CRONISTORIA 1960 - 1980

VENT'ANNI DI CRONACA : 1960-1980

 

1960

«Ho rivolto il primo saluto ai miei figli spirituali. L'accoglienza, come pare, è buona; succedo ad un bravo Parroco che lascia felicissimo ricordo di generosità e di bene fatto». Così scrive don Aldo Rojer il 31 gennaio 1960. E’ arrivato in Parrocchia da pochi giorni, con un tempo grigio e freddo che non ha certo contribuito - sono parole sue - a rendergli meno laborioso il trasferimento: viene da Serravalle e giunge qui come Economo Spirituale. Domani - prosegue - vedrò i capifamiglia. Sarà un incontro utile e, me l'auguro, cordiale.

Riprenderò subito tutte le adunanze dell'Azione Cattolica. Sono giornate molto fredde, c'è la neve; sarà difficile averli tutti.

Non porto nessun mutamento agli orari e alle abitudini. Nel caso, lo farò più avanti. Ho ammirato la frequenza dei piccoli al Catechismo festivo.

La Chiesa ha il coro restaurato - si legge nella cronaca del 7 febbraio -. Il resto è tutto da sistemare. C'è un debito di lire 650.000 al 6% di interesse. Tre punti esclamativi sottolineano la preoccupazione del sacerdote.

Due giorni dopo riferisce sull'acquisto, dalla Val Gardena, di una artistica statua della Madonna. «La cosa è piaciuta», scrive.

Il 27 marzo 1960, alle ore 16.30, fa l'ingresso solenne in Parrocchia. All'omelia non traccia un programma pastorale. «Ho paura delle enunciazioni programmatiche - annota don Aldo - del resto scontate per queste occasioni. Molto meglio se mi vedranno all'opera. Così non sarà deluso nessuno».

Il cinema funziona ogni domenica. «A mala pena inquadro i conti», riporta la cronaca dei 22 aprile.

Ed il 2 maggio: «Oggi ho iniziato il catechismo quotidiano per le elementari. Aspetto i piccoli al mattino, prima della scuola. E’l'orario un po' scomodo, però la distanza impedisce di farli uscire due volte da casa. Comunque la frequenza è totale, anche quelli di S. Maria».

7 giugno: la Parrocchia conta 1230 abitanti. Pochi gli emigrati: meno di una quindicina.

Approfittando della sospensione estiva del cinema, vengono eseguiti i lavori in sala, prescritti dopo l'ultima visita di controllo e sempre dilazionati. Si tratta di murare la porta che immette nell'oratorio, costruire un piccolo atrio d'ingresso, fare i gabinetti nuovi. Sono 350.000 lire di spese.

L'l1 settembre viene inaugurata la Chiesetta di Fraine, dedicata a Sant'Antonio. La spesa per la decorazione dell'oratorio, le vetrate ecc. è molto rilevante per quegli anni: non basteranno 800.000 lire, assunte in debito.

L'opera riesce decorosa e piace alla popolazione. Il programma della giornata prevede la S. Messa, discorso inaugurale e solenne benedizione.

Nel pomeriggio, dopo il Vespero, quelli della contrada s'interessano per organizzare un po' di sagra nella seconda settimana di settembre.

Il cinema - che attira poco la gioventù, forse per la vicinanza di Oderzo - viene dotato di riscaldamento a gas. Non risolve tutti i problemi. Come al solito, molti preferiscono andare altrove. La scarsa frequenza alla sala parrocchiale rischia di costringere a chiuderla. A stento si riesce a coprire le spese. Eppure al cinema si va molto, ma altrove.

1961

Le vecchie sedie di paglia in Chiesa, malandate e poco decorose, vengono sostituite con altrettante sedie, dotate d'inginocchiatoio. Fra giorni - siamo ai primi di maggio - si provvederà alla tinteggiatura dei banchi, che sono poco puliti. Per ora non è il caso di pensare ai banchi nuovi.

16 giugno: vengono ultimati i lavori in Chiesa, iniziati venti giorni prima. E’ stata tolta l'orchestra sopra la porta maggiore, attraverso la quale, con tre porte, si accedeva alla cella campanaria. Sono state murate le due porte alte ed il vano-scale servirà come ripostiglio. Nella parte nord viene aperto un uscio e vi si accede con una scala di ferro ripida ma robusta, fornita di passamano. Le pareti sono state intonacate a nuovo, e così pure le colonne ed i pilastri. Viene coperta la decorazione già sudicia a medaglioni con teste di santi sotto il cornicione (che i lavori del 1985 ridaranno alla luce).

