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Albenga, archeologia sottovalutata

Domenica scorsa, mia mamma mi passa il suo cellulare e mi dice :

”Guarda questa foto…”.

Io un po’ mi sorprendo, perché lei non è molto tecnologica, ma comunque prendo il telefonino, entro nella galleria fotografica e vedo questa foto.

s teodoro con panchina.jpg (77008 byte)Dunque: questa è piazza delle Erbe, nel centro storico di Albenga, cittadina dove sono nata, dove ho frequentato cinque anni di liceo classico, e dove di recente, tutte le volte in cui mi reco mi piange il cuore. Perché? Ora ve lo spiego.

Intanto vorrei dire due parole su Albenga, che si trova in provincia di Savona, in Liguria.

Sto guardando una vecchia guida illustrata del Touring Club Italiano, e la prima cosa che leggo recita così: Centro ortofrutticolo e balneare della riviera di ponente nella piana del fiume Centa…e in effetti qui si coltiva una gran quantità di ortaggi, carciofi, asparagi, piantine aromatiche che vanno in tutto il mondo, e poi fiori in vaso eccetera eccetera…niente da dire. Quanto al centro balneare, e alla recettività turistica, peccato che ci siano due hotel in croce, strutture d’accoglienza zero. E lo dico con dispiacere perché, ed è di questo che voglio parlare, Albenga è soprattutto una cittadina con resti archeologici importantissimi d’epoca romana, e notevoli edifici medioevali i quali, da soli se realmente valorizzati, tutelati e soprattutto promossi su territorio nazionale e non, potrebbero portare turismo di Immag021.jpg (222685 byte) qualità e lustro alla cittadina. Albenga fu fondata dai Liguri Ingàuni (Albium Ingaunum), durante la seconda guerra punica (III secolo a. C. ), fu alleata di Cartagine contro Roma . Fu poi conquistata dai romani e ottenne la cittadinanza nel 45 a.c.  Nel V secolo fu distrutta dalle invasioni barbariche e conquistata dai Longobardi nel VII secolo. Dopo l’anno mille fu un comune indipendente e partecipò alle crociate ottenendo molti benefici. Iniziò un periodo di commerci molto fiorenti  che la contrappose a Genova. Resistette fino alla morte di Federico II che la proteggeva.Tra i suoi meravigliosi edifici basta citare il Battistero paleocristiano ottagonale del V secolo, che conserva parte del fonte ad immersione ed DSC02091.JPG (191671 byte) un mosaico del V-VI secolo; la Cattedrale conserva moltissimo della sua originaria costruzione romanica (XI- XIV sec.), il campanile è del 1390, mentre all’interno la volta romanico-gotica fu affrescata nell’800. Nel centro si trovano poi due musei interessanti, il museo Ingauno con reperti preistorici e medioevali ed il museo Navale Romano,  piccolo ma che conserva un migliaio di anfore recuperate da una nave del I secolo. C’è poi un  anfiteDSC02087.JPG (178153 byte)atro i cui scavi però credo siano fermi, anche perché sorge in parte su terreno privato. Proprio nel letto del fiume Centa , sono in scavo edifici di epoca romana, attualmente insabbiati, senza che a mio parere sia stato fatto un vero intervento  per proteggere ciò che è riemerso fino ad ora. Recentemente proprio in questo sito è riemersa la tomba di una fanciulla vedutaaereacenta.jpg (8113 byte) con una reticella d’oro sul capo (III- IV secolo). Nel sito si trovano, i resti di un insediamento termale oltre all’area cimiteriale in prossimità di una chiesa paleocristiana.. Si può dire che ad Albenga è possibile rinvenire un’infinita di reperti ogni qual volta si scavi, anche soltanto per rifare una pavimentazione. E questo è quello che è successo nel caso della chiesetta medioevale di S. Teodoro in piazza delle Erbe, ossia la piazzetta della foto con la panchina. Voi vi domanderete che cosa ci sia di tanto eccezionale in quella fotografia. La cosa bizzarra è ciò che c’è dietro alla panchina, praticamente nascosti. Tre cartoni, tutto ciò che resta degli interessanti scavi a cielo aperto iniziati appunto in quella piazzetta nel 2006 e che per un po’ di mesi aveva attirato la curiosità di molti appassionati e turisti, soprattutto stranieri. Scavi interessanti e suggestivi anche perché la piazza è occupata sui tre lati dalle case che via via nei secoli furono edificate nella città vecchia.

