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INTERVENTO DEL COLLETTIVO "STUDENTI DI GIURISPRUDENZA IN LOTTA" ALL’ASSEMBLEA GENERALE DEGLI STUDENTI E DELLE STUDENTESSE DI ARCHITETTURA – NAPOLI, 16 FEBBRAIO 2000, PALAZZO GRAVINA AULA 10, ORE 11,30.

 

SOLIDARIETA’ AGLI STUDENTI E ALLE STUDENTESSE DELLA FACOLTA’ DI ARCHIETTURA CONTRO L’ARROGANZA DEL RETTORE TESSITORE

Il COLLETTIVO "STUDENTI DI GIURISPRUDENZA IN LOTTA" esprime piena solidarietà agli studenti e alle studentesse di Architettura in lotta contro l’arroganza del rettore Tessitore. La situazione della facoltà sita in palazzo Gravina è vergognosa: carenze di aule (gli universitari devono ancora fare lezione al cinema); mancanza di strutture adeguate per la didattica; inefficienza della Biblioteca sita nella facoltà. Questi sono alcuni degli aspetti di una situazione che vede l’assenza di un reale diritto allo studio nella facoltà di Architettura in particolare e nell’Università di Napoli in generale. Le responsabilità della situazione attuale in cui marcia il diritto allo studio (o meglio si dovrebbe dire: il "non diritto allo studio") sono da attribuirsi senza dubbio al rettore Tessitore (foraggiato dai rappresentanti-lacchè presenti negli organi collegiali) di cui abbiamo chiesto le dimissioni lo scorso 22 novembre, successivamente allo sgombero dell’aula "De Sanctis", occupata dai disoccupati, da parte delle "forze dell’ordine" in assetto antisommossa del ministro Jervolino e di D’Alema. Inoltre vanno sottolineate le responsabilità della giunta regionale guidata da Losco (Udeur) e dal suo compare assessore alla Formazione Gallo (PdCI), nonché del ministro Zecchino che prima promette miliardi per costruire nuovi Poli universitari a Napoli, e poi relega le varie facoltà della "Federico II" in uno stato di forte inefficienza, per non dire pietoso. A nostro avviso il governo deve avviare massicci investimenti pubblici per migliorare e ammodernare gli atenei statali; bisogna rendere gratuiti ed efficienti i laboratori e il materiale didattico per tutti gli studenti; per quanto concerne la Biblioteca va abolito l’introduzione del part-time nell’università per gli studenti: questa pratica ( che si fonda su di una logica di supersfruttamento di lavoro sottopagato) blocca le assunzioni di disoccupati e precari, allontanando lo studente dal vero obiettivo che è la formazione. Va abolito inoltre il numero chiuso e ogni altra limitazione o test d’ammissione per gli accessi e il proseguimento degli studi. Per far ciò bisogna combattere per instaurare nuovi organi di governo degli atenei in cui studenti e studentesse siano la maggioranza, con la presenza dei rappresentanti del personale docente e non docente, come minoranza. Tutti i membri devono essere eletti dalle rispettive assemblee generali che potranno revocarli in qualsiasi momento. Le assemblee generali devono ispirarsi ai principi della democrazia diretta: di conseguenza gli organi collegiali attuali vanno immediatamente aboliti. In questo dobbiamo prendere esempio dal Collettivo di "Lettere e Filosofia" di S. Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, che nell’assemblea generale studentesca dello scorso 19 gennaio ha disposto l’occupazione della facoltà contro il rettore della "Seconda Università di Napoli" ("SUN") Grella e per il diritto allo studio, costringendo alle dimissioni i rappresentanti-burattini degli organi collegiali.

Per tutto questo e per combattere le attuali controriforme Zecchino-D’Alema, vi invitiamo a partecipare al sit-in che si terrà domani, giovedì 17 febbraio, sulle scale dell’Università Centrale, per dire no alla privatizzazione dell’Università e alla famigerata "autonomia didattica".

Napoli, 15/2/2000

COLLETTIVO "STUDENTI DI GIURISPRUDENZA IN LOTTA"