Rifatto completamente l'impianto elettrico e i lampadari, uno per arco, sono stato acquistati a Murano. Si eseguono altri lavori di evidente utilità. Finalmente la chiesa si presenta pulita, decorosa, raccolta. Tutta la gente apprezza i lavori e contribuisce volentieri alla spesa.

Viene quasi completamente coperta dalla popolazione, come sempre generosa.

Ma sarà utile soffermarsi un attimo nell'elencazione delle entrate: uova 180 mila, raccolta... 70 mila, offerte 235 mila, venerdì santo candele votive 70 mila. Le spese ordinarie: demolizione 90 mila, muratura 35 mila, pittura e decorazione 270 mila, lampadari 49 mila, scala di ferro 51 mila, banchi 18 mila, paramenti 97 mila, conguaglio sedie 27 mila. Totale 637 mila. Debito rimanente Lire 79 mila.

6 ottobre 1961: muore don Francesco Marchesin, nativo di Colfrancui.

 

1962

Mons. Albino Luciani compie il 15 febbraio 1962 la sua prima visita pastorale. Il Vescovo rimane bene impressionato. Tutto si svolge con ordine. La parrocchia è presente e fa bella figura. Particolarmente riuscito l'esame di dottrina.

Dopo ripetute sollecitazioni del Parroco, vengono modificati il 7 marzo i confini della parrocchia verso Oderzo. Rientrano tutte le nuove costruzioni (fino alle famiglie Boraso e Gerardo, escluse).

Santa Missione dall'8 al 18 novembre. Vengono fissati sulle case striscioni celebrativi. Le campane suonano a festa nei tre giorni precedenti. L'esito in complesso è buono.

Validi i predicatori, ottima la partecipazione nonostante il tempo inclemente. Sette od otto persone, le solite - annota il parroco - non si sono mai viste.

 

1963

Il 23 agosto iniziano i lavori per il riscaldamento che richiedono molta manodopera per gli scavi e la muratura. La terra molto friabile rende particolarmente difficile la sistemazione della cisterna.

L'impianto entra in funzione il 1° dicembre. Anche i prevenuti accolgono con favore la novità. La Chiesa è calda e l'impianto è assolutamente silenzioso. L'uso e la manutenzione semplicissimi. La raccolta delle offerte frutta 800 mila lire. Pochi giorni dopo, vengono sostituite le sedie della sala del cinema con le poltroncine usate del «Cristallo». S'installa lo schermo a obiettivo «scope» e tutte le tende nuove. Aumenta la frequenza.

 

1964

L'organista, Ferruccio Zanella, dopo circa 10 anni di servizio, passa alla parrocchia di Piavon. Arriva subito un nuovo organista, Lorenzo Bottari, che perirà 4 anni dopo in una sciagura di montagna.

Il 12 luglio 1964 don Lorenzo De Nardo subentra alla guida della parrocchia a don Aldo Rojer, trasferito a Combai poche settimane prima.

Il nuovo parroco - proveniente da Sarone - sintetizza così il suo programma pastorale: «portare Dio alle anime, e le anime a Dio, nella mutua carità e comprensione».

Finalmente, il 5 novembre 1964, il desiderio della quasi totalità della popolazione si avvera. Viene aperto l'asilo, dopo l'approvazione dell'ispettore scolastico di Conegliano. Al suono festoso delle campane, 40 bambini biancovestiti entrano in chiesa per la funzione di apertura. Sono pronte la cucina, il refettorio, l'aula di 40 posti, i servizi igienici, il cortile recintato, il riscaldamento.

L'ambiente fino a qualche tempo prima era sede delle associazioni ed offriva le aule per la dottrina cristiana. Da allora è adattato ad accogliere anche la scuola materna. La dirige una signorina diplomata, coadiuvata da assistenti. Sono ancora lontani i problemi di capienza e di idoneità dei locali che sorgeranno vent'anni dopo.

 

1965

L'anagrafe parrocchiale registra dopo la benedizione delle case: 1250 abitanti per 240 focolari.

Il territorio dell'ex ippodromo passa il 25 ottobre dalla parrocchia di Oderzo a quella di Colfrancui.

Gli ultimi mesi presentano un'intensa attività. A cominciare dalla «tre sere» per la gioventù maschile e femminile (una distinzione in voga all'epoca, oggi si direbbe più semplicemente «gioventù»). Vi prende parte la quasi totalità dei ragazzi e delle ragazze. Relatori sono don Fortunato Candiago e il dott. Domenico Silvestrini. La novità incontra grande favore; circa 200 i partecipanti.

