Glossario
Barre colore:
Le barre colore sono costituite da un
segnale elettronico artificiale generato dalla telecamera o da uno
strumento apposito e quest'ultime devono rispettare le norme EBU
(europen Broadcastng Union). Il loro scopo è quello
di fornire un riferimento in termini di colorimetria, rispetto alle
immagini riprese quando esse poi verranno utilizzate in fase di post -
produzione, altrimenti non essendoci nessun tipo di confronto, i
colori ripresi da una macchina non corrisponderebbero a quelle di
un'altra, per fare un esempio semplice, potremmo pensare agli antichi
sistemi di misurazione in piedi o bracci, che cambiavano in base
all'individuo che faceva la misurazione, mentre oggi , utilizzando il
metro, il valore di quest'ultimo non cambia mai, proprio perché
rispetta un riferimento internazionale.
Di norma l'applicazione della barre di
colore, si esegue registrando per una trentina di secondi all'inizio
di ogni nuovo nastro proprio quest'ultime e su di esse si può
sovraincidere la data, l'ora e il numero identificativo della
telecamera.
Regola il livello del bianco di un soggetto e consente di ottenere un più naturale bilanciamento dei colori. Black stretch/compress (Saturazione/ammorbidimento del nero)
In base alle diverse condizioni di luce
ambiente, i NERI presenti nella scena da riprendere potrebbero
apparire troppo scuri, al punto da non consentire di percepire i
dettagli, oppure troppo chiari, da apparire sbiaditi. Con l'impiego di
questa funzione è possibile aumentare o diminuire la saturazione del
NERO fino al raggiungimento del livello ideale.
Cassette Memory (Marchio Sony): Sui nastri DV può essere installata una memoria a circuito integrato (cassette Memory IC). La dimensione di tale memoria è indicata sia sull'apparecchiatura, sia sul nastro DV. Su questa memoria è possibile registrare oltre ai dati fondamentali (data, ora, ecc..) la tabella dei contenuti, il titolo della cassetta ed altro ancora. La cassetta Memory permette inoltre di effettuare ricerche rapide per data o titolo, photo search, sovrimpressione di titoli, ecc.. CCD • Charge coupled device (Dispositivo ad accoppiamento di carica)
Ha trovato impiego sulle telecamere
professionali a partire dalla seconda metà degli anni ottanta II CCD
è costituito da una serie di celle sensibili disposte a
formare un rettangolo con un rapporto base/altezza di 1,331 (standard
4/3) o di 1,78 i (widescreen 16/9), su ognuna delle quali è posta una
micro lente che intensifica i raggi luminosi diretti sulla loro
superficie.
Davanti al blocco dei CCD ci
sono dei filtri (prismi dicroici), che separano la
luce nei tre componenti primari rosso, verde e blu (RGB) quindi II
segnale viene trasformato da appositi circuiti in una forma d'onda,
modulato in frequenza, sia in formato RGB che YUV, e successivamente
inviato ai connettori d'uscita (e quindi ad un videoregistratore,
ad un monitor, etc) Nelle telecamere analogiche, i sensori vengono
scansionati solo in senso orizzontale come in un monitor televisivo,
mentre nelle digitali la scansione avviene in entrambi i sensi.
