Helen Keller |
Nata
in America nel 1880, quando aveva soli diciannove mesi, una maledetta
malattia lasciò Helen sorda, cieca e muta. In mancanza dei sensi la
bambina sembrava crescera selvaggia e turbolenta, ma dimostrava in molte
occasioni segnali di un'intelligenza notevole, che indussero la madre a
non abbandonarsi alla disperazione andando alla ricerca di una maestra
speciale da affiancarle. La
maestra, la giovane Anne Sullivan, anch'ella cieca, cercò con sistemi
di manipolazione di entrare in contatto e di comunicare con Helen. La
bambina dimostrava una grande voglia e una incredibile capacità di
apprendimento raggiungendo impensabili risultati, riuscendo con successo
a leggere, scrivere e addirittura a parlare, tanto che il suo caso
divenne di fama internazionale. Helen
conseguì un diploma di lettere all'istituto di Radcliffe, dove Anne
Sullivan la accompagnava quotidianamente, sillabandole le lezioni nelle
mani. Scrisse alcune poesie, che vennero distribuite nel circuito di
lettura "Chatauqua" e pubblicò un'autobiografia, "The
Story of my Life". Si
dedicò quindi alla vita politica, divenendo membro del partito
socialista. Prese anche parte e diede il suo supporto a diversi gruppi
quali l'associazione dei lavoratori nel mondo, l'unione americana
per le libertà civili, l'associazione nazionale per
l'avanzamento delle persone di colore, la crociata per il controllo
delle nascite di Margaret Sanger's. Nel
1920, venne creata la fondazione americana dei ciechi, e venne chiesto
ad Hellen Keller di adoperarsi nella ricerca dei fondi necessari a
sostenerla. Lei era una splendida testimonianza diretta e vivente dei
risultati che si potevano ottenere con il lavoro di gente di supporto
capace e la volontà. Trascorse il resto della sua vita, conclusasi alla
imprevedibile età di ottantotto anni, principalmente a sensibilizzare
la società e a lottare per le necessità e i diritti delle persone
portatrici di handicap. |