STORIA
DEL TIFO A SAN CATALDO
Il tifo a San Cataldo
ha origini remote, gia' negli anni '50 e '60 la squadra veniva seguita
da numerosi sostenitori sia in casa che in trasferta; gli sportivi piu'
anziani ricorderanno sicuramente la carovana di lambrette organizzata
per seguire la sancataldese a Canicatti' nello spareggio promozione
contro la fulmine Marsala oppure la littorina allestita per seguire
la squadra a Taormina.
In quegli anni era gia' presente uno striscione in gradinata con la
scritta fedelissimi,anche se non si puo' parlare di gruppo organizzato.
Passando ai tempi piu' recenti, non si puo' non ricordare la stagione
77-78 che coincise con la promozione dalla prima categoria alla promozione,
ed in cui gli sportivi sancataldesi presenti in casa ed in trasferta
si contraddistinsero per il calore ed il sostegno dato alla squadra,
ed anche la stagione 84-85 va ricordata,erano i tempi di Gino Maira,
Porrovecchio e Dispinseri alla fine arrivammo terzi,ma la squadra fu
seguita ovunque pure nell'ultima trasferta contro il Villagrazia, in
casa era una bolgia ogni Domenica tamburi e bandiere non mancavano mai,
cosi' come il vecchio striscione "Orgoglio Sancataldese",
in ogni trasferta era difficile trovare un settore che potesse ospitare
i numerosi tifosi verdeamaranto che si dimostravano spesso troppo vivaci
ed esuberanti, ed anche in casa non veniva risparmiato nessuno, lo sanno
bene i tifosi del Madonie e del Pro Termini che abbandonarono il Valentino
Mazzola ripetutamente colpiti "accidentalmente" dallo sventolio
delle bandiere verdeamaranto.
Ma lo spettacolo doveva ancora cominciare, dopo stagioni deludenti che
culminarono nella retrocessione in seconda categoria nel 88-89, l'anno
seguente comincia l'era Marceno', il presidente che ci portera' in serie
D. Vinciamo subito il campionato dopo un testa a testa con il Caltanissetta,
oltre mille spettatori di media a partita in casa, 2-300 in trasferta
con punte di 700 a Caltanissetta, ma la cosa piu' importante e' che
lo zoccolo duro del tifo si organizza e nascono i WASTEDS capitanati
da Claudio u "Bummulu". L'anno dopo siamo nuovamente primi
davanti al S.G.Gemini, e tra le tante invasioni si ricordano maggiormente
le due avvenute a "Maonza" dove i sancataldesi per protestare
contro il prezzo dei biglietti troppo alto entrarono di forza con una
carica, ed anche durante la gara soprattutto quella con il Sant'Antonio
ci furono parecchi contatti tra Sancataldesi e forze dell'ordine, mentre
contro il Caltanissetta fu divelta parte della recinzione e ci fu un
tentativo di invasione di campo per protestare contro l'arbitro. Eccoci
giunti alla stagione 91-92 la migliore per quanto riguarda il tifo sancataldese,
il campionato è quello di promozione, lo vinciamo con due punti
di vantaggio su Noto e Terranova Gela; la media spettatori in casa è
di 1600 spettatori con punte di 2300, in trasferta mai meno di 200 si
organizzano costantemente i pullman si fanno stampare sciarpe magliette
cappellini adesivi, lo stadio di San Cataldo è praticamente vietato
ai tifosi ospiti, quasi ogni trasferta sara' caratterizzata da scontri,
in quanto a volte l'inadeguadezza dei campi sportivi degli ospiti, a
volte l'incapacità delle forze dell'ordine, a volte la cattiva
accoglienza riservataci dalle altre tifoserie ed a volte un pizzico
di pazzia ed esuberanza che hanno sempre caratterizzato la gente sancataldese,
facessero si che la situazione spesso degenerasse, ed infatti incidenti
si verificarono nelle trasferte a Gela, Ravanusa, Modica, Palazzolo,
Augusta, Floridia, Vizzini, Caltanissetta, Carlentini in cui fu rotta
la testa all'arbitro e perdemmo a tavolino, ma l'apice fu raggiunto
nella trasferta di Noto dove gli incidenti cominciarono quando i circa
trecento Sancataldesi si rifiutarono di pagare £ 20000 per entrare,
dopo varie cariche si riusci' ad entrare a partita iniziata, e qualche
scontro continuo anche durante la gara, a fine partita fuori dallo stadio
un isolato tifoso verdeamaranto viene accoltellato alla gola, si teme
il peggio e si scatena l'ira furibonda dei sancataldesi, comincia la
caccia all'uomo vengono distrutte auto finestre bancarelle, si appicca
il fuoco dove capita, un auto con a bordo 2 vigili urbani viene capottata
con i due malcapitati dentro, alla fine si registreranno parecchi feriti
tra tifosi e forze dell'ordine. La stagione si concludera' con 5 giornate
di squalifica al campo ed una partita persa a tavolino, ma soprattutto
con la promozione in eccellenza ottenuta all' ultima giornata il 10
Maggio giorno in cui si festeggia S.Cataldo, davanti a 2300 spettatori
battiamo il Vizzini 4-0 e comincia la festa in giro per la citta' che
per l'occasione e' stata addobbata di verdeamaranto, caroselli di auto
clacson e bandiere si notano fino a tarda sera, il traffico va in tilt
e ci si raduna a piazza degli eroi, dove viene imbandierato il monumento
ai caduti, e si canta felicemente, paonazzi e ubriachi di gioia e di
altro.