La festa dell'Immacolata Concezione segna anche la chiusura del Concilio Ecumenico. Con un triduo, con il canto del «Veni Creator» e le campane a festa, la comunità si unisce al mondo cattolico. Causa il mal tempo non ha luogo la processione con la statua della Madonna. Interviene mons. Mario Ghizzo, Vicario Generale.

 

1966

Esce il 2 marzo 1966 il primo numero dei Bollettino Parrocchiale stampato in 260 copie e distribuito a tutte le famiglie. Buona l'accoglienza.

Due settimane dopo, ladri, rimasti ignoti, derubano le elemosine delle candele votive. Bottino una ventina di migliaia di lire.

L'11 aprile la campanella, che si era rotta, riprende a far sentire i suoi argentei squilli nel giorno di Pasqua. Porta l'immagine di San Giuseppe e l'incisione «19 marzo 1966» - Giubileo del Concilio.

4 giugno: L'associazione uomini di Azione Cattolica risulta la prima nella forania di Oderzo ed è ammessa alla gara diocesana. La gioventù femminile miete premi. Alle gare vittoriesi si presentano centinaia di ragazze scelte fra le migliori delle varie foranie.

Fervore edilizio favorito dal boom economico di quegli anni. Il paese si arricchisce di nuove case. Altre sono in via di costruzione. Fra i nuovi fabbricati un nuovo capannone dell'oleificio di Oderzo.

Vengono sistemati gli argini del Lia e asfaltata la strada che porta a Lutrano. Il 1° settembre suor Eufemia Roveda e suor Francesca Barbarotto, delle Suore Dorotee della beata Paola Frassinetti assumono la conduzione dell'asilo. 1 fanciulli sono 40, gli iscritti 50, distribuiti in 2 sezioni.

La popolazione tocca quota 1290 per 254 nuclei familiari, 177 sotto il Comune di Oderzo e 77 sotto Fontanelle.

 

1967

Seconda visita pastorale di mons. Albino Luciani, preparata da un intenso triduo. Al termine, farà alcune osservazioni: 1-  All'esame della dottrina gli alunni si sono rivelati preparati bene. Si veda di continuare nel lodevole sforzo, sfruttando ogni mezzo in voce e su stampa, che miri ad istruire cristianamente sia grandi che piccoli. Apprezzate le realizzazione circa l'asilo. 2-  In Chiesa notata con piacere la buona partecipazione dei fedeli al canto, alla liturgia viva, ai Santi Sacramenti. 3-  In archivio, i registri sono in ordine, la cronaca parrocchiale è assai abbondante, mentre domani può rivelarsi più utile se tenuta con sobrietà.

Nell'occasione della visita pastorale sono stati acquistati, oltre al coperchio del Battistero, un impianto di altoparlanti, un ampio padiglione per l'altare maggiore, una grande corsia, nuovi scanni per il servizio liturgico. E’ stato inoltre provveduto ad una migliore illuminazione del coro e alla tinteggiatura delle porte.

Per l'asilo, acquisto di una corrierina 850 familiare del costo di 1.020.000 lire.

 

1968

Si svolge a fine marzo, in tutta la forania, un sondaggio per conoscere quanti frequentano la messa festiva. Ogni fedele riceve una scheda. 602 persone dichiarano di andare a messa tutte le domeniche, 23 qualche volta. Quel giorno votano a Oderzo altri 116 fedeli di Colfrancui.

La popolazione raggiunge quota 1332.

Il 23 giugno viene benedetta la prima pietra della nuova canonica.

15 settembre: settimana biblica per la diffusione della Sacra Scrittura curata dalle Figlie di San Paolo di Treviso.

22 settembre: 49 nuovi banchi, tra piccoli e grandi, riempiono la chiesa. Costo lire 1.200.000.

E’di poche settimane prima l'impianto di riscaldamento nelle aule dell'asilo. Dal 7 al 17 novembre: riuscita Missione predicata dai Padri Cappuccini.

Dieci giorni dopo, benedizione degli alloggi Gescal con 16 abitazioni e 90 vani. Il 1° dicembre, mons. Albino Luciani benedice la nuova canonica, ed in chiesa il nuovo organo, costato lire 892.000, ed i banchi. Concerto del maestro Zeno Lovato.

 

1969

20 maggio 1969: nuova denominazione per le strade che convergono su Via San Pio X; saranno dedicate a: San Domenico Savio e San Giovanni Bosco e ai Santi Vescovi opitergini: Floriano, Tiziano e Magno. Ricordato anche San Prosdocimo.

 

1970

L'elettrificazione delle campane viene realizzata il 3 maggio 1970. Spesa di lire 1.158.000.

