Cleopatra |
Cleopatra VII, ultima regina d'Egitto,
discendeva dalla dinastia dei Tolomei. Benché non bellissima, sapeva
esercitare sugli uomini un fascino straordinario. Possedeva una vasta
cultura e parlava correntemente sei lingue. Salì sul trono nel 51 a.C.
a soli diciotto anni insieme al fratello Tolomeo XIII. i ministri di
corte speravano di poter approfittare della giovane età dei sovrani per
governare al loro postao, ma Cleopatra non si piegò. In contrasto col
fratello e i ministri, fu costretta a rifugiarsi in Siria per sfuggire
ai continui attentati alla sua vita. Quando Giulio Cesare nel 48 a.C. sbarca in
Egitto ed impone le sue condizioni a Tolomeo, Cleopatra capisce che è
giunto il momento di ritornare in patria. In una sera di fine estate un
uomo sbuca nell'ombra e si avvicina al palazzo reale sorvegliato dalle
guardie romane e egiziane. Reca sulle spalle un pesante rotolo di
tappeti. "Sono per Cesare", dice, e le guardie lo lasciano
passare. Giunto alla presenza di Cesare, l'uomo depone a terra il suo
fardello ed ecco che dal rotolo balza fuori una ragazza ventenne: è
Cleopatra. Cesare sa ammirare gli atti di coraggio. Tende la mano alla
ragazza e le chiede il perché di quel sotterfugio, mentre affascinato
non le toglie gli occhi di dosso. Cleopatra risponde che se si fosse
presentata alla luce del sole, certamente qualche sicario del fratello
l'avrebbe uccisa. Cesare il mattino successivo convoca Tolomeo e gli
impone di riconciliare con la sorella e di associarla al trono d'Egitto. Ma il fuoco cova sotto le ceneri. Passano
pochi giorni e i seguaci di Tolomeo sferrano un poderoso attacco alle
legioni di Cesare. La lotta è tremenda: Cesare, per evitare che le sue
navi cadano in mano nemica è addirittura costretto a incendiarle. Ma
nella battaglia decisiva a pochi chilometri da Alessandria, ancora una
volta il genio militare dei romani ha la meglio, e Tolomeo viene
addirittura ucciso in combattimento. Cesare conferma a Cleopatra il
titolo di regina e parte con lei per una crociera nell'alto Nilo che
dura due mesi. Per Cleopatra è il coronamento dei sogni più
ambiziosi; mentre Cesare riparte per la Siria, Cleopatra mette al mondo
il loro figlio a cui dà il nome del padre; gli egiziani lo chiameranno
invece Cesarione in senso dispregiativo. L'anno successivo, nel 46 a.C.,
Cleopatra è a Roma per prendere parte al trionfo di Cesare. C'è chi
pensa che presto verrà celebrato il matrimonio col dittatore, che pare
voglia farsi concedere il diritto alla poligamia. Ma il progetto
naufraga definitivamente con la morte di Cesare, assassinato nel 44 a.C. Di colpo, Cleopatra si trova a dover
ricostruire la propria fortuna. lei sa infatti che la corona d'Egitto
rimarrà sulla sua testa solo fino a quando piacerà ai nuovi padroni di
Roma. Ma chi sarà il vincitore nella lotta che intanto si è scatenata
tra gli uccisori e i partigiani di Cesare? Alla fine trionfano Ottaviano
e Marco Antonio, che praticamente si dividono l'Impero. A quest'ultimo
spetta l'oriente, tra cui l'Egitto. Cleopatra non perde tempo, si mette
in viaggio e lo raggiunge a Tarso, in Asia Minore. Ma questa volta non
esce da un rotolo di tappeti. Va incontro al generale romano vestita dei
suoi vestiti più belli, adorna di gioielli favolosi. E vince. Passano tre anni e Cleopatra consolida la
propria posizione convincendo Antonio ad abbandonare definitivamente la
moglie, sorella di Ottaviano, e a stabilirsi in Egitto per dividere con
lei il trono e il tesoro dei faraoni. E' da quel momento che i romani
iniziano a temere l'ambiziosa regina: la bella sovrana d'Egitto appare
molto, troppo pericolosa, che può rivaleggiare con la potenza di Roma.
