi senza elementi di allarme. Tesi del resto confermata anche
dalle analisi effettuate dagli altri soggetti scesi in campo in questa vicenda.
A quel punto, è arrivata la conferma dal quartier generale dell’Arpa di Milano,
riguardo un’ulteriore analisi nei laboratori per far luce su questo “giallo” che
ha dato filo da torcere al comune richiedendo, come ha evidenziato il sindaco,
anche un esborso di soldi pubblici per interventi, allo scopo di garantire la
salubrità dell’acqua. Passati al setaccio quindi tutti i passaggi con cui
normalmente vengono condotte le analisi sui campioni di risorsa idrica, l’Arpa
ha effettuato un ulteriore verifica, grazie alla quale finalmente è emerso che
l’acqua di Pedriano non presenta alcun problema. Ad inficiare i risultati finali
era stata dunque una partita di flaconi contaminati, il cui utilizzo per i
campionamenti aveva alterato i risultati. La comunità di Pedriano quindi, dopo
un mese e mezzo di incertezze e di verifiche a tappeto, sul fronte dell’acqua
adesso può stare tranquilla.
Giulia Cerboni
(tratto da "il Cittadino" del 28
novembre 2007)