Le analisi dell’Asl erano esatte Contaminata
l’acqua dei pozzi
Le nuove analisi dell’Asl confermano che tre pozzi di Melegnano contengono
ammine aromatiche e sono inquinati. «I pozzi che fornivano acqua potabile però -
spiega il sindaco di Melegnano Vito Bellomo - sono stati staccati dalla rete.
Quindi i cittadini di Melegnano possono stare tranquilli. L’acqua che bevono è
pulita. Le analisi purtroppo hanno confermato che anche il Monti 1 è inquinato.
Chiederemo alla provincia di indagare sulle ragioni».
La Mea che gestisce le acque di Melegnano aveva ipotizzato
che i prelievi potessero non essere stati corretti visto che il pozzo si trova a
monte rispetto alla Saronio. Gli ulteriori accertamenti, però, hanno
confermato la situazione: «Adesso - aggiunge Bellomo - chiederemo alla provincia
e ai loro geologi di capire a cosa è dovuto l’inquinamento del Monti 1. Gli
altri tre pozzi, comunque, che sono Monti 2, Lazio e Lombardia forniscono acqua
pulita ai cittadini, conforme alla normativa igienico sanitaria. Domani o
venerdì dovrebbero arrivare anche altri esami effettuati dal Cap, per conto
della Mea».
Proprio il Cap gestione, il 6 ottobre, è intervenuto a San Giuliano, per la
chiusura del pozzo in frazione Pedriano, in seguito al ritrovamento, da parte di
Arpa e provincia, di ammine aromatiche. Una situazione questa che fa pensare a
un collegamento tra l’inquinamento di san Giuliano e dell’ex Saronio.
Nelle 24 ore successive alla segnalazione dell’evento, il Cap gestione che opera
in 197 comuni nelle province di Milano, Lodi e Pavia, è intervenuto subito
tamponando l’emergenza e chiudendo il pozzo. Adesso il Cap sta verificando, nei
suoi laboratori, la presenza di altre sostanze tossiche nelle acque melegnanesi.
I tecnici della Mea, che gestisce l’acquedotto di Melegnano e
del Cap si sono incontrati per mettere a punto un piano operativo in caso di
emergenza, per una eventuale apertura dell’allacciamento esistente nel vicino
comune di Vizzolo. La situazione dell’inquinamento provocato pare dalla presenza
a Melegnano dell’area ex Saronio, è balzata sulle prime pagine dei
giornali, un mese fa. Dalle indagini dell’Asl era emersa la presenza di ammine
aromatiche nelle acque superficiali di Melegnano, ma avvertendo che la presenza
di inquinanti stava penetrando più a fondo. Il problema è rappresentato dalla
tossicità degli inquinanti ritrovati, tanto che l’Asl ha avviato una serie di
prelievi anche in tutti i pozzi privati di Cerro e Melegnano, pozzi che pescano
in superficie.
I tecnici hanno individuato come possibile soluzione l’installazione di una
barriera idraulica, un sistema di bonifica dell’acqua di falda, applicato anche
nel Lodigiano in prossimità di attività industriali a rischio. C. V.
(tratto da "il Cittadino" del 11
ottobre 2007)