Solventi anche alla Monti 1, ma la municipalizzata rassicura: «Gli abitanti possono bere l’acqua, gli altri prelievi sono negativi»
Ex Saronio, cresce la paura dei cittadini
Secondo le analisi dell’Asl inquinato un terzo pozzo della Mea

L’inquinamento dell’ex Saronio continua a preoccupare. In commissione bilancio, martedì sera, la Mea ha presentato i dati dei rilievi nei pozzi trasmessi dall’Asl. I consiglieri hanno sollevato perplessità per il fatto di aver appreso soltanto ora che l’acqua della falda profonda che arriva nelle case sia contaminata.

 «Secondo l’Asl - commenta Paolo Bassi, direttore della Mea che gestisce la distribuzione dell’acqua nelle case - sarebbe inquinato oltre a Giardino e Cervi anche il Monti 1. Io però non sono convinto che le cose stiano così. Cervi e Giardino sono vicino alla Saronio, il Monti 1, invece, è lontano dall’ex azienda chimica e a monte della stessa. Secondo me c’è stato qualcosa che non ha funzionato nei prelievi. I cittadini però possono continuare a bere l’acqua dei rubinetti. Cervi non è mai stato usato e Giardino, invece, è stato utilizzato solo saltuariamente».

I consiglieri della commissione bilancio si sono infuriati per il ritardo nelle segnalazioni. «Il 21 settembre - commenta Bassi - l’Asl Milano 2 ha informato telefonicamente la Mea del risultato delle analisi dei pozzi effettuate il 24 e il 27 luglio e della presenza di ammine in tracce. Il 24 settembre, poi, l’Asl ha informato anche il comune di Melegnano del problema e il 25 si è svolto un incontro tra noi e l’Asl. In quell’occasione - aggiunge Bassi - è stato confermato che le analisi di Mea del febbraio 2007 avevano confermato l’assoluto rispetto delle specifiche di legge e si è concordata la ripetizione delle analisi in contraddittorio: l’Asl il giorno dopo e Mea il successivo primo ottobre. In quell’occasione, pur ribadendo da parte nostra quanto anticipato nel corso della telefonata della settimana precedente e cioè che probabilmente c’è stato un errore nelle analisi dell’Arpa, veniva confermato l’immediato intervento tecnico di Mea per garantire la qualità dell’acqua all’utenza. Sempre in quell’incontro avevamo fatto presente che c’era stato un gravissimo ritardo nell’informare la Mea del risultato delle analisi, nonostante i protocolli in atto. A questo punto sarà necessario rivederli e renderli ancora più stringenti».

Bassi rassicura i cittadini: «Gli altri pozzi sono a posto - dice -; noi siamo consci però del problema e ora la cosa migliore è aspettare l’esito delle analisi, per capire se c’è stato allarmismo o se bisogna intervenire in maniera più completa. Oggi abbiamo tampinato l’Astem per fare in modo di avere già gli esiti all’incontro che si svolgerà domani (oggi alle 14, ndr). Anche se questi non ci saranno a far fede rispetto agli interventi da attuare saranno quelli dell’Asl».

Sul versante politico interviene Gianmarco Iommi, segretario della Margherita. «Quello che chiediamo - dice quest’ultimo - sono trasparenza e chiarezza nei confronti dei cittadini, aldilà delle polemiche. Sappiamo che la responsabilità non è dell’attuale amministrazione che è appena arrivata; se ci sono responsabilità sono in capo all’industria. Il fatto però che il capogruppo di Forza Italia dica che il silenzio è d’oro non mi sta bene. I miei figli non bevono più l’acqua di casa. Il problema è che la gente solo da oggi sa che c’è questa situazione. Ripeto, non vogliamo fare polemiche o dare la colpa a qualcuno in particolare. Diciamo solo che se c’è da investire in risorse e più sicurezza noi ci stiamo. Quando la giunta Mezzi portò avanti la variante per trasformare l’area ex Saronio, da area verde a edificabile noi votammo contro. Purtroppo adesso i problemi stanno emergendo». C.V.

(tratto da "il Cittadino" del 4 ottobre 2007)