Occultamento di spese sostenute sotto voce ingannevole

Documento di prova

Il documento in figura è un modulo emesso dall’amministratore ai condòmini cinque volte all’anno, spesso addirittura in carta chimica a tre copie.

  Contiene l’importo della rata condominiale, al quale si aggiunge l’importo di euro 0,15 sotto la voce “spese incasso”. Questa voce è ingannevole: infatti, molta gente credeva che il balzello sia un costo di operazione bancaria incassato dalla banca, mentre invece va all’amministratore, come prezzo di “redazione e compilazione del modulo” da parte del suo ufficio.

La spesa non compare nel rendiconto. Né l’amministratore ha mai chiarito il giro contabile di tale spesa.

La prima volta che ho chiesto chiarimenti, l’amministratore mi ha risposto con la lettera che allego, esemplare su come si trattano i clienti.

Il documento è inutile. Non serve allo sportello della banca, non serve al condòmino che dispone già di un prospetto annuale con importi e scadenze di pagamento, appoggiabile alla propria banca per pagamenti automatici. Per me è anche molesto. Inoltre, alimenta spese postali e di cancellaria già elevatissime (e ingiustificate). Ma l’amministratore non molla; insiste a spedire il modulo contro la mia volontà; eppure, la soluzione sarebbe banale e istantanea, trattandosi di un “servizio” per natura individuale e personalizzabile: spedire il documento e farlo pagare solo a chi lo vuole, dopo averne illustrato l’eventuale utilità.

E allora, cosa c’è sotto?

Queste “spese incasso” rendono all’amministratore, in proiezione statistica su 8000 condòmini (quanti egli dice di avere), attraverso un micro drenaggio annuale di euro 0,75 sul singolo, 6.000 euro all’anno.

Ma c’è molto di più.

Il documento alimenta spese postali e di cancellaria veramente alte e mai chiarite e dunque ingiustificate. Il rendiconto occulta la formazione di queste spese attraverso l’artificio classico dell’aggregazione in uno stesso conto di spese di diversa natura e destinazione economica; questo rende impossibile, per disegno, il controllo immediato di spese di per sé facilmente controllabili.

Ma, una potente verifica è sempre possibile per via indiretta e piuttosto facile, poiché si gioca su poche quantità misurabili. Una simulazione al foglio elettronico dimostra indicativamente che su una singola spedizione postale al singolo condomino, l’amministratore applicherebbe un ricarico fin’ora ingiustificato di non meno di € 1,6. Dunque, in proiezione statistica di 5 spedizioni su 8000 condomini, il documento alimenterebbe spese ingiustificate per minimo € 64.000 per esercizio!

E poi bisogna fare i conti sui numerosi esercizi del passato.

E’ sbagliato il mio modello di simulazione? Può darsi. Ma si può correggere in un attimo. Come tutti i modelli matematici, ha il pregio di portare allo scoperto il modello operativo sottostante. Basta confrontarsi. Ma l’amministratore si è sempre sottratto al confronto, con grande abilità, in modo tipico (ma questa non è la sede per questo argomento).

 Nota:    nel 2002 ho esposto questa questione al presidente ANACI Pietro Membri.

A parte che non mi ha degnato di risposta scritta, in una telefonata da infastidito (messa a fonogramma, con copia trasmessa allo stesso, e dunque documentabile) ha aumentato le mie perplessità. Egli stesso, mi disse, emetteva ogni quattro mesi un documento simile con una voce di spesa d’importo tre volte superiore, da egli attribuita a "spese bancarie". Mah! Bisognerebbe dare un'occhiata anche qui.

 

Lettera di “chiarimento” dell’amministratore, esemplare in logica di customer satisfaction!