Un altro fattore importante che caratterizza i CCD è dato dalla densità delle celle che lo compongono In un sensore da 1/2 pollice di tipo IT (Interlme Transfer), lo spazio che distanzia le une dalle altre varia da 0,5 micron, rendendole così più soggette (rispetto a quelle impiegate nei sensori da 2/3), ai trabocchi di cariche elettriche che si verificano nelle loro adiacenze Ciò produce il cosiddetto effetto "smear" che si manifesta come una scia luminosa in senso verticale, quando si puntano i CCD direttamente verso una fonte luminosa molto intensa. I sensori da 2/3 di pollice sono meno sensibili a tale effetto, m quando la densità delle celle è molto minore grazie alla maggiore quantità di spazio a disposizione Per contenere tale fenomeno sono stati realizzati CCD con tecnologia FIT (Frame Interline Transfer), che consiste nell'applicazione di un comparto (una specie di memoria), dove l'immagine appena rilevata dai sensori viene trasferita rapidamente e successivamente scansionata alla velocità opportuna, riuscendo così a limitare fortemente il fenomeno di interferenza delle cariche elettriche. A causa della complessità del procedimento di costruzione, si ha inevitabilmente un considerevole aumento dei costi di produzione. DV-IN: Funzione che hanno alcune telecamere, ed è importante per registrare su cassetta miniDV il filmato elaborato con il PC, senza nessuna perdita di qualità. Foto o immagini fisse (still): La
Memory card o Memory stick serve solo per immagazzinare le foto e senza
usare la telecamera, con una card o con un dischetto (vedi la TRV890 o
la TRV900 Sony), puoi leggerle e modificarle direttamente sul PC. Senza
scheda, colleghi la telecamera al PC, fai play sulla telecamera e copi
le immagini fisse sul PC. Per
concludere se si vogliono ottenere buone foto digitali si deve comprare
una macchina fotografica, che da sola, costa come minimo, da £3.000.000
in su. In ogni caso una foto acquisita con la telecamera (anche se solo 640x480) ed elaborata con SW di fotoritocco, tipo Photoshop, PhotoPaint della Corel ecc.., diventa accettabile e stampata in 10x15, con una discreta stampante (per es. Epson Photo Stylus 750), i non addetti, non trovano delle grosse differenze.
Interval recording mode (tratto dal catalogo Sony) La registrazione comincia dopo un determinato intervallo di attesa (30 sec., 1 min., 5 min., 10 min.) e termina dopo un breve periodo (0.2 sec, 0.5 sec, 1 sec, 2 sec). In questo modo è possibile realizzare filmati straordinari di soggetti al rallentatore (ad es. la crescita di una pianta o l’apertura di un fiore. NightShot (Marchio Sony): Grazie all'utilizzo di un filtro ad infrarossi la telecamera è in grado di registrare anche nel buio completo (0lux). Le immagini hanno delle dominanti verdastre. PCM (Pulse code modulation) Utilizzato con le videocamere DV permette la registrazione audio digitale a 16 bit per un’alta qualità, oppure 12 duplex stereo per l’editing di una colonna sonora o di un commento. Pixel: Il Pixel è l'elemento minimo di cui sono composte tutte le immagini. Per ciascun pixel può essere memorizzata una certa quantità di informazione, tale da ricostruirne il colore e la luminosità. Il filtro polarizzatore è forse uno dei più importanti filtri per la fotografia e di conseguenza per la cinematografia. Al di là del suo compito d’elezione, quello antiriflessi, è, infatti, capace di ridurre la quantità di luce bianca diffusa su di un paesaggio e di aumentare di conseguenza la saturazione di colore della scena. L’effetto è maggiore o minore nelle diverse situazioni di ripresa, secondo l’angolo d’incidenza della luce sul soggetto e secondo la posizione relativa di chi riprende. E’ un effetto direttamente controllabile nel mirino della videocamera. Il polarizzatore. Nella sua funzione antiriflessi agisce con acqua, specchi, vetri ma è superfluo con i riflessi sulla neve, sulle nuvole e sulle superfici metalliche. Il suo massimo effetto si ottiene riprendendo il soggetto da un angolo di circa 37-32°, rispetto alla sua superficie riflettente. Il filtro ha efficacia nell’evidenziare le nuvole e il cielo, ed ha anche efficacia per ridurre, in modo notevole, la foschia, solo nel caso che si riprenda quella zona di cielo che è ricca di luce polarizzata Il filtro è composto di una parte fissa, che va avvitata sulla videocamera, e una parte mobile che ruota sulla parte fissa, e ruotandola, attenua o diminuisce l’effetto. Progressive ScanIl CCD "progressivo" attiva tutti i pixel individualmente in una singola scansione, cosicché l'intero quadro viene costituito in 1/50 di secondo, metà tempo rispetto alla norma. I vantaggi sono che le immagini hanno un'elevata risoluzione verticale (importante per stampare immagini di soggetti in movimento); eliminazione del