DIVIETO DI TRANSITO
Al Cipes sfrattato il traffico dei camion
Via Togliatti al Cipes di Melegnano presa come scorciatoia dai trasporti
pesanti: l’abitudine ha i giorni contati con la posa dei cartelli che impongono
ai mezzi oltre i 35 quintali di peso di non entrare nella via.
Dal primo giugno è entrato in vigore il divieto di transito in via Togliatti
agli autotrasporti oltre la massa indicata. A indicare il nuovo divieto quattro
segnali posizionati uno in via per Carpiano, uno in via per Landriano e due agli
opposti ingressi del Cipes. Il cartello in via per Carpiano e quello lungo la
strada che va a Landriano sono segnali di obbligo ad andare diritto, senza poter
svoltare in via Togliatti. I due avvisi all’ingresso della via istituiscono il
divieto di transito, che rafforza gli obblighi lungo le strade extraurbane che
costeggiano il Cipes. Il transito di camion e tir nell’unica vera strada del
quartiere, lungo la quale si affacciano decine di abitazioni, aveva assunto
dimensioni inquietanti sollevando la protesta circa un anno fa. Allora viale
Repubblica, la provinciale per Sant’Angelo nel tratto urbano melegnanese, era
stata chiusa agli autocarri per effettuare opere di rallentamento della
velocità, e per alcuni giorni camion e tir erano stati fatti passare in via
Togliatti, parallela alla provinciale. Molti automobilisti alla guida dei loro
"bisonti" in quell’occasione avevano scoperto quanto fosse più facile andare
verso Pavia, cioè verso sud, o immettersi sulla provinciale per Sant’Angelo
provenendo da sud, attraversando via Togliatti anziché affrontando l’incrocio a
raso fra via per Landriano e viale Repubblica. L’eccezione, in altri termini,
aveva spalancato le porte alla regola. Le conseguenze però le avevano subite i
residenti, svegliati sin dalle quattro del mattino dal fracasso dei tir. Proprio
a causa dell’esasperazione era stata avviata una raccolta firme, arrivata oltre
cento aderenti. Il problema, in ogni caso, si era già ridimensionato alla
conclusione delle opere in viale Repubblica.
(tratto da "il Cittadino" del 6 giugno 2003)