Il 15 novembre, amministrazione della Cresima da parte di mons. Antonio Cunial, da pochi mesi sulla cattedra di San Tiziano, ad una cinquantina di ragazzi.

 

1971

La cronaca parrocchiale - diventata più snella - registra la sostituzione di una porta della chiesa con bussola e l'installazione di una nuova porta in sacrestìa.

Vittorio Chitarello di Faè, in aprile, viene incaricato dall'autorità comunale della funzione di custode del cimitero di Colfrancui.

14 novembre: pubblicazione canoniche del chierico Battistella Vittorino.

5 dicembre: si decide di suonare le campane dell’Ave Maria anche nei giorni festivi, alle ore 6.

Le famiglie sono aumentate: sono 313; e gli abitanti 1459.

 

1972

Benedizione dei segni di adesione (si evita di chiamarle «tessere») all'Azione Cattolica. Negli ultimi anni è fortemente diminuito il numero degli aderenti, questi i dati: uomini: 15, donne 31, giovani 15, signorine 23, ragazzi e ragazze 13, fanciulli e fanciulle 15. Totale 112. Sono i tempi dello spontaneismo dei gruppi che mostrerà presto i suoi limiti. Non senza avere irrimediabilmente compromesso l'associazionismo cattolico.

Vengono pubblicati i conti per la costruzione della nuova canonica: sono lire 6.192.000.

Il 14 aprile 1972, dopo tante discussioni, viene insediato il Consiglio Pastorale Parrocchiale. La presidenza spetta al Parroco. Vengono eletti all'umanità: vice presidente, Luciano Perissinotto; segretaria: Lucia Padovan; vice segretario, Luigi Moretti.

Il 18 settembre viene ultimata la strada nuova di Santa Maria del Palù che sarà asfaltata appena possibile.

Giunge il 15 novembre un pullmino scuolabus Fiat 238, a 21 posti, dono della Cassa di Risparmio della Marca Trivigiana.

 

1973

Nuova visita pastorale di mons. Antonio Cunial. Presenze: 1050 alle messe, 650 agli incontri, 350 alla comunione.

24 gennaio: muore, a 76 anni, don Guglielmo Buttignol. Era di Colfrancui e per 36 anni aveva retto la parrocchia di Faè.

L'Azione Cattolica con 143 adesioni è in vistoso rialzo.

L'asfaltatura della nuova strada di Santa Maria del Palù ne fa un'arteria scorrevole e «panoramica».

La popolazione supera di 3 le 1500 unità.

 

1974

Oltre 100 rappresentanti delle famiglie si dichiarano favorevoli a11’ampliamento dell'asilo. Si forma un apposito comitato.

Il referendum sul divorzio dà 617 sì e 444 no (in altre parole, contrariamente al risultato nazionale, perdono i divorzisti). Interessante il diverso responso delle urne tra Centro e Santa Maria. Centro: sì 385, no 328; Santa Maria del Palù: sì 232, no 116.

Dopo 27 anni, il 15 dicembre 1974, Colfrancui ha un sacerdote novello: padre Giuseppe Dall'Acqua, carmelitano della provincia veneta. Per l'occasione si rifonda la scuola di canto che presenta canti a tre voci dispari.

 

1975

1 consueti dati statistici sulla popolazione: Oderzo: 288 famiglie, 1190 componenti; Fontanelle: 77 famiglie, 369 componenti. Due defunti da ricordare: Suor Gina Polesel di 39 anni, morta nella missione in Guinea Portoghese. Al suo funerale ha partecipato un corteo di negretti lungo 2 chilometri; Silvano Bazzicchetto, morto a 71 anni, si può ricordare come grande apostolo, animatore in ogni campo: politico, amministrativo, sociale, religioso.

Nasce la Colfranculana. Alla prima marcia non competitiva si registra la partecipazione di 1400 tra piccoli e grandi. Apre una stagione felice di appuntamenti domenicali. Qualche problema sul piano della fedeltà al dovere di santificare la festa. L'altra festa.

A fine anno il Comitato della Colfranculana, simboleggiato da una podista il cui abbigliamento suscita qualche discussione, organizza una manifestazione natalizia, destinata ad entrare nella tradizione. Al pomeriggio, un asinello ben bardato, accompagnato da pastori con pifferi, gira per le vie dei paese. I bambini guardano divertiti. Dopo la messa della Vigilia, frequentata da una grande folla, si accende il Ceppo Natalizio, fra canti. Il vino e la musica aiutano a creare un'atmosfera di letizia, di fratellanza e di pace.

