Claudia Pastorino ha ricevuto, in questi venticinque anni,
numerose recensioni, e sarebbe impossibile pubblicarle
tutte.
Di seguito riportiamo solo alcuni brevi stralci, tra i più
significativi.
Inoltre parlano di Claudia:
- GENOVA E LA
CANZONE D'AUTORE Enrico
De Angelis Gruppo Banca CARIGE, 2014
- LINGUA
ITALIANA D'OGGI
Angiolani-Podestà Bulzoni Editore
- DIZIONARIO DEI
CANTAUTORI Gian Gilberto Monti e Veronica Di
Pietro GARZANTI EDITORE
- GENOVA,
CANZONI IN SALITA
Angiolani Editrice ZONA
- GENOVA, UNA
PORTA DEL MEDITERRANEO Gallinari-Zoppi
Istituto Storia Europa Mediterranea del CNR
-
GENOVA, STORIE DI CANZONI E CANTAUTORI Angiolani-Podestà
Editrice ZONA, 2011
-
ARTICLES
ON JAINS Hephaestus
Books Lakewood, USA, 2011
- JAINS
WRITERS Hephaestus
Books Lakewood, USA, 2011
-
CANTA CHE TI PASSA
Mirella De Fonzo Sovera Edizioni,
2012.
Recensione del CD LIGYES:
http://www.ilpubblicista.it/?q=node/6045
Intervista
relativa
al CD Live
TANGO CHE HO VISTO BALLARE:
http://www.estatica.it/it/musica/claudia-pastorino/intervista/2012-05-17
Recensioni del CD Live TANGO CHE HO
VISTO BALLARE:
http://www.estatica.it/it/musica/claudia-pastorino/disco/tango-che-ho-visto-ballare
http://www.bravonline.it/claudia-pastorino-tango-che-ho-visto-ballare/
Da GENOVA, STORIE DI
CANZONI E CANTAUTORI
".... Occorrerà aspettare gli anni Novanta perché il
versante cantautorale femminile trovi una figura credibile e
di vero talento: Claudia Pastorino. Sarà lei ad aprire la
strada e a dare visibilità ad un movimento - quello
femminile, appunto - che non ha smesso negli anni di
ingrossare le fila.
Pastorino, però, non è solo la capostipite. E' una delle
personalità più vivaci del panorama culturale cittadino
degli ultimi anni.
Parlare della sua musica senza parlare delle sue iniziative
in campo poetico, spirituale, umanitario non ha molto senso.
Questo per dire che tutto in lei, alla fine, converge nella
ricerca di un senso più profondo dell'esistere. Una ricerca
di riappacificazione col creato e col circostante che passa
anche attraverso il suo impegno animalista, per esempio.
Già a diciassette anni Claudia fonda la prima lega
antivivisezionista in Liguria, e l'amore per gli animali è
naturale conseguenza di un sentimento profondo di rispetto
per tutto l'universo.
Claudia abbraccia così il Vegetarismo e il Jainismo, una
delle più antiche pratiche spirituali asiatiche, di fatto
l'antesignano della teoria della nonviolenza professata da
Gandhi.
Ne diventerà una delle più apprezzate conoscitrici in
Italia, tanto da pubblicare la traduzione del Saman Suttam,
il Canone unitario del Jainismo, che per altro è l'unica
traduzione di testi sacri jainisti ad oggi presente in
italiano.
Attualmente è anche collaboratrice della Stanza della
Poesia, insegnante di canto, e promotrice della
Cantoterapia, una pratica che non ha solo lo scopo di
migliorare le doti canore, ma anche di curare, appunto
attraverso il modo di impostare la voce, alcuni sintomi di
ordine psicologico (ansia, depressione).
Eccoci allora tornati al canto.
Perché in questo tourbillon
di progetti, si rischia di perdere di vista quella che è poi
l'attività principale di Claudia: la musica. E la musica
entra nella sua vita fin da subito. Alle scuole medie impara
a suonare la chitarra e compone le prime canzoni, quindi
intraprende la classica trafila della gavetta suonando nei
locali cittadini, e incomincia a mandare provini in giro.