E Cleopatra sembra destinata a trionfare. Nel 34 a.C., reduce da una
vittoriosa spedizione in Armenia, Antonio prende una decisione che poi
gli risulterà fatale: quella di celebrare il trionfo con una
sontuosissima cerimonia che si tiene ad Alessandria d'Egitto anziché a
Roma. Il popolo egiziano è esaltato ed entusiasta acclama i due
sovrani. L'avvenimento suscita scandalo e allarme a
Roma. Ottaviano attacca violentemente Antonio in Senato. Questi, per
ripicca, ripudia la sorella e dichiara Cleopatra sua legittima consorte.
Lo scontro tra i due per decidere a chi deve spettare il dominio del
mondo è ormai inevitabile. Cleopatra si prepara alla guerra e quando
l'esercito di Antonio è pronto prepara grano, oro, vesti ed armi e lo
raggiunge a Efeso. Qui, secondo la leggenda, scende in mezzo ai soldati
e balla per loro, vestita unicamente di un lungo e sottile velo.
Ottaviano, poiché Antonio rimane un Senatore romano, dichiara guerra
alla sola Cleopatra. Il primo scontro si svolge davanti al
promontorio di Azio. Per la regina d'Egitto potrebbe essere la vittoria
definitiva, ma non approfitta della sua superiorità e si ritira con le
sue navi al Alessandria. E' il principio della sua catastrofe. Adesso
Cleopatra si sente più debole, e manda ambasciatori da Ottaviano per
trattare la pace. E' illusa, e nel frattempo in una battaglia a pochi
chilometri dalla capitale egiziana Antonio viene tradito dai suoi stessi
soldati. Antonio non può resistere a tanto disonore e si uccide
gettandosi sulla spada. Mentre ancora agonizza, il corpo viene portato a
Cleopatra e adagiato sulle sue braccia. Scomparso dalla scena Antonio, Cleopatra si
trova di fronte ad Ottaviano. Cerca di incantarlo con il suo fascino, ma
questa volta il tentativo fallisce. Quando si accorge che il rivale le
ha risparmiato la vita solo perché intende portarla a Roma come trofeo
per il suo trionfo, mostra grande fierezza e coraggio: per evitare
l'umiliazione decide di togliersi la vita. Con la complicità di una serva, si fa portare
una cesta di fichi nel cui interno sono nascosti alcuni serpentelli
velenosi. La regina solleva il coperchio e si lascia mordere. Ha scelto
questo sistema perché secondo la mitologia egizia il serpente è sacro
al dio del sole, per cui in tal modo la sua morte assume un aspetto di
sacralità che perpetua la sua leggenda. E' il 30 a.C.: Cleopatra muore
a soli trentotto anni di età. Ma è vissuta abbastanza per consegnare
il suo nome alla storia. L'episodio della coppa avvelenata. Dopo la sconfitta di Azio, i rapporti tra
Marco Antonio e Cleopatra furono
guastati dal sospetto. Il generale romano credette che la regina volesse
addirittura ucciderlo per conquistarsi la riconoscenza di Ottaviano.
Allora Cleopatra ricorse ad un gesto teatrale ma significativo: un
giorno, mentre Antonio stava per portare alle labbra una coppa colma di
acqua fresca, vi tuffò dentro un fiore che aveva in mano. L'uomo
sorrise e si accinse a bere. Ma la donna gli strappò via la coppa e la
diede da bere ad un prigioniero, ordinandogli di vuotarla. Il
disgraziato non fece in tempo a ingoiare il contenuto che cadde a terra
fulminato. Cleopatra spiegò allora ad Antonio che il fiore era stato
intriso in precedenza con un potentissimo veleno. Dunque, concluse, ella
avrebbe potuto ucciderlo in qualsiasi momento, e se ancora non lo aveva
fatto era perché gli era fedele e innamorata.
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