ritardo tra i due semiquadri che crea sfocature con soggetti in movimento (per fermi immagini perfetti). Questa è una funzione che permette di ottenere dei fermi immagine (foto) più dettagliati e più nitidi. Tre sono gli elementi che determinano la qualità dell’immagine di una telecamera: 1. Il range dinamico, definisce quell'intervallo di luminosità che consente ancora una sufficiente linearità nella differenziazione tonale delle zone a più alta e a più bassa intensità luminosa di una scena, senza saturare le alte luci e mantenendo capacità di rappresentazione dei dettagli nelle zone scure. Concorre in modo determinante alla percezione di qualità della ripresa: maggiore è il range dinamico, migliore è la capacità di produrre una gamma tonale ricca di dettagli, specialmente nelle zone più scure. 2. Il numero di bit del convertitore analogico/digitale, determina la quantità dei livelli di colore riproducibili in condizioni ottimali. Anche il numero di bit (quantità di colori) concorre in modo determinante alla percezione di qualità della ripresa. 3. Il numero di pixel del sensore CCD, effettivamente utilizzati per il rilevamento dell'immagine (non per funzionalità accessorie), determina la capacità di risolvere (separare) dettagli. A parità di range dinamico e numero di bit, un maggior numero di pixel concorre alla percezione di qualità della ripresa, purché anche il dispositivo che restituisce l'immagine, abbia una capacità risolutiva paragonabile o maggiore. In pratica, non ha molto senso riprendere una scena utilizzando una matrice di 1.000 o più punti/riga, per poi rivederla sul normale apparecchio TV. Differenti sono le considerazioni da fare nel caso di riversamenti e successive elaborazioni al computer, e/o stampe di immagini singole. In questi casi diventa importante la capacità del monitor, e/o della stampante, di restituire l'immagine acquisita. Generalmente, ad un maggior numero di pixel consegue un miglioramento della qualità percepita nella visione sul monitor del PC. Nel caso di stampe, questo miglioramento risulta irrilevante/non percettibile sia nell'esecuzione di piccoli formati (tipo cartolina, 10x15), sia non utilizzando carte e pigmenti specifici per foto. La qualità percepita, è maggiormente influenzata dall'escursione e dalla ricchezza della gamma tonale (range dinamico e numero di bit del convertitore analogico/digitale), che non dalla capacità di separazione dei dettagli (numero di pixel della matrice). P.S. Purtroppo, nelle caratteristiche tecniche delle telecamere, non sono evidenziati i dati del range dinamico e il numero dei bit, limitandosi alla quantificazione della capacità risolutiva (pixel).
Operazione di ricostruzione delle immagini modificate durante il montaggio (effetti speciali, transizioni, titoli).
Time Base Corrector (TBC): Questa funzione assicura un’ottima qualità delle immagini in riproduzione, anche in fermo immagine e rallenti. Il TBC agisce sul meccanismo di trasporto del nastro, controllandone e migliorandone lo scorrimento. Si ottiene così una maggiore stabilità dell’immagine, con notevoli vantaggi soprattutto nelle applicazioni di editing video.
Nel video analogico la luce e il suono sono rilevati e registrati sotto forma di segnali elettrici. Il problema principale della registrazione analogica consiste nel fatto che questa è disturbata dalle interferenze, capaci di ridurre la qualità del segnale elettrico e di peggiorare la qualità dell’immagine registrata rispetto a quanto rilevato dalla videocamera o dal videoregistratore, Di conseguenza, la registrazione effettiva non rappresenta più in maniera accurata l’immagine originale. La registrazione digitale non subisce le variazioni tipiche della registrazione analogica. La registrazione digitale è binaria e i segnali elettrici sono rappresentati da due valori di attivazione o disattivazione (on/off) ossia 1 o 0, con cui è indicata la presenza o l’assenza del segnale. Questa caratteristica rende il segnale digitale quasi immune da problemi di interferenze, con un’alta qualità finale dell’immagine e dell’audio. Il segnale digitale è inoltre riconosciuto dai computer, con i quali è possibile memorizzare facilmente i segnali binari e trasferirli da un apparecchio all’altro, da un disco rigido ad un dischetto senza alcuna distorsione. Le differenze si evidenziano
sopratutto nei formati: Questo vuol dire che il video digitale presenta una risoluzione
orizzontale pari a circa due volte quella ottenibile mediante un videoregistratore standard di video cassette VHS. ZebraIndica la corretta regolazione dell’esposizione tramite un’immagine solarizzata nel mirino. Efficace in caso di forte luminosità per segnalare la necessità di ridurre l’apertura del diagramma o aumentare la velocità dell’otturatore. |