ceramica che passione!!!
 

 

 


L’argilla deriva dalla decomposizione di una roccia granitica (il feldspato)

che viene detta “roccia madre”, con l’aggiunta di acqua l’argilla diventa

plastica e malleabile, una volta secca conserva la forma che le è stata conferita

cuocendola diventa dura come pietra.

LAVORAZIONE

STRUMENTI  PER LA LAVORAZIONE

Per la lavorazione dell’argilla sono richiesti pochi e semplici strumenti, sono indispensabili un filo di nylon o di metallo per tagliare i panetti, un mattarello per stendere la lastra, delle spatoline flessibili per livellare le superfici  esterne e interne degli oggetti, uno spruzzino con acqua per ammorbidire l’argilla.

 

 

COME SI LAVORA

La lavorazione è simile alla lavorazione degli impasti  per la pizza o per la pasta fatta in casa, infatti l’argilla per essere ammorbidita e modellata deve prima essere impastata evitando di imprigionare bolle d’aria al suo interno che potrebbero compromettere l’integrità  del manufatto provocandone la rottura o l’esplosione in fase di cottura.

 

 

Il colombino

E’ una tecnica molto semplice, consiste nel modellare dei rotolini facendo scorrere l’argilla tra le mani ed una superficie fino ad ottenere salamini del  diametro di circa un centimetro. I rotolini vanno poi sovrapposti l’uno sull’altro ed uniti tra loro con la barbottina e facendo scivolare l’argilla con il pollice dall’alto verso il basso legando la parte inferiore con quella superiore del colombino sottostante. E’ possibile con questa tecnica ottenere forme e dimensioni diverse orientando i rotolini verso l’interno o l’esterno rispetto al centro dell’oggetto.

Si prosegue con il livellamento della superficie con una spatolina eliminando le parti in eccesso e coprendo eventuali buchini.

 

               

 

Modellato l’oggetto si lascia seccare lentamente per qualche giorno in un luogo riparato da correnti per evitare che l’acqua evaporando velocemente provochi la formazione di crepe.

Si passa quindi ad una  prima cottura alla temperatura di circa 1000°C ottenendo così il biscotto.

 

                   
            

 

Lastre

Le lastre si ottengono spianando i panetti con il mattarello fino allo spessore desiderato.

Sono ideali per la creazione di scatole o ciotole stampate. Infatti ritagliando ed incollando i vari pezzi con la barbottina ( un collante ricavato dalla stessa argilla resa semiliquida con aggiunta di acqua) è possibile ottenere oggetti dalle forme squadrate.

E’ importante prestare molta attenzione quando si incollano le varie parti rinforzando eventualmente le giunzioni con altri pezzi di argilla ammorbidita per evitare che questi asciugando si stacchino.

 

 Tecnica a pollice

Per la creazione di ciotole o pezzi incavati si usa la tecnica del pollice, facendo pressione con i pollici su una pallina di argilla si può dare una forma rotondeggiante ed incavata, creando così oggetti tipo tazzine, salsiere ecc.

Il tornio

La lavorazione al tornio richiede molta esperienza ed abilità, consente la creazione veloce di oggetti  grazie all’equilibrio di forze: quella  centrifuga del piatto rotante e la forza modellante delle abili mani del ceramista.

                                                  

DECORAZIONE

Ingobbio: durante la fase di essiccamento della creta vi è un momento in cui questa ha la consistenza del cuoio, è in tale fase che si può applicare l’antica tecnica dell’ingobbio. Questa tecnica consiste nello stendere uno strato di barbottina di argilla bianca o colorata sull’oggetto foggiato; in seguito si procede all’essiccatura e cottura. Può essere necessario fare una seconda cottura se si vuole ulteriormente decorare l’opera o invetriarla per renderla lucida e impermeabile.

Sottocristalline o colori: è la vera e propria fase di decorazione. I colori si danno direttamente sul biscotto, che può essere bianco o rosso, con leggere pennellate. In commercio si trovano colori già pronti all’uso oppure polveri di pigmento che vanno disciolte in acqua, in entrambi i casi offrono una vasta gamma di tonalità con cui possiamo liberare la fantasia. Dopo aver disegnato e colorato il pezzo, segue una fase essenziale: quella dell’invetriatura mediante l’uso della cristallina.

Smalti: a differenza della cristallina che lascia visibile la superficie (colorata o meno) dell’oggetto, gli smalti che rivestono il biscotto sono del tutto coprenti. Questi possono essere lucidi oppure opachi e, dopo la cottura, il risultato sarà sempre quello di un rivestimento duro e compatto che renderà l’oggetto totalmente impermeabile. Così come per i colori, in commercio si trovano smalti pronti in barattolo oppure in polvere ma, di certo, i primi sono molto più semplici da usare. La particolare composizione chimica dello smalto fa sì che questo debba essere applicato generosamente per consentire, durante la cottura, la giusta fusione a temperature che vanno dai 950° ai 1100°C.

rifinitura

Cristallina: è una polvere vetrosa che si scioglie con acqua. La soluzione ottenuta si stende sul biscotto, in uno strato molto sottile, immergendovi l’oggetto  con speciali pinze o passandolo con uno nebulizzatore, poiché asciuga molto rapidamente bisogna fare attenzione alla formazione di sgocciolature.

 

 

 

si procede con  una seconda cottura ad almeno 900°. E' a questa temperatura che la cristallina fonde e diventa vetrosa, lucida e trasparente (cristallina, appunto).

 

 

ALCUNI MIEI LAVORI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

              

              

 

 

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