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il mio blog: Amica Terra
Albenga, archeologia sottovalutata | ||
Domenica scorsa,
mia mamma mi passa il suo cellulare e mi dice :
”Guarda questa
foto…”.
Io un po’ mi
sorprendo, perché lei non è molto tecnologica, ma comunque
prendo il telefonino, entro nella galleria fotografica e
vedo questa foto.
Dunque:
questa è piazza delle Erbe, nel centro storico di Albenga,
cittadina dove sono nata, dove ho frequentato cinque anni di
liceo classico, e dove di recente, tutte le volte in cui mi
reco mi piange il cuore. Perché? Ora ve lo spiego.
Intanto vorrei
dire due parole su Albenga, che si trova in provincia di
Savona, in Liguria.
Sto
guardando una vecchia guida illustrata del Touring Club
Italiano, e la prima cosa che leggo recita così: Centro ortofrutticolo e balneare della riviera di ponente nella
piana del fiume Centa…e in effetti qui si coltiva una
gran quantità di ortaggi, carciofi, asparagi, piantine
aromatiche che vanno in tutto il mondo, e poi fiori in vaso
eccetera eccetera…niente da dire. Quanto al centro
balneare, e alla recettività turistica, peccato che ci
siano due hotel in croce, strutture d’accoglienza zero. E
lo dico con dispiacere perché, ed è di questo che voglio
parlare, Albenga è soprattutto una cittadina
con resti archeologici importantissimi d’epoca romana, e
notevoli edifici medioevali i quali, da soli se realmente
valorizzati, tutelati e soprattutto promossi su territorio
nazionale e non, potrebbero portare turismo di qualità e
lustro alla cittadina. Albenga fu fondata dai Liguri Ingàuni
(Albium Ingaunum), durante la seconda guerra punica (III
secolo a. C. ), fu alleata di Cartagine contro Roma
.
Fu poi conquistata dai romani e ottenne la cittadinanza nel
45 a.c. Nel V
secolo fu distrutta dalle invasioni barbariche e conquistata
dai Longobardi nel VII secolo. Dopo l’anno mille fu un
comune indipendente e partecipò alle crociate ottenendo
molti benefici. Iniziò un periodo di commerci molto
fiorenti che la
contrappose a Genova. Resistette fino alla morte di Federico
II che la proteggeva.Tra i suoi meravigliosi edifici basta
citare il Battistero paleocristiano ottagonale del V secolo,
che conserva parte del fonte ad immersione ed un mosaico del
V-VI secolo; la Cattedrale conserva moltissimo della sua
originaria costruzione romanica (XI- XIV sec.), il campanile
è del 1390, mentre all’interno la volta romanico-gotica
fu affrescata nell’800. Nel centro si trovano poi due
musei interessanti, il museo Ingauno con reperti
preistorici
e medioevali ed il museo Navale Romano, piccolo ma che
conserva un migliaio di anfore recuperate da una nave del I
secolo. C’è poi un anfiteatro i cui scavi però credo
siano fermi, anche perché sorge in parte su terreno
privato. Proprio nel letto del fiume Centa
, sono in
scavo edifici di epoca romana, attualmente insabbiati, senza
che a mio parere sia stato fatto un vero intervento
per
proteggere ciò che è riemerso fino ad ora. Recentemente
proprio in questo sito è riemersa la tomba di una fanciulla
con una reticella d’oro sul capo (III- IV secolo). Nel
sito si trovano, i resti di un insediamento termale oltre
all’area cimiteriale in prossimità di una chiesa
paleocristiana.. Si può dire che ad Albenga è possibile
rinvenire un’infinita di reperti ogni qual volta si scavi,
anche
soltanto
per rifare una pavimentazione. E questo è quello che è
successo nel caso della chiesetta medioevale di S. Teodoro
in piazza delle Erbe, ossia la piazzetta della foto con la
panchina. Voi vi domanderete che cosa ci sia di tanto
eccezionale in quella fotografia. La cosa bizzarra è ciò
che c’è dietro alla panchina, praticamente nascosti. Tre
cartoni, tutto ciò che resta degli interessanti scavi a
cielo aperto iniziati appunto in quella piazzetta nel 2006 e
che
per un po’ di mesi aveva attirato la curiosità di molti
appassionati e turisti, soprattutto stranieri. Scavi
interessanti e suggestivi anche perché la piazza è
occupata sui tre lati dalle case che via via nei secoli
furono edificate nella città vecchia.
