Maria Montessori |
Pedagogista ed educatrice italiana. Fu la
prima donna in Italia a conseguire la laurea in medicina; dopo gli studi
universitari si dedicò alla cura dei bambini con problemi psichici,
convincendosi che con il trattamento educativo otteneva maggiori
risultati che con l'uso di cure mediche tradizionali. Nel 1906 fondò la
Casa dei bambini ed iniziò l'attività educativa, destinata ai figli
delle famiglie operaie del quartiere di san Lorenzo a Roma. Seguì il
fiorire delle scuole montessoriane in varie parti del mondo. Il momento
decisivo dell'evoluzione intellettuale della Montessori è dato dalla
consapevolezza che il metodo applicato su persone sub normali, aveva
effetti stimolanti maggiori se applicato anche per l'educazione di
bambini normali. L'ideologia della Montessori si basa sul Messianismo
del fanciullo, cioè sull'attribuire a quest'ultimo energie creative e
disposizioni morali (l'amore), che l'adulto ha compresso dentro di sé
rendendole inattive. Di qui la tendenza dell'adulto a reprimere il
bambino e a imporgli un ambiente un ambiente fatto su altra misura, a
costringerlo fin dalla tenera età a ritmi di vita innaturali.
Caratteristica della scuola montessoriana è un ambiente fatto su misura
del fanciullo, anche nei particolari dell'arredamento, e l'impiego di
adeguati materiali di sviluppo. Bella, elegante e molto femminile, Maria era
dotata di una forte personalità carismatica: vestita di pizzi e piume,
sembrava smentire ogni sospetto di mascolinizzazione intorno alla donna
emancipata. E stata senza dubbio l’italiana più innovatrice del
Novecento: è lei che ha guidato, inventandone tempi e modalità, la
trasformazione del rapporto fra genitori/insegnanti e bambini, la
scoperta delle esigenze e delle qualità innate nei più piccoli. Una
trasformazione non meno radicale di quelle che all’epoca stanno
incrinando le gerarchie fra le classi sociali e fra i sessi. La sua
riforma pedagogica. che vedeva il bambino come un essere ricco di
attitudini e qualità che andavano risvegliate e valorizzate e non come
un vaso da riempire di contenuti prestabiliti, si diffuse rapidamente,
creandole un seguito più entusiasta all’estero che in Italia. Girò
per il mondo come una star, mentre da noi l’assoluto disinteresse
della Montessori per le logiche partigiane che dividono da sempre la
nostra cultura, unito alla capacità di farsi aiutare da chiunque
appoggiasse i suoi progetti innovativi, l'hanno fatta da sempre guardare
con sospetto. Maria fu vicina ad ambienti massonici, ma poco
dopo disposta a rapporti di collaborazione con la Chiesa; grata a
Mussolini, in un primo tempo, per il fattivo sostegno alle sue scuole ma
poi pronta a lasciare l’Italia quando la sua libertà personale venne
messa a repentaglio. In un paese dove tutti sono classificati, e hanno
amici e nemici, Maria è inafferrabile, e quindi quasi scompare dalla
nostra storia. Nessuno ha interesse a ricordarla, non esiste una sola
biografia in italiano (ma alcune in inglese): è curioso, le
conoscenze che gli italiani hanno dell’unica donna raffigurata sui
loro biglietti di banca sono quasi nulle. Ma è anche un po’ colpa
sua: Maria voleva che della sua vita trapelassero solo poche e
controllate notizie, perchè nascondeva contraddizioni e segreti.
Rappresentante italiana al primo congresso internazionale delle
femministe, ma non ebbe il coraggio di riconoscere il figlio illegittimo
natole da una relazione con un collega medico. Il figlio nascosto fu
‘riscoperto’ a quindici anni, e da allora non lasciò mai la madre,
di cui divenne il più fedele collaboratore. Ma in quei quindici anni di lontananza dal suo
bambino, Maria elaborò una rivoluzione pedagogica per tutti i bambini:
la madre mancata divenne l’educatrice delle nuove generazioni nate nel
Novecento.
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