Nello stesso anno partecipiamo anche al torneo acqua vera "vinci
uno stadio" dopo aver inviato migliaia di bollini acqua vera, visto
che non entravamo mai tra i primi sedici che avrebbero preso parte al
torneo, parecchi decisero di prendere esempio da nostro signore Gesu'
Cristo e cosi' dopo la moltiplicazione dei pesci, il miracolo si ripete'
e ci fu la moltiplicazione dei bollini in tipografia, vittoria dopo
vittoria arriviamo in finale a Roma allo stadio dei marmi perdiamo 4-1,
ma gli oltre 150 tifosi sancataldesi accorsi nella capitale ricevettero
i complimenti e l'attestato di tifoseria piu' calorosa del torneo e
le immagini mostrate su Rai 1 da novantesimo minuto fecero conoscere
all'Italia intera quei pazzi che gridavano e cantavano dietro gli strscioni
Wasteds, Ultra' El Fandango, e Con Noi Non Sarete Mai Soli.
Ed eccoci al campionato di eccellenza che ci vedra' ancora protagonisti,
gli occhi del popolo verdeamaranto sono puntati alla tredicesima giornata,
per la prima volta in campionato ci sara' il derby con la nissa, quel
giorno restera' scolpito nelle menti dei tifosi sancataldesi, oltre
1000 sostenitori viaggiarono in direzione del comune maonzese, all'ingresso
della citta' le forze dell'ordine bloccarono e riunirono tutti i tifosi
che scesero in corteo nel vecchio palmintelli sotto lo sguardo incredulo
e spaventato degli abitanti della zona che non avevano mai visto tanti
tifosi ospiti nella loro citta'.
Il tifo fu' costante ed a tratti infernale perdemmo 2-1 a causa di un
contestatissimo rigore e come consuetidine per l'ennesimo anno fu divelta
parte della recinzione, a fine partita qualche tifoso nisseno lancio'
qualche pietra, nel giro di pochi minuti tutto lo stadio fu circondato
dai tifosi sancataldesi ed ebbe inizio un ora di guerriglia tra sancataldesi
e celerini, i nisseni si rifugiavano nei bar che abbassavano le saracinesche
alla fine parecchi tifosi sancataldesi verranno fermati ed identificati.
Nella gara di ritorno alla terzultima giornata le due squadre sono in
piena lotta promozione, la gara terminera' 0-0 davanti a circa 2500
spettatori di cui nessuno ospite, la loro assenza e' giustificata dal
fatto che la paura li ha terrorizzati al punto di abbandonare la loro
squadra. Nello stesso anno strinciamo un rapporto di amicizia con i
tifosi del bagheria, che erano stati minacciati dai maonzesi di non
recarsi a Caltanissetta, i bagheresi si recarono lo stesso a cl e pure
noi non perdemmo l'occasione, naturalmente contro maonza. Alla fine
arrivammo secondi proprio dietro il Bagheria e davanti la nissa.