 

1976

Grande spavento per il terremoto che, il 6 maggio alle nove di sera, sconvolge il Friuli ed interessa anche la zona.

Un nostro alpino, Claudio Scapolan, viene estratto dalle macerie della caserma di Gemona dopo 24 ore. Si assiste alla scena davanti agli schermi TV. Ritorna fortunatamente in parrocchia.

La scossa provoca delle fessure alla chiesa e al campanile. Il genio civile suggerisce di mettere delle spie e di non suonare le campane per 8 giorni. Iniziano il 7 giugno i lavori di ampliamento della scuola materna. Dopo alcune settimane il consiglio pastorale, di fronte alle difficoltà, decide di informare la popolazione sulla situazione finanziaria, coinvolgendo tutte le famiglie. L'edificio viene collaudato per l'inizio dell'anno scolastico superando difficoltà di ogni genere. 1 contributi regionali giungeranno l'anno successivo, sempre buoni.

 

1977

Don Vittorino Battistella viene consacrato sacerdote, dalle mani di mons. Antonio Cunial, a Ponte della Priula, dove presta servizio diaconale. E’ il 9 gennaio 1977.

La domenica seguente celebra la prima messa solenne nella Chiesa che l'ha visto battezzare. La festa nel salone dell'asilo, le bandierine, i drappi multicolori, gli striscioni, la bella giornata di sole contribuiscono a creare un'atmosfera di grande gioia.

Dal 9 al 20 novembre, missione parrocchiale, predicata da padre Uberto Poloni, dei Padri Francescani di Motta di Livenza e da padre Pasquale Lorenzin di Verona. Si sono resi conto di persona della realtà della parrocchia che ha visto in questi anni partire tante famiglie praticanti ed arrivare nuove famiglie da altre località. Purtroppo sono mancati molti giovani ed ancor di più gli uomini. Buona la frequenza dei fanciulli e dei ragazzi.

 

1978

Grande gioia per l'elezione di Giovanni Paolo 1 al soglio di Pietro; ed un certo orgoglio nella popolazione per averlo conosciuto personalmente. Ha visitato Colfrancui, in forma ufficiale, nel 1962 e nel 1967. Ha cresimato negli anni 59 - 61 - 62 - 64 - 65 - 66 - 67 - 68. E’ venuto il primo dicembre 1968 per la benedizione della nuova canonica e dell'organo. Ha celebrato la messa per gli uomini e i giovani nella missione del'68. Trentatré giorni dopo, la sua morte suscita in tutti incredulità, sgomento, costernazione. Il suo sorriso semplice ha conquistato il mondo.

 

1979

La cronaca del '79 è scarna. Vengono fatti lavori in asilo. Intonaco esterno ed interno. Installato il riscaldamento ed i serramenti. Restano la tinteggiatura e i pavimenti.

Per l'Immacolata, serata di canti e scene organizzata dai giovani, riuscita mostra di pittura. In prima linea l'attivo gruppo «Shalom».

 

1980

L'anno inizia con un'animata riunione promossa da un apposito comitato di opposizione all'oleificio, accusato di procurare inquinamento ambientale ed acustico. Nutrita partecipazione della cittadinanza.

Il 26 marzo si rompe la campana maggiore. Viene convocato il consiglio pastorale. Un centinaio di persone, in una riunione dei capifamiglia convenuti al termine della messa domenicale delle undici, nomina una commissione. Si decide di fondere solo la campana maggiore, affidata alle cure della ditta De Poli di Vittorio Veneto.

Il 20 luglio 1980 viene solennemente benedetta, dopo l'ultima messa, da mons. Ghizzo, delegato del Vescovo impegnato altrove.

Il Comune di Oderzo chiede, per due anni, l'uso dei locali dell'asilo per la scuola materna statale. Quale contropartita si dichiara disposto ad ultimare i lavori di rifinitura, a provvedere al riscaldamento di tutto l'edificio, a contribuire alle spese di gestione, a delimitare lo spazio di pertinenza. Risposta positiva, sia pure con la richiesta di dovute garanzie, della popolazione intervenuta - in scarso numero - alla riunione indetta per valuta- re la proposta. L'affare viene concluso dopo una riunione in canonica alla quale partecipano per l'amministrazione diocesana mons. Girolamo Villanova, don Ottorino Dal Molin e, per il Comune di Oderzo, il sindaco dott. Daniele Martin ed il tecnico comunale geom. Nicola Saccardi.

Il 20 settembre iniziano regolarmente le lezioni nella scuola materna statale, per la prima volta senza suore, di cui nel tempo si sentirà la mancanza.