Arriveranno 500mila euro dalla regione,
inoltre verrà verificata la presenza di benzene nelle cantine e sulle colture
degli orti
Ex Saronio, saranno controlli a tappeto
Lo ha assicurato il sindaco durante il consiglio
comunale aperto
L’area ex Saronio è un lago di veleni, ma le istituzioni corrono ai ripari. «La
regione ha stanziato 500mila euro per completare il processo di
caratterizzazione dell’area - ha rivelato infatti lunedì il sindaco Vito Bellomo
durante il consiglio comunale aperto convocato per far luce sulla vicenda -,
mentre a breve avvieremo un intervento ad hoc per verificare la presenza di
benzene nelle cantine di 20 abitazioni private della zona».
La tavola rotonda è stata partecipata dai tecnici di Mea, Asl, Arpa e provincia
di Milano, ma lunedì a Melegnano c’erano anche il sindaco di San Giuliano Marco
Toni, quello di Cerro Dario Signorini ed Enrico Ceriani, primo cittadino di
Vizzolo. Senza contare la presenza in municipio di almeno un centinaio di
cittadini, desiderosi di avere chiarimenti sull’intera questione.
«Prossimamente, dunque - ha ripreso Bellomo -, l’Arpa condurrà un’analisi
completa di tutta l’area ex Saronio. Sempre l’Arpa, poi, effettuerà una serie di
campionamenti all’interno delle cantine per monitorare la possibile presenza di
benzene e dei suoi derivati. Analoghe rilevazioni, inoltre, saranno compiute sui
terreni, sulle colture e sugli animali della zona». Insomma, una situazione di
vera e propria emergenza, come ha avuto modo di ribadire Edoardo Bai,
responsabile della medicina del lavoro dell’Asl: «L’ex chimica Saronio è una
delle fabbriche peggiori che mi sia capitato di vedere. D’altra parte, le falde
più superficiali della zona sono fortemente inquinate. Perciò, auspico la
realizzazione quanto prima di una barriera idraulica, che avrebbe il compito di
salvaguardare le falde dalle sostanze inquinanti».
Sulla vicenda è intervenuto anche Paolo Sala, che ha preso
posizione a nome della provincia di Milano: «Ora la priorità è l’intervento di
caratterizzazione, che ci indicherà quali sono i terreni più contaminati, su cui
sarà necessario procedere al più presto ad un intervento di bonifica».
«Vogliamo coinvolgere nell’operazione anche il ministero dell’Ambiente - gli ha
fatto eco Giuseppe Sgorbati dell’Arpa - e rendere quello di Melegnano un sito di
interesse nazionale, con la possibilità di accedere a un maggior numero di
finanziamenti».
Maurizio Montanelli, responsabile dell’Asl, ha quindi riassunto i termini della
questione, mentre Paolo Bassi ha chiarito la posizione di Mea, società di cui è
direttore generale.
«Il sindaco - ha incalzato invece il giornalista Nicola Borzi
-, responsabile della salute pubblica, deve sospendere i permessi per la
realizzazione del complesso residenziale nell’area». Puntuale la replica di
Bellomo: «La bonifica ha ottenuto il via libera degli enti competenti. Se
comunque Borzi ha elementi giuridici ostativi me li presenti pure e ne
discuteremo assieme. A ogni modo, la mia amministrazione ha sempre operato con
la massima trasparenza per far piena luce su una problematica che si trascina da
anni e di cui solo ora si intravede la soluzione». Il sindaco di Cerro al Lambro,
Dario Signorini, ha infine criticato «il ritardo di Arpa nei rilevamenti dei
pozzi inquinati».
(tratto da "il Cittadino" del 21
novembre 2007)