L'anno seguente strigiamo un buon rapporto di amicizia con le Brigate
Ultra' Canicatti' anche loro rivali dei nisseni, quest'anno il derby
si giochera' nel nuovo stadio di Pian del Lago che verra' inaugurato
per l'occasione davanti ad oltre 3000 spettatori di cui la meta' giunti
da San Cataldo perdiamo 4-1 decidiamo di uscire 5 minuti prima della
fine della partita, ma la celere aveva deciso che i primi ad uscire
dovevano essere i maonzesi, verranno travolti dal popolo 22 in pochi
secondi, ed i nisseni resteranno per quasi un ora assediati dentro lo
stadio difesi dalle forze dell'ordine che hanno caricato a piu' riprese
il popolo 22 per impedire che facesse irruzione nella tribuna; nasce
anche una sassaiola tra le due tifoserie ed i nisseni nonostante fossero
posizionati in alto avranno la peggio.
Nella gara di ritorno vinciamo 3-0 davanti ad oltre 2000 spettatori
con un tifo incessante specialmente quando si intona " U chiantu
di Mari'" come al solito nisseni assenti; arriveremo sesti alla
fine a pochi punti dal terzo posto che ci avrebbe dato la possibilita'
di disputare gli spareggi promozione, il campionato lo vinse il Canicatti',
che raggiungera' il C.N.D. insieme all'Alcamo ed allo Sciacca.
In questa stagione apparira' per la prima volta lo striscione del Commando
Neuropatico.
La stagione 94-95 vede ad inastri di partenze 2 squadre nissene, ed
il tifo Sancataldese sempre pimpante è diretto dal Commando Neuropatico
e dal centro coordinamento club Ernesto Torregrossa, il primo derby
con la nissa si gioca davanti a 2300 spettatori di cui 50 da caltanissetta
che arrivano a partita iniziata e se ne vanno 20 minuti prima che finisse
la partita, non si registrano incidenti, la partita di ritorno coincide
con la festa promozione della nissa, nonostante la partita fosse solo
una passarella raggiungiamo maonza in 600 dopo aver trasorso in corteo
e sotto la pioggia quasi 2 km tra le campagne, per arrivare a sorpresa,
parecchi entreranno senza pagare, la partita finisce 0-0, circa venti
tifosi nisseni entrano in campo per festeggiare e si diriggono verso
un sostenitore sancataldese che nel frattempo era entrato in campo,
altri 2 sancataldesi riescono ad entrare nonostante le manganellate
dei celerini, nasce una scazzottata a cui partecipano 4 nisseni che
hanno la peggio e si ritirano, ma riescono a portarsi via una sciarpa.
Fuori dallo stadio una cinquantina di sancataldesi che si diriggeva
alle macchine nota altrettanti nisseni che stavano conservando gli striscioni
e tenta di raggiungerli, loro restano immobili, ma nasce una colluttazione
con la celere che con la forza voleva arrestare 3 sostenitori verdeamaranto.
In questo campionato si ricordano gli incidenti avvenuti a Palermo contro
il Madonna che costarono la partita persa ad entrambe le squadre, e
la sassaiola con cui fummo accolti a Licata, nella partita di ritorno
invademmo il settore dei licatesi che furono picchiati e persero alcune
sciarpe bandiere ed un bomber che fu bruciato.
Si arriva all'ultima giornata la lega da al Licata 3 punti a tavolino,
noi andiamo a S.Giovanni Gemini con l'obbligo di vincere per affiancare
al secondo posto il Licata che ha gia finito il proprio campionato con
una giornata di anticipo e che annuncia un numeroso gruppo di sostenitori
al fianco di quelli del S.Giovanni; nessun licatese sara' presente alla
fine, mentre i sancataldesi saranno circa 500, da segnalare qualche
incidente con la tifoseria locale, ed il gran gol di Malta che regala
la vittoria alla sancataldese al 90°.
Cominciano gli spareggi il primo ad Agrigento davanti a 800 Sancataldesi
e 600 licatesi vinciamo 1-0 e si segnala una sassaiola tra le due tifoserie,
quindi la doppia sfida con il Giarre, l'andata si gioca in terra etnea
davanti a 2800 spettatori di cui 700 da San Cataldo finisce 1-1, il
ritorno a San Cataldo davanti a 3000 spettatori di cui 400 da Giarre
finisce 2-1, ed i verdeamaranto ricambiano la buona accoglienza ricevuta
all'andata ed applaudono la tifoseria gialloblù; si arriva all'ultimo
spareggio quello che puo' voler dire C.N.D., affronteremo l'Iglesias
formazione sarda, si mette subito in moto la macchina organizzativa
del tifo ed in pochi giorni si raggiungono 200 prenotazioni per la Sardegna,
ma il Giovedi' sera arriva la notizia che uno sciopero nazionale dei
trasporti impedira' agli ultrà di essere presenti, 10 riescono
a trovare posto nel volo che porterà la squadra a Cagliari, altri
20 decidono di partire lo stesso in nave pur sapendo di dover abbandonare
lo stadio alla fine del primo tempo, per poter prendere l'ultima nave
prima che cominci lo sciopero. La partita finira' 1-1 ed i trenta Sancataldesi
riceveranno gli applausi dei 700 tifosi locali, trenta ore di viaggio
per 45 minuti di partita.
