L’UNIONE DEL COMMERCIO VUOLE VEDERCI CHIARO
Scoppia la polemica sulla nuova discoteca

Discoteca in viale Repubblica: l'Unione del commercio di Melegnano vuole vederci chiaro. Conclusasi almeno temporaneamente la querelle Boudica, per palazzo Broletto si prospetta subito un'altra patata bollente. Una decina di giorni orsono Maurizio Margutti, vicesindaco con delega all'urbanistica, ha fatto il punto della situazione. «In viale Repubblica ha spiegato Margutti , lungo il tratto melegnanese della provinciale per Sant 'Angelo per intendersi, il percorso per l ' apertura di una discoteca è in fase avanzata. I tempi non sono ancora chiari ma da un punto di vista legale, commerciale e di piano regolatore il progetto risulta assolutamente in regola. Eppoi, il locale ha ottenuto le necessarie autorizzazioni della prefettura di Milano». Del resto, da anni si parla di un discoteca in viale Repubblica. Pare addirittura che a settembre 2005 tutto fosse pronto per l'apertura. Probabilmente, però, il tormentone del vicino Boudica ha in qualche modo frenato l'iter di approvazione del progetto. Ebbene, ora pare davvero la volta buona. Certo, permangono aperte le questioni legate ad agibilità igienicosanitaria del locale e viabilità della zona. Su quest'ultimo punto recentemente palazzo Broletto ha approvato uno schema di rotatoria tra viale Repubblica e vi a Morandi , proprio di fronte al la futura discoteca . I l progetto prevede una rotatoria di 600 metri quadrati esattamente nel punto in cui via Morandi si immette sulla provinciale santangiolina. «La rotatoria ha confidato ancora Margutti, finanziata totalmente dalla proprietà a scomputo degli oneri di urbanizzazione, sarà fondamentale per assicurare i l regolare deflusso delle auto». Ma l'Unione del commercio chiede chiarimenti sul futuro dell'area: «Perché fa sapere Giorgio Maschi , segretario dell'Unione nella struttura di viale Repubblica sono previsti due spazi di 250 metri quadrati ciascuno, adibiti ad attività di vicinato. Chiediamo dunque all'amministrazione di vigilare per evitare l'apertura di centri di media e grande distribuzione, come del resto previsto dal vigente regolamento in materia».
 

(tratto da "il Cittadino" del 7 luglio 2006)