Ex Saronio, bonifica entro il 2005
Presumibilmente, la bonifica dell’area ex Saronio sarà ultimata per la fine di
dicembre 2005. É quanto emerso da un summit svoltosi lo scorso 28 luglio a
palazzo Broletto proprio per fare il punto della situazione. Presenti, tra gli
altri, l’assessore all’ambiente di Melegnano Giulietta Pagliaccio, nonché i
rappresentanti del comitato Ovest di Melegnano e della società Altea
costruzioni, proprietaria dell’area.
Dopo la chiusura della chimica Saronio alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, per circa un trentennio l’area in fregio a viale della Repubblica ha ospitato il tradizionale luna park del Perdono. Sino alla primavera del 2004 quando ha preso avvio dapprima un’approfondita ricerca atta ad individuare i punti critici e quindi un’attività di bonifica per rendere sicura e fruibile l’area, a conclusione della quale è prevista la realizzazione di centinaia di abitazioni, oltre ad uno spazio verde e ad un’area adibita a parcheggio.
Ebbene, incalzato dal comitato Ovest che comprende appunto i
residenti della zona al di là della stazione, il geologo Reich,
consulente-progettista e direttore dei lavori, ha spiegato come «l’attività di
bonifica sia supervisionata dai competenti uffici della regione Lombardia, la
quale coinvolge i comuni di Melegnano e Cerro al Lambro, l’Arpa di Lodi e
Melegnano, l’Asl Milano 2 di Melegnano e la Provincia di Milano».
Da un punto di vista più squisitamente tecnico, «il terreno è stato suddiviso in
6 zone, di cui 4 (A, B, C, D) da bonificare: attualmente stiamo bonificando
l’area A, mentre le zone più contaminate sono la B e la C». Ad ogni modo, ha
precisato Reich, «le lavorazioni previste in loco riguardano unicamente la
vagliatura dello strato superficiale di terreno, costituito da materiale
caratterizzato da un basso grado di contaminazione, e la frantumazione del
materiale inerte grossolano, rappresentato dal sopravaglio e dai blocchi di
calcestruzzo delle vecchie fondazioni e solette». Gli interventi di bonifica
dell’area, poi, «prevedono la rimozione della rete fognaria ex Saronio,
caratterizzata da un maggiore grado di contaminazione». E da questo punto di
vista, «il materiale di scavo della rete fognaria non subirà alcun tipo di
lavorazione in cantiere, bensì sarà semplicemente scavato e temporaneamente
depositato all’interno della tensostruttura appositamente allestita al fine di
organizzare l’allontanamento dal cantiere presso un impianto autorizzato per
rifiuti speciali non pericolosi».
Inoltre, ha spiegato ancora Reich, «in cantiere non viene svolta alcuna attività
di tipo chimico e la tensostruttura bianca, peraltro non prevista in progetto, è
stata aggiunta solo allo scopo di evitare l’esposizione dei materiali stoccati
agli agenti atmosferici, in attesa dell’allontanamento dal cantiere, e di
conseguenza di ridurre l’impatto visivo e olfattivo per i residenti». Per
evitare la formazione di polvere «le piste di cantiere sono costantemente tenute
bagnate e il frantumatore sarà dotato di un apposito sistema di nebulizzazione
dell’acqua».
(tratto da "il Cittadino" del 10
agosto 2005)