Nel ritorno il V.Mazzola è una bolgia 3000 spettatori nessuno
ospite, si va ai supplementari, la Sancataldese dilaga 4-1 è
apoteosi puo' cominciare la festa.
Ci apprestiamo a cominciare l'avventura in serie D, e si comincia alla
grande con un bel derby di coppa italia a caltanissetta, il questore
decide che i sancataldesi sarebbero stati sistemati in gradinata ed
i nisseni in tribuna, ma noi avevamo deciso diversamente, tutti in tribuna,
e così sarà !!! Prima dell'inizio della partita scompaiono
alcuni bagni e lavandini, accuratamente smontati, si vocifera che saranno
rimontati nelle campagne sancataldesi, sarà vero ? Boh !!!
Intanto la partita inizia davanti a 1100 spettatori, 600 sancataldesi,
siamo molto compatti ed i nostri cori rimbombano nella tribuna, risultando
nettamente più possenti di quelli maonzesi, la partita volge
al termine si concludera' con un fantastico 4-0 per noi, gli sfottò
si fanno piu' intensi, ma noi non degeneriamo, finchè due ingenui
nisseni non decidono di bruciare una sciarpa della sancataldese, succede
il putiferio nel giro di pochi minuti vengono divelti centinaia di seggiolini,
alcuni sancataldesi si scagliano contro i nisseni, volano ceffoni calci
e seggiolini, la sciarpa viene recuperata leggermente bruciaticcia,
alcuni sancataldesi degenerano e con delle mazze di ferro rompono dei
muretti di cemento armato e scagliano i pezzi contro i nisseni, comincia
un fuggi fuggi generale, non si capisce niente, alcuni sancataldesi
cercano di far tornare alla calma i verdeamaranto più esagitati,
dopo dieci minuti di guerriglia si torna alla calma, ma il bilancio
sarà pesante, bagni devastati, muretti demoliti, centinaia di
seggiolini distrutti, trenta tifosi identificati dai filmati ed i due
nisseni che hanno bruciato la sciarpa arrestati per istigazione alla
violenza.
Abituati a lottare per la promozione, ci ritroviamo nelle zone basse
della classifica, ci salveremo all'ultima giornata, ma manteniamo una
buona media spettatori circa 1200, anche se si saltano alcune trasferte,
i derby con la nissa sono un po' sotto tono rispetto agli anni passati,
ma siamo sempre su buoni livelli, anche loro fanno qualche lieve miglioramento
presentandosi in 100, ma sono ancora troppo pochi; nasce subito un'
altra grande rivalità, con il Crotone, in Calabria la nostra
squadra viene assalita, ma giocatori dirigenti ed alcuni tifosi che
si trovavano negli spogliatoi reagiscono valorosamente, alla fine saranno
parecchi i contusi da entrambe le parti, e parecchi giocatori e dirigenti
nostri saranno squalificati per mesi, il ritorno si preannuncia ad alto
rischio ed i tifosi crotonesi pensano bene di non presentarsi, la gara
si gioca davanti a 1300 spettatori e dati i precedenti, arriveranno
reparti celere da Catania, le forze dell'ordine saranno 200 e si gioca
in uno stadio blindato, igiocatori del crotone sono visibilmente intimoriti
e la partita finisce 4-0 per noi, anche se il risultato sara' successivamente
tramutato in 0-2 poichè un giocatore che entrò all'85°
doveva scontare una squalifica subita con la juniores; vengono sancite
le amicizie con Canicatti' e Bagheria, la J.T.Gela vincera' nettamente
il campionato mentre Nissa e Canicattì retrocederanno.