La chiesa a navata unica con cappella laterale che dovrebbe risalire all’alto medioevo e venne poi demolita nel XVI secolo, sorgeva su mura di età imperiale romana, una parte del quale poteva forse appartenere ad una struttura termale. Sotto al pavimento della chiesetta, nei pressi dell’abside è stata trovata una tomba infantile con un pezzo di tegola recante l’incisione del nome del diacono Giusto vissuto nel V secolo, ritrovamento importante perché è uno dei documenti scritti più antichi di questa zona. La chiesetta subì alcune trasformazioni a causa anche delle inondazioni del fiume. Sotto i vari livelli di pavimentazione sono state rinvenute 18 tombe e altre si trovano nella parte della  chiesa che non è stata oggetto di scavo. Il punto è che tutto ciò che è stato trovato è stato coperto nuovamente, nonostante all’inizio degli scavi si auspicasse la possibilità di realizzare una copertura che permettesse alla gente di vedere questi interessanti scavi(è possibile leggerlo direttamente sul sito della  città di Albenga in un documento pdf.  

http://www.comune.albenga.sv.it/servizi/menu/dinamica.aspx?ID=305&idCat=208&TipoElemento=Categoria

Invece è stato ricoperto tutto! Tutto quello che resta è una panchina con dietro tre cartelloni. Ho cercato tra l’altro sul sito di Albenga, ma credo che non si dica affatto che il sito archeologico non è più visibile. Capisco che la piazzetta è piccola, gli scavi la occupavano interamente, e su di essa si affacciano alcune attività commerciali, come un bar con i suoi tavolini nella piazza. Ma non sarebbe stato più sensato e affascinante lasciare un’ampia parte a vista con una copertura trasparente, come si è fatto in altre città italiane come ad esempio a Taranto?

Devo dire la verità che a me sembra che all’amministrazione di Albenga importi proprio poco delle incredibili ricchezze storiche che si ritrova tra le mani, in eredità. E’ troppo impegnata a costruire palazzacci nuovi, nemmeno fossimo alla periferia di Milano. E grazie a Dio abbiamo scampato il pericolo della realizzazione dei due grattacieli proprio accanto alle torri antiche del centro. A me piace la modernità, ma cose di questo tipo snaturano completamente la bellezza di un sito del genere ed è vergognoso che abbia dovuto parlarne Striscia la Notizia, per evitarlo. Ma il sindaco non poteva arrivarci da solo? A me capita di parlare con molti turisti, Albenga è sconosciuta alla maggior parte. Perché non si fa Immag000.jpg (284857 byte) alcuna pubblicità, né promozione. Ad esempio, per due anni di seguito, durante le feste di Natale, proprio nella cattedrale di S. Michele è stato organizzato un concerto, anche perché la cattedrale ospita uno dei pochi Organi Serassi, uno strumento rarissimo, come lo Stradivari lo è per i violini. Ebbene, ci saranno state una trentina di persone ad assistervi (io non sono un’appassionata del genere ma è stato emozionante assistervi anche per il contesto in cui tutto ciò è avvenuto). Questo Natale avrebbe dovuto ripetersi l’iniziativa ma non se n’è fatto nulla. Che Cosa importa al maestro, esperto nel genere di venire a suonare per 20 persone?! Promozione zero.

Credo si possa dire che è quanto meno un peccato.

Ho provato a segnalare la storia della piazza delle Erbe anche a Striscia…. Vedremo.  


 

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