| |
|
Lamette da barba: Lamette... che passione!
|
Un
articolo di Francesco Princi, uno dei principali esperti
italiani
del
collezionismo di lamette. Una proposta di Collezionismo
sa Lolla.
|
Il fascino degli incarti delle vecchie
lamette da barba italiane dal 1920 al 1960.
Girando per mercatini e curiosando sulle
bancarelle è possibile trovare, spesso gettati alla rinfusa nei contenitori
più disparati, piccoli e umili incarti rettangolari dalla grafica vecchia e
antica dove spesso sono rappresentati avvenimenti e personaggi del passato o
elementi della fantasia popolare. Questi involucri contengono sottili strumenti
in acciaio usati un tempo per la cura della barba e che, sino all'avvento del
rasoio elettrico e di quello "usa e getta", erano comuni in tutte le
stanze da bagno degli Italiani: le lamette. I produttori di lame da barba -
quasi tutte uguali e di scarsa qualità - concentravano i loro sforzi, per
colpire l'immaginazione del consumatore e assicurarsi una fetta di mercato,
sulla grafica dell'involucro, interpellando per la realizzazione artisti e
illustratori spesso di fama nazionale. Anche Gino Boccasile, uno dei più famosi
illustratori italiani, realizzò i disegni per la lama Prima e per la
serie Alita del "Lamettificio Italia" di Torino.
|
|
Attraverso le
lamette da barba - che avevano una vastissima produzione frammentata su tutto il
territorio nazionale - è possibile analizzare i gusti e i miti che hanno
caratterizzato la cultura popolare italiana del secolo scorso. Di largo consumo
sono state le lame ispirate a celebri personaggi: Chaplin, Valentino, Greta
Garbo, Mozart, Garibaldi, Verdi.
|
|
Quelle dedicate ai protagonisti degli sport
più amati: Bartali, Coppi, e alle squadre di calcio dei campionati del
tempo: Juventus, Inter, Spal, A.S. Roma, Ambrosiana.
|
|
La guerra fu poi
ispiratrice di titoli altisonanti come Vincere, oppure Asse e
trovarono larga diffusione le lamette con nomi di cannoni tristemente famosi,
protagonisti di tante cruente battaglie 381, 420, 422, 480, Berta,
091, Max, artiglierie
prodotte dalle Acciaierie Krupp, simbolo di potenza e qualità, nelle quali si
fabbricavano anche lamette da barba.
|
|
Durante il periodo fascista - momento di
massimo consumo per questi oggetti di toeletta maschile simbolo di virilità - i
fabbricanti non faticarono ad adattarsi al conformismo del regime assegnando
nomi adatti a colpire l'immaginazione popolare: Balillla, Littoria, Dux (come
poteva mancare un simile appellativo, emblema di maschio vigore), Impero,
Imperiale, Africa Orientale, Abissinia. L'immediato dopoguerra fu
caratterizzato da ideali sociali e politici che divisero gli Italiani tra est e
ovest. Nacquero le lame Bandiera Rossa, La Lama del Lavoratore, e Sam,
Cow boys, Arizona. Se pur fra le meno note, quella degli incarti delle
lamette da barba è una delle collezioni più belle e divertenti che esistano
tra quelle definite di "collezionismo minore". Gli appassionati in
Italia sono circa un migliaio e si riconoscono nei mercatini per la pervicacia
con cui ogni sabato e domenica, di buon mattino, si dedicano alla loro passione
rovistando in scatole o latte alla ricerca di bustine, meglio ancora di
pacchetti sigillati contenenti 4, 5 o 10 esemplari. Come sempre il ritrovamento
di un pacchetto raro è fonte di grande soddisfazione. I singoli pezzi possono
essere scambiati con altri collezionisti e si ritorna un po' bambini ricordando
il più famoso degli scambi: quello delle figurine. Alcuni anni fa, mettendo a
confronto le più grandi collezioni italiane di lamette, è stato fatto un
censimento di quelle esistenti. Questo ha permesso a Alfonso Tozzi di Roma la
pubblicazione di un catalogo delle lamette da barba prodotte o commercializzate
in Italia. Gli esemplari catalogati sono circa cinquemila ma la produzione
italiana e straniera in circa quarant'anni è stata senz'altro superiore. La
sorpresa di un nuovo ritrovamento quindi è sempre dietro l'angolo. Le
quotazioni delle lamette non hanno ancora raggiunto, per il momento, cifre
vertiginose. Naturalmente, per gli esemplari più rari e irripetibili, i prezzi
variano in proporzione alla rarità.
Francesco Princi
|
|