«La sicurezza scarseggia, il rave party ne è la prova»

A Melegnano continua a tenere banco il rave party di Capodanno.
«La vicenda conferma come l’amministrazione non sia in grado di garantire la legalità nella zona artigianale, a ovest di Melegnano, e nelle aree limitrofe» commenta Vito Bellomo, consigliere comunale e coordinatore cittadino di Forza Italia. Che aggiunge: «D’altra parte, diversi episodi di microcriminalità nella zona erano già stati denunciati a questa amministrazione. Ciò nonostante, abbiamo sempre notato un colpevole disinteresse da parte dell’Ulivo per Melegnano, oltretutto con particolare riguardo all’unica area produttiva della città».
Circa il rave party, però, il primo cittadino di Melegnano, Nino Dolcini, ricorda come «le competenze di un sindaco in materia di ordine pubblico siano limitate». Replica Bellomo: «Spiace che il sindaco scarichi le responsabilità sulle forze dell’ordine le quali, nonostante la carenza d’organico, si impegnano per far rispettare la legge. Tra l’altro, il primo cittadino, quale ufficiale di governo in materia di sicurezza e ordine pubblico, ha tutti gli strumenti per intervenire in circostanze del genere. Nel caso specifico, il sindaco avrebbe dovuto disporre immediatamente l’intervento delle forze dell’ordine, giacché le segnalazioni sono state tempestive. Da quanto mi risulta, nella mattinata del 31 dicembre, i ragazzi nell’ex stabilimento Astro erano non più di una cinquantina, e la situazione ancora gestibile. Più in generale, ritengo che il problema della sicurezza stia divenendo drammatico a Melegnano».
Secondo l’esponente di Forza Italia è necessario potenziare l’organico dei carabinieri e chiedere l’istituzione di un commissariato di polizia. «E, poi - conclude Bellomo - studierei l’opportunità di posizionare telecamere nelle zone più delicate della città». Aggiunge Giandomenico Piloni, un piccolo imprenditore con deposito in via Morandi: «Nella zona artigianale, abbiamo ormai costante la presenza di nomadi, che abbandonano l’immondizia per le strade e si rendono protagonisti di episodi di vandalismo. In quest’area, sono anche diffusi la prostituzione e lo spaccio di droga».

(tratto da "il Cittadino" del 10 gennaio 2005)