La Sancataldese veniva seguita anche nelle amichevoli precampionato
e nella coppa Italia, da Gela a Sciacca, da Agrigento a Campobello di
Licata, per il secondo anno siamo in serie D e ci salveremo con un turno
di anticipo e porteremo mediamente allo stadio 900 persone, il tempo
degli esodi in trasferta e' finito, la nissa non c'e' più, pero'
c'e' il Crotone, che vincera' il torneo dopo un testa a testa con il
Locri, per il secondo anno non si presenteranno a San Cataldo anche
se quest'anno hanno l'aggravante di essere primi in classifica; durante
la settimana che precede la partita, si rivolgono alle questure di mezza
Sicilia per avere garanzie e protezione, ma la questura decide che la
gara si disputera' a porte chiuse per motivi di ordine pubblico, la
decisione aizza ancor di piu' il popolo sancataldese, ma alla fine grazie
anche all'intervento del sindaco la gara si giochera' davanti ad oltre
1000 spettatori, 1-1 il risultato finale.
Siamo giunti alla stagione 97-98 dopo un campionato mediocre ci salviamo
all' ultima giornata, con una media di 700 spettatori a partita, il
tifo e' discontinuo e di basso livello se si fa eccezione per 4-5 partite,
si rompera' il gemellaggio con il Bagheria a causa di una accoglienza
non buona riservataci da una parte del pubblico bagherese, e si intensificheranno
le rivalita' con tre tifoserie amiche dei maonzesi, Messina, Sciacca
e Milazzo a quest'ultimi verra' impedito di attaccare gli striscioni,
ed a fine partita abbuscheranno e gli verra sotratto uno zaino con dentro
uno striscione, anche se c'e' da dire che noi non siamo mai andati a
Milazzo e questa e' una grossa pecca, la nostra assenza non e' dettata
per motivi di paura, ma a causa della disorganizzazione che d'ora in
avanti avvolgera' la nostra tifoseria.
Si preannuncia un'estate molto calda, si tenta di fare una fusione per
creare un'unica squadra che rappresenti San Cataldo e Caltanissetta,
si rischiano i moti in piazza, vengono affissi manifesti funebri, e
si grida a gran voce che avremmo preferito ripartire dalla seconda categoria,
il presidente afferma di aver ricevuto minaccie sia personali, sia relative
a multe e squalifiche che avrebbe dovuto scontare a causa delle intemperanze
dei tifosi e decide di abbandonare, il fallimento viene evitato grazie
ad un nuovo gruppo di persone che decide di salvare il titolo sportivo.
La stagione 98-99 comincia con una squadra allestita alla meno peggio
e presenta una novita' siamo inseriti in un girone Siculo-Campano. La
squadra naviga costantemente tra l'ultima e la penultima posizione,
ma ogni volta che si reca in Campania viene seguita da Denis il piu'
acceso sostenitore verdeamaranto, che risiede ad Avellino, il ragazzo
spesso solo ed incurante della classifica non salta una trasferta e
per 9 volte su nove in quel campionato si reca nei campi della campania
con oltre trenta metri di striscione:
"COMMANDO NEUROPATICO", spesso e' stato accolto con simpatia
e stima, ma non sono mancati i casi in cui e' stato minacciato, ma mai
ne' le minaccie ne' gli inviti a vedere la partita comodamente in tribuna,
gli hanno impedito di attaccare lo striscione e di posizionarsi fiero
e con la sciarpa in bella mostra, dietro lo stesso; questo forte attaccamento
misto ad un pizzico di follia, non è passato inosservato ne'
nella stampa locale ne' in quella nazionale e così il quotidiano
nazionale di Torino "Tutto Sport" lo ha eletto l'ultra' piu'
pazzo d'Italia, dedicandogli un articolo in seconda pagina; ma la stagione
verra' ricordata anche per i pesanti incidenti della gara con la Palmese,
in pino recupero i vesuviani segnano due reti e pareggiano, alcuni giocatori
scherniscono il pubblico sancataldese con gesti volgari,il pubblico
sfonda i cancelli ed invade il campo, i giocatori ospiti si rifugiano
negli spogliatoi alcuni sono sanguinanti, arrivano forze dell'ordine
anche dai comuni vicini, ma non riescono ad evitare il danneggiamento
delle vetrate del pullmann, nel frattempo giocatori e dirigenti ospiti
danneggiano gli spogliatoi, un gruppo riesce ad entrare ne nasce una
nuova lite, si rendono necessarie le ambulanze, ma queste vengono bloccate
dai tifosi, e caricano a bordo ultra' travestiti da infermieri, i polizziotti
ci cascano, dentro lo spogliatoi si vedono scene da far west, pugni
ceffoni, volano sedie e panche, dopo quasi 2 ore torna la calma, la
squadra ospite perdera' l'aereo ed alcuni giocatori e dirigenti saranno
ricoverati in ospedale, il nostro campo verra' squalificato per tre
giornate, e riceviamo parecchie minaccie in quanto la domenica seguente
avremmo giocato a pochi km da Palma Campania, ma nonostante minaccie
e forze e forze dell'ordine lo striscione del Commando Neuropatico verra'
appeso regolarmente.
