Fondata nel 1976 in un garage da Steve Jobs e Steve Wozniak, la leggenda vuole che il nome Apple nacque da un'idea di Jobs che prendendo in mano una mela avrebbe detto: “Se non avremo un'idea migliore nei prossimi cinque minuti chiameremo la società come una mela”.
Il primo Apple, il così detto Apple I,realizzato da Steve Jobs e Steve Wozniak era praticamente fatto a mano dai due progettisti. I pezzi prodotti furono solamente 200, ma furono sufficienti per far partire la casa della mela. Apple I era in una scatola di legno, senza né monitor né di tastiera e con la motherboard costruita attorno al microprocessore 6502. Il prezzo di vendita era di 666,66 dollari, cifra che secondo i fondamentalisti cristiani, aveva sinistri richiami al mondo di Satana.
Il sistema operativo si chiamava semplicemente DOS, che negli anni '80 venne sostituito dal più moderno proDOS.
Il primo vero PC, così come lo intendiamo oggi, una scatola di plastica con tastiera e monitor, fu l’Apple II.
Apple II era capace di imagini a colori, il che ispirò il logo dell'azienda, una mela a sei colori con un morso sul fianco.
Nel 1980 Apple presentò l’Apple III, il quale sebbene avesse lo stesso processore ( il 6502 a 1 MHz ) era dotato di un nuovo sistema operativo, il SOS (sophisticated operating system),incompatibile con il DOS.
L’Apple Macintosh fu preceduto nel 1983 da un modello per ufficio: Lisa.
Lisa funzionava attorno al nuovo processore Motorola a 32 bit, il 68000,ed era dotato di mouse e di un nuovo sistema operativo ad interfaccia grafica.
Ribattezzato Macintosh XL dopo il lancio di Mac, Lisa cominciò ad avere successo dopo che ne fu dimezzato il prezzo, ma fu comunque ritirato dal mercato per far posto a Macintosh Plus.
Per il lancio di Macintosh Steve Jobs volle fare le cose in grande. Decise di acquistare lo spazio pubblicitario del SuperBowl e di far girare un film dal regista inglese Ridley Scott, autore di Alien e Blade Runner.
Il film, prendendo spunto dalla coincidenza tra l’anno di nascita di Macintosh e il libro di George Orwell -1984 racconta della ribellione della fantasia nei confronti
dell'oppressione del potere costituito (IBM...)
Il primo Apple Macintosh uscì sul mercato mondiale nel 1984.
Macintosh aveva l'innovativo case rigido con uno schermo di un colore bianco carta al posto dei consueti fosfori verdi. Dotato di 128 Kbyte di memoria RAM e del mouse, il Macintosh disponeva di un drive per un nuovo floppy disk da 400 Kbyte di 3,5 pollici, contenente una copia del sistema operativo, una copia del programma di scrittura MacWrite e una copia del programma di disegno MacPaint. Ognuno dei tre programmi del dischetto era decisamente rivoluzionario, in realtà perché essi costituivano la parte visibile del sistema operativo a interfaccia grafica, posto nelle ROM della macchina, da cui l'utente aveva un completo controllo della macchina senza dover digitare neppure un comando.
Il sistema operativo del primo Macintosh fu scritto in Macintosh Pascal su un computer Lisa, e lo stesso si può dire di tutti i primi programmi per Mac.
Sempre nel 1984 l’Apple mise sul mercato un nuovo modello di Apple II, Apple IIc, dove C stava per compatto.
Piatto, trasportabile, dotato di una maniglia, Ciccio (così fu affettuosamente ribattezzato nel nostro paese) poteva collegarsi a un monitor a fosfori o a un monitor piatto a cristalli liquidi, oltre che al televisore di casa, dove esibire i colori di cui era capace.
Apple IIc introdusse un nuovo tema di design, che prendeva il nome di SnowWhite (Biancaneve), caratterizzato da color ghiaccio e da linee di fuga verticali, che avrebbe accompagnato Macintosh per più di 10 anni.
Il primo Macintosh professionale fu Macintosh Plus.Esso comprendeva una porta SCSI per il collegamento di un hard disk e di una stampante laser, aveva una nuova ROM con 128 Kbyte stipati dal sistema operativo, 1 Mbyte di RAM e un dischetto da 800 Kbyte.
Nel 1987 venne presentato il Macintosh II, una scatola da computer tradizionale con diversi slot di espansione, un nuovo microprocessore (il 68020) e monitor separato.
Mentre il Plus ebbe il suo aggiornamento, sotto forma di Macintosh SE (Slot Enhanced), con uno slot di espansione, un secondo drive oppure un hard disk, e la nuova porta ADB per tastiera e mouse.
Un anno dopo uscì anche il modello SE/30, un Macintosh compatto con un 68030 a 16 MHerz.
Nel 1989 uscì il Portable, costosissimo, molto pesante e con lo schermo LCD a matrice attiva, ma retroilluminato aveva però un’autonomia di 12 ore.
L’ultima incarnazione di Mac Plus fu Macintosh Classic.
Dopo un primo modello reso lento dalla difficoltà di gestire System 7 utilizzando un microprocessore Motorola 68000, uscì l'ottimo Classic II, una sorta di SE/30 decisamente più economico,che, però, ebbe vita breve per fare spazio ai modelli LC (Low Cost) e ai Performa.
Classic Color era invece un piccolo Mac compatto con uno schermo Sony da 10 pollici, a 256 colori.
Nel 1993 giunse sul mercato il palmare Newton, una suite di computer tascabili per diverse esigenze.
Il più bello dei Newton, l’eMate, fu il primo di un design radicalmente nuovo –il New World- il quale avrebbe presto interessato anche il vestito dei Macintosh a venire.
Nel 1995 iniziò la transizione di Macintosh dai microprocessori Motorola della serie 68000 a un nuovo processore, denominato PowerPC e prodotto da IBM e Motorola.
Sotto la direzione del GEO Gil Amelio, si pensò di fare concorrenza a Microsoft, mettendo in licenza il sistema operativo che prese il nome di Mac OS. Nacquero così i cloni di Macintosh, prodotti da PowerComputing, Motorola, Umax. Amelio pensò anche di rinnovare il sistema operativo, valutando l'acquisto di BeOS e decidendo poi per NextStep della NeXT di Steve Jobs.
In piena crisi di vendite, fu proprio Steve Jobs, cofondatore di Apple e papà di Macintosh, a rivedere,una volta richiamato alla guida dell’Apple, la strategia dell'azienda.
Think Different, pensa diversamente, fu il suo motto,e presto ricominciarono a piovere prodotti vincenti ed innovativi, come il bellissimo iMac, nel suo avveniristico abito in stile New World e color bondi blue, e il suo fratello portatile l’iBook,che introduce la tecnologia airPort, cioè la capacità di connettersi con altri computer e con Internet tramite onde radio.

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