Margaret Mitchell |
L’autrice del più famoso best seller del
900, "Via col vento", ha avuto una vita breve, ma intensa: è
morta a soli quarantanove anni in un incidente, dopo avere ottenuto nel
1937, per il suo unico romanzo, il prestigioso premio Pulitzer. Nata e
vissuta ad Atlanta, città dove ha ambientato le vicende della suo
romanzo, di famiglia benestante, sperimentò personalmente le
contraddizioni che la modernizzazione poneva alle donne e che lei aveva
descritto, così efficacemente, nel romanzo, sdoppiate nei due
personaggi di Rossella e di Melania. Giovane, fu costretta a interrompere gli studi
di medicina intrapresi con passione per sostituire nella direzione della
casa la madre morta. Si sposò a ventidue anni, con un uomo
psicologicamente instabile che la abbandonò dopo qualche mese di
matrimonio, in piena crisi economica. Margaret superò la crisi
buttandosi in una fortunata carriera di giornalista per il quotidiano
locale, ma poi lasciò nuovamente il lavoro per un secondo matrimonio
con un uomo di successo. Ritirata nella vita domestica, si dedica alla
stesura del celebre romanzo, non destinato alla stampa. Il libro venne
invece pubblicato nel 1936, in seguito a una serie di circostanze
favorevoli. Ma ancora una volta gli obblighi familiari (una lunga
malattia del padre) e il suo impegno volontario nella Croce Rossa le
impediscono di riprendere la scrittura. Poi, la morte precoce. La sua
vita sembra un intreccio fra quella di Rossella (la donna nuova,
successo in professioni ‘maschili’ e autonomia sociale ed economica)
e quella di Melania (la rinuncia ai sogni e ai desideri per assistere i
familiari, o per missioni caritatevoli). L’alternanza di fasi
contrapposte, lavoro e famiglia, fanno pensare a una difficoltà di
ricomposizione fra i diversi aspetti della sua identità, come è
successo a moltissime donne di questo secolo, che si sono ritrovate a
vivere nell’arco della propria vita il passaggio fra due diversi
modelli di comportamento e di identità femminile. Margaret si
concepiva come una identità sdoppiata. Questo dilemma fra il desiderio e le regole,
insieme con la volontà di essere al tempo stesso nuove e antiche, in
una società che propone contemporaneamente modelli differenti di
comportamento, si è sdoppiato nel rapporto di rivalità/amicizia fra
i due personaggi femminili del romanzo. Entrambe, al tempo stesso,
accattivanti e irritanti, Rossella e Melania costituiscono la perfetta
rappresentazione della crisi di identità femminile. Le lettrici che
hanno decretato il successo del romanzo, rispecchiandosi nei due
personaggi (due modelli molto diversi, ma entrambi di grande forza)
hanno avuto così la possibilità di chiedersi chi erano, o chi volevano
essere. Margaret, parlando di sé, ha scritto infatti quello che si può
considerare il romanzo ‘di formazione’ delle donne del Novecento.
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