Un altro pozzo è stato chiuso: nell’acqua
inquinanti sintetici
Il pozzo Monti 1 è stato chiuso. Le analisi dell’Asl
e dell’Arpa avevano trovato inquinanti sintetici nell’acqua. Così in un lungo
vertice straordinario, provincia, comune, Mea, Asl e Arpa hanno deciso di
disattivare anche quel pozzo. Si tratta del terzo, dopo la disattivazione di
Giardino e Cervi, anche se questi ultimi due erano già quasi fuori uso da tempo.
A funzionare e a distribuire acqua nei rubinetti delle case, al momento, sono
rimasti Monti 2, Lazio e Lombardia.
Il sindaco Vito Bellomo però rassicura: «I cittadini possono stare tranquilli. L’acqua di casa si può bere - dice - , perché conforme alla normativa e sempre monitorata. La prossima settimana arriveranno le controanalisi di Asl e Mea. Si è costituito un tavolo tecnico: la questione va affrontata in maniera decisa. Innanzitutto voglio capire qual è l’origine dell’inquinamento. Da troppo tempo di quell’area si parla, ma non si fa niente. Siamo appena arrivati, abbiamo registrato la situazione, adesso dobbiamo intervenire. Ci sarà la massima trasparenza e i cittadini saranno informati».
L’ex sindaco Pietro Mezzi
intanto, invita «a un grande senso di responsabilità da parte di tutti. La
vicenda della Saronio dal ‘65, anno di chiusura, ad oggi è stata una
vicenda dolorosa - dice -. È stato un dramma per i numerosi operai morti di
cancro alla vescica; di ritrovamenti di discariche inquinate lasciate a
Melegnano e Cerro; per inquinamento della falda; per urbanizzazioni incuranti
del fatto che sui terreni sorgeva una fabbrica chimica; di analisi iniziate
nella seconda metà degli anni settanta e di controlli da parte delle autorità
sanitarie; di verifica, da parte di Asl e Mea, della qualità delle acque; di
costante attenzione da parte degli amministratori.
Da ultimo, la variante urbanistica, denominata “Stazione”, approvata per un
duplice scopo: realizzare un parcheggio di interscambio gomma-ferro per
l’attivazione del servizio ferroviario e bonificare l’area di 26mila metri
quadrati destinato a spettacoli viaggianti, area anch’essa appartenente all’ex
Saronio, ma di consistenza pari a un decimo del totale delle aree di
proprietà della fabbrica. Chi mette in relazione i lavori di bonifica dell’area
dell’ex luna park con l’inquinamento dei pozzi non sa di cosa si stia parlando.
L’area di 26 mila metri quadrati sarà infatti l’unica area bonificata dal ‘65 ad
oggi. Credo che chi ha ruoli politici e chi scrive sulla stampa dovrebbe
documentarsi seriamente e rendersi conto che la campagna elettorale è finita e
che anche l’Ulivo ha perso le elezioni. Chi allora ha votato no alla variante
Stazione ha votato no alla prima e fino ad oggi unica bonifica dei terreni
inquinati dell’ex Saronio».
C. V.
(tratto da "il Cittadino" del 5
ottobre 2007)