Home-- Curiosità dal web -- Curiosità pag. 4

Ringrazio Andrea per avermi spedito questo articolo e mi associo a lui nel dire "Era Ora!!".

Semplice e preziosa non si nasconde più
Gli stilisti l'hanno riportata in passerella

Sottoveste-mania l'ultima seduzione

di LAURA LAURENZI

ROMA - "Sotto il vestito niente" è tramontato. Sotto il vestito di tutto: biancheria intima la più sfiziosa e ricercata, ma soprattutto il grande ritorno della sottoveste. È la riscossa della lingerie, per la quale non si bada a spese, l'abbigliamento segreto che garantisce fascino e mistero, l'arma letale di un supremo arsenale della seduzione. Non gli abiti sottoveste, che impazzano da un paio d'anni, ma il capo di biancheria intima vero e proprio, spesso molto più raffinato ed esclusivo del vestito che lo copre e (non) lo nasconde.

Underwear che diventa overwear: tutta rigorosamente esternabile. Ecco dunque che la nuova sottoveste occhieggia sotto la giacca del tailleur come una volta il body. O fa capolino con i suoi pizzi chantilly attraverso lo spacco della gonna. Un sotto- sopra continuo e seducente. L'ha mandata in passerella Valentino a Parigi, corta e lucida di sete e di trine. L'ha rilanciata Paco Rabanne in maglia metallica con intarsi di tulle. L'ha strapazzata in raso, abbinata a calzettoni che spuntano dagli stivali camperos, il trasgressivo Jean Paul Gaultier. L'ha trasformata in sottabito rigido di tulle rosso, modello bambola del carillon, Alexander McQueen per Givenchy.

Ma al di là degli estremismi da passerella, la sottoveste è protagonista di un silenzioso rilancio in grande stile, di una seconda giovinezza. È resuscitata dopo essere caduta per lunghi anni in disuso, ha annunciato l'ultimo numero del mensile femminile "Cosmopolitan". Da indumento di nicchia, nei suoi nuovi materiali techno e nelle sue nuove performances è oggi un capo sempre più richiesto. Non nella versione classica ma piuttosto in quella riveduta e corretta, spiega Alfredo Tedesco, direttore marketing di Liabel: "È l'eredità del vecchio sottabito di una volta che offre però prestazioni di grande autogratificazione a chi l'indossa, grazie all'utilizzo di fibre tecniche, più morbide e più piacevoli al tatto, in grado di garantire la perfetta aderenza al corpo e l'invisibilità sotto il vestito. La risposta del mercato è andata oltre ogni nostra aspettativa: introdotta nella produzione tre anni fa, nell'ultimo anno la sottoveste ha visto raddoppiare le vendite".

È quanto sta accadendo anche alla Parah, che ha cominciato a produrre sottovesti due anni or sono proponendo otto nuovi modelli a stagione, incluso quello fatale con la schiena completamente nuda per gli abiti da sera più scollati sul dorso. "Fino a pochi anni fa era un capo che aveva una sua funzione precisa: serviva alla signora a isolarsi da materiali non sempre gradevoli dell'abbigliamento esterno, un velo di protezione del corpo femminile - afferma Massimo Gallina, responsabile dell'Intimo-corsetteria - Oggi invece la sottoveste viene scelta soprattutto per la sua carica seduttiva, nelle sue due versioni, quella classica, quasi sempre in seta e pizzo, a volte utilizzata anche come camicia da notte per le grandi occasioni, o la sottoveste "parigina", molto più costruita, spesso con il reggiseno incorporato e il sottocoppa semimbottito, in materiali che fasciano senza essere costrittivi".
Lo storico marchio Imec le sottovesti non ha mai smesso di produrle, e nelle sue tre diverse linee ne propone complessivamente 34 modelli diversi, da quello liscio-minimalista stile Kim Basinger in Nove settimane e mezzo al sottabito-gioiello con spalline in platino, sfilabili e indossabili come girocollo, da un milione e centomila lire. "La più richiesta è "la sottoveste che non c'è", leggera, femminilissima, impalpabile, utile a non fare appiccicare la gonna al collant, indispensabile sotto i vestiti trasparenti, con la quale stiamo recuperando a questo capo di biancheria intima le giovani generazioni che il sottabito non sapevano neanche cosa fosse", afferma Nicoletta Colnaghi, dirigente Imec.

Ed è proprio alle donne giovani, nuovo bacino d'utenza, che si rivolge il marchio Argentovivo: "La sottoveste viene oggi apprezzata per la sua femminilità prima che per la sua praticità - spiega Cristina Ghelli, responsabile stile - un capo che ha tagli e movimenti presi dalla guepière, modellante come una guaina". E sempre più corta: La Perla propone le sue lussuosissime sottovesti in tre lunghezze diverse, mentre Victoria's Secret, dopo aver messo Laetitia Casta in baby doll, punta per il natale su una strenna debitamente luccicante: il modello cortissimo, studiato per sparire sotto la minigonna, color oro metallizzato, genere carta di cioccolatino. 

(8 novembre 2000)