CASO SARONIO
DUBBI IN BROLETTO PER I NUOVI RITARDI DELLA BONIFICA
«A che punto sono i lavori di bonifica nell’area ex Saronio?» A porsi la domanda
è Daniele Giudici, presidente della commissione consiliare urbanistica.
Dopo la chiusura della chimica alla fine degli anni Sessanta, durante
l’estate 2005 nella zona in fregio a viale della Repubblica ha preso avvio
un’approfondita attività di bonifica a conclusione della quale è prevista la
realizzazione di un complesso residenziale.
Sino al dicembre scorso, quando il direttore dei lavori Giuliano Reich ha annunciato un allungamento dei tempi: «Le operazioni di bonifica, che avevamo previsto di concludere entro fine 2005, saranno prolungate di quattro mesi». In ogni caso, Reich non è sembrato assolutamente preoccupato: «Il protrarsi dei tempi è legato esclusivamente alle difficoltà intervenute nel conferimento dei rifiuti agli impianti autorizzati, con inevitabili contrattempi derivanti dall’eccessivo accumulo di materiale nell’area». Sennonché, in aprile Reich ha chiesto alla regione Lombardia un’ulteriore proroga di 4 mesi: «La nuova proroga ha rassicurato Reich è legata semplicemente al maltempo che ha bloccato i lavori e alle difficoltà intervenute nel conferimento dei rifiuti agli impianti autorizzati durante l’inverno ».
A quanto pare, però, da allora non si è saputo più nulla della bonifica.
Frattanto, il sindaco di Melegnano Nino Dolcini ha delegato a Giudici il compito di far da raccordo tra i soggetti preposti al controllo della bonifica e il Comitato Ovest.
«Nonostante i continui solleciti ha spiegato Giudici l’ufficio tecnico comunale non mi ha più fornito notizie in merito allo stato dei lavori. Certo, tutto probabilmente si sta svolgendo regolarmente, ma nondimeno ritengo doveroso informare puntualmente i residenti di quanto viene fatto. Perciò, invito gli uffici comunali competenti a sollecitare chi di dovere a fare il punto della situazione e a trasmettermi rapidamente tutte le informazioni raccolte». L’assessore alla qualità della vita urbana Giulietta Pagliaccio ammette «le difficoltà di comunicazione ».
(tratto da "il Cittadino" del 6 giugno 2006)