Giovedì 25 luglio 

SAN GIACOMO APOSTOLO E MARTIRE

patrono della parrocchia  

 

 

Fra tutti i Martiri cristiani, il primo fu Santo Stefano. Tra gli Apostoli, primo  Martire fu San Giacomo. Tutti gli Apostoli, tranne San Giovanni, morirono Martiri. Almeno così vuole la Tradizione, anche quando non sono rimasti documenti storici certi. Giacomo e Giovanni, fratelli, erano stati chiamati da Gesù “i figli del tuono”. La loro stessa mamma, Salomè, ambiziosissima, li spingeva  al  seguito del Maestro, e udendo parlare Gesù di regno e di futura gloria, chiese ingenuamente che tenesse i suoi figli ai posti d’onore ai lati del trono. Gesù aveva risposto a quella madre tanto umanamente ansiosa dell’avvenire dei suoi figli: “ Voi non sapete quello che domandate”. Ecco infatti ciò che essi avevano chiesto, per bocca della loro madre: Giacomo il martirio; Giovanni la deportazione nell’isola di Patmos. Veramente, all’inizio, non erano stati essi a farsi avanti: Gesù li aveva chiamati mentre, sulla barca di Zebedeo, loro padre, i due fratelli riparavano le reti dopo la pesca. Da quel momento, lasciando il padre pescatore con i mercenari, essi seguirono Gesù, con la madre, contenta che i suoi figli diventassero, secondo la promessa del Maestro “pescatori di uomini”. Non sapeva la brava mamma, che l’esca di questa nuova pesca, sarebbe stato il sangue, prima della vittima divina, poi dei testimoni martirizzati. Ecco infatti com’è narrata, negli Atti degli Apostoli, la fina di Giacomo a Gerusalemme: “ E a quel tempo il Re Erode si mise a maltrattare alcuni dei credenti. Fece morire cosi di spada Giacomo, fratello di Giovanni”: Niente altro.

Soltanto nove secoli dopo, la fama del figlio di Zebedeo e di Salomè riempì il mondo cristiano, a causa della veneratissima tomba di Compostella, meta di tutti i pellegrinaggi medievali. Ma se San Giacomo morì martire a Gerusalemme, ai primi anni della nuova era, come mai la sua tomba, si trovava in Spagna? E’ una questione non facile a spiegare, attorno alla quale eruditi e  critici hanno a lungo discusso. Certo è che soltanto verso l’830 venne scoperto, in una località della Galizia, un sepolcro romano, che fu ritenuto, per varie ragioni, di San Giacomo. Quando venne scoperto il sepolcro romano, Compostella si protendeva verso la Spagna ancora invasa dagli infedeli, e San Giacomo era davvero l’animatore della speranza cristiana. Egli diventava così il barone, il condottiero, che indicava la via della riscossa. Assumeva quasi figura di “matamoro”, cioè di combattente contro i Mori, invocato protettore nelle battaglie. San Giacomo di Compostella divenne così il luogo di convegno di tutti i pellegrini, il santuario paneuropeo. San Giacomo stesso fu rappresentato come un pellegrino (vedi tela sopra la porta della nostra Chiesa), col bordone in mano, la zucca dell’acqua e la conchiglia per bere. Proprio la conchiglia fu il distintivo dei pellegrini diretti a San Giacomo di Compostella mentre i “romei” diretti a Roma avevano per distintivo la Veronica, cioè il volto di Gesù. La palma, infine, era il distintivo di coloro che, ancor più coraggiosamente, si recavano a Gerusalemme, dove San Giacomo aveva subito il martorio, ma dove sembrava quasi dimenticato, da quando la sua fama era volata tanto alta sull’Europa, approdando a Compostella, in Galizia.

        (da Bargellini: Mille Santi del giorno)