La
chiesa a navata unica con cappella laterale che dovrebbe
risalire all’alto medioevo e venne poi demolita nel XVI
secolo, sorgeva su mura di età imperiale romana, una parte
del quale poteva forse appartenere ad una struttura termale.
Sotto al pavimento della chiesetta, nei pressi dell’abside
è stata trovata una tomba infantile con un pezzo di tegola
recante l’incisione del nome del diacono Giusto vissuto
nel V secolo, ritrovamento importante perché è uno dei
documenti scritti più antichi di questa zona. La chiesetta
subì alcune trasformazioni a causa anche delle inondazioni
del fiume. Sotto i vari livelli di pavimentazione sono state
rinvenute 18 tombe e altre si trovano nella parte della
chiesa che non è stata oggetto di scavo. Il punto è che
tutto ciò che è stato trovato è stato coperto nuovamente,
nonostante all’inizio degli scavi si auspicasse la
possibilità di realizzare una copertura
che permettesse alla gente di vedere questi interessanti
scavi(è possibile leggerlo direttamente sul sito della
città di Albenga in un documento pdf.
http://www.comune.albenga.sv.it/servizi/menu/dinamica.aspx?ID=305&idCat=208&TipoElemento=Categoria
Invece
è stato ricoperto tutto! Tutto quello che resta è una
panchina con dietro tre cartelloni. Ho cercato tra l’altro
sul sito di Albenga, ma credo che non si dica affatto che il
sito archeologico non è più visibile. Capisco che la
piazzetta è piccola, gli scavi la occupavano interamente, e
su di essa si affacciano alcune attività commerciali, come
un bar con i suoi tavolini nella piazza. Ma non sarebbe
stato più sensato e affascinante lasciare un’ampia parte
a vista con una copertura trasparente, come si è fatto in
altre città italiane come ad esempio a Taranto?
Devo dire la verità che a me sembra che all’amministrazione di Albenga importi proprio poco delle incredibili ricchezze storiche che si ritrova tra le mani, in eredità. E’ troppo impegnata a costruire palazzacci nuovi, nemmeno fossimo alla periferia di Milano. E grazie a Dio abbiamo scampato il pericolo della realizzazione dei due grattacieli proprio accanto alle torri antiche del centro. A me piace la modernità, ma cose di questo tipo snaturano completamente la bellezza di un sito del genere ed è vergognoso che abbia dovuto parlarne Striscia la Notizia, per evitarlo. Ma il sindaco non poteva arrivarci da solo? A me capita di parlare con molti turisti, Albenga è sconosciuta alla maggior parte. Perché non si fa alcuna pubblicità, né promozione. Ad esempio, per due anni di seguito, durante le feste di Natale, proprio nella cattedrale di S. Michele è stato organizzato un concerto, anche perché la cattedrale ospita uno dei pochi Organi Serassi, uno strumento rarissimo, come lo Stradivari lo è per i violini. Ebbene, ci saranno state una trentina di persone ad assistervi (io non sono un’appassionata del genere ma è stato emozionante assistervi anche per il contesto in cui tutto ciò è avvenuto). Questo Natale avrebbe dovuto ripetersi l’iniziativa ma non se n’è fatto nulla. Che Cosa importa al maestro, esperto nel genere di venire a suonare per 20 persone?! Promozione zero.
Credo si possa
dire che è quanto meno un peccato.
Ho provato a
segnalare la storia della piazza delle Erbe anche a
Striscia…. Vedremo.
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Amica Terra