Nel girone di ritorno nonostante giocassimo con squadre nettamente piu'
forti di noi, vinciamo tutte le partite giocate a San Cataldo, tranne
il pareggio con la palmese, grazie alla pressione del pubblico sancataldese
che intimoriva gli avversari, e riusciamo ad arrivare ad un insperato
spareggio salvezza, contro il Mazara; la gara si gioca a Termini Imerese
davanti a 700 tifosi della Sancataldese e 300 del Mazara, dominiamo
sugli spalti, dominiamo in campo sbagliando anche un rigore, ma perdiamo
1-0, la squadra esce tra gli applausi dello sportivissimo pubblico sancataldese.
Veniamo ripescati in quanto siamo la retrocessa con il maggior numero
di punti, ma il nostro campo non e' omologato perche non ha il manto
in erba, siamo costretti a giocare in campo neutro a Caltanissetta,
con una media spettatori di quasi 600 spettatori a partita, la storia
e' sempre la stessa, tutto il campionato in zona retrocessione e salvezza
miracolosamente raggiunta all'ultima giornata, non riusciamo piu' a
far valere il fattore campo, lo stadio di Caltanissetta e' troppo dispersivo
e lontano dal terreno di gioco; qualche piccolo incidente si e' verificato
con il Vittoria, quando alcuni sostenitori biancorossi usciti dallo
stadio alla fine del primo tempo, per cercare da bere, sono venuti sotto
la tribuna a sfottere, 4 tifosi sancataldesi sono riusciti ad uscire
prima che la polizia chiudesse i cancelli, i circa 15 vittoriesi sono
scappati, temendo di restare intrappolati e non essendosi accorti che
i cancelli erano stati chiusi, ma due di loro verranno raggiunti e colpiti
con un paio di pugni in faccia, sotto lo sguardo inerme degli amici;
un'altra lite e' scoppiata con i tifosi del Caltagirone nella partita
disputata in campo neutro, quando alcuni di loro per perdere tempo,
si rifiutavano di restituire il pallone, venivano subito raggiunti da
un gruppetto di sancataldesi volano calci e pugni ed i tifosi calatini
si spostano nell'altro settore per evitare conseguenze peggiori.
Il campionato 2000-2001 ha rischiato di non vederci ai nastri di partenza,
cambia nuovamente la dirigenza, ed evitiamo il fallimento in extremis,
la salvezza ha dell'incredibile, avviene dopo l'ultima giornata, il
torneo presenta 19 squadre poichè la panormus verra' ripescata
a campionato iniziato, e giochera' di mercoledi', vinciamo 5 delle ultime
6 partite non si sa come, ma non basta dobbiamo attendere l'ultima partita
che si disputera' di mercoledi' tra Siderno e Panormus, senza rispettare
il principio della contemporaneita' delle ultime partite, la vittoria
di una delle due avrebbe condannato la Sancataldese alla retrocessione
o allo spareggio, mentre il pareggio avrebbe salvato la Sancataldese
e condannato sia il Siderno che la Panormus, ebbene dopo una partita
roccambolesca finisce 1-1 con il Siderno che allo scadere sbaglia un
goal a porta vuota.
La media spettatori in campo neutro e' di circa 500 spettatori, il tifo
e' allo sbando, si e' creata una situazione insostenibile, ma i tifosi
a fine stagione sono stati vicini alla squadra recandosi in 50 a Vibo
Valentia contro il Lauria, ed in oltre 100 a Cefalu' dopo una sconfitta
interna contro il Siderno che al 90% voleva dire retrocessione, ma alla
fine il miracolo si e' compiuto.
La stagione 01-02 ci vede per il settimo anno consecutivo in serie D,
ma l'inizio lascia presagire che sarà l'ultimo, lo spettro del
fallimento e' sempre alle porte, i tifosi stanchi di questa situazione
che ormai continua da anni, non ci resta che piangere........... o lottare
nella speranza che qualcosa cambi e che ritornino i tempi in cui eravamo
l'invincibile armata verdeamaranto !!!