Nel 1992 finalmente una svolta importante: Amilcare
Rambaldi, il papà del Premio Tenco, la invita alla prima
edizione della manifestazione di Ricaldone L'Isola in collina. E'
per lei una straordinaria vetrina.
Poco dopo è la volta del Premio Recanati dove entra in
finale sia nel 1992 (con Carpe
Diem!!) che nel 1993 (con La vera Genova quella dei vicoli) e infine
vince nel 1994 con un brano autobiografico importante Canzone
per mio padre.
Finalmente nel 1995 arriva il primo vero contratto
discografico con la Polygram e il primo 33 giri I gatti di Baudelaire.
Gli arrangiamenti sono di uno dei più talentuosi chitarristi
genovesi, Andrea Maddalone, la produzione è di Angelo
Carrara.
Come una sorta di aliena piomba nel programma Roxy Bar di Red Ronnie
trasmesso dall'emittente VideoMusic. Lei, già bellissima,
propone la title track dal vivo con la sua band.
Bei tempi, quando la musica in televisione non doveva
passare per forza da Maria De Filippi e da qualche talent
show!
Il primo album in realtà è una
sorta di raccolta, la raccolta di almeno dieci anni di
incisioni casalinghe, di canzoni scritte di getto tra una
serata e l'altra nei locali di una Genova tentacolare ancora
tutta da scoprire.
Nel 1997 è la volta di Inventare
l'allegria sempre per la Polygram. Considerare Inventare l'allegria un
diario può sembrare forse riduttivo, ma la verità è che in
Claudia la vena autobiografica è sempre fortissima. La
canzone diventa quasi un dialogo con un fantomatico
interlocutore che può essere un uomo, un animale, il proprio
Se interiore. O la propria città, a cui questa volta dedica
Lanterna de Zena un
vecchio testo popolare rimusicato completamente.
Chi intraprende la carriera di
cantautore deve inevitabilmente mettere da parte il pudore.
La canzone abbatte paure e timidezze. La canzone dà voce a
chi quasi non riesce a parlare, proprio come Claudia:
"Ho sofferto fino a 25 anni di una timidezza patologica,
quasi paralizzante. Parlavo solo se costretta. Il canto mi
ha permesso piano piano di comunicare ciò che scrivevo. La
musica è diventata, insieme al canto, il ponte tra me e gli
altri." (Il Giornale 10/10/2010).
L'esibirsi sul palco davanti al pubblico è un mettersi a
nudo. Claudia lo fa quasi alla lettera nella copertina del
suo terzo album Trentanni. E' brava e bellissima, e questo
lo si sapeva già, ma adesso è anche conturbante e
provocante, e perché no provocatoria.
Non solo mette in mostra un topless scultoreo, ma sembra
essere in croce.
Si capisce chiaramente che per lei è un disco di svolta,
tanto che questa volta si autoproduce.
Da un punto di vista tematico il disco si caratterizza per
una sorta di dualismo carne-spirito molto marcato, che porta
Pastorino da una parte a una ricerca spirituale profonda e
orientata verso le correnti orientali, e dall'altra a
espliciti richiami al corporeo e alla sessualità seppur
venati spesso di sarcasmo verso il fantomatico interlocutore
maschile.
Pastorino a poco a poco smette
i panni di autrice musicale e alterna l'attività di
scrittrice a quella di raffinata interprete.
Proprio in questa veste porta in giro per l'Italia uno
splendido recital con il Quartetto di Violoncelli Cello Fans
di canzoni di Fabrizio De André.
Nel 2006 è la volta della raccolta Live and let Live, e finalmente nel 2007
le viene assegnato il Premio
Via del Campo.
Negli ultimi anni Claudia si è dedicata ancora con maggiore attenzione a curare la propria carriera di interprete. Stavolta gli orizzonti si allargano: da Genova all'Argentina - grazie ai lavori con il Maestro Horacio Ferrer - e dall'Argentina all'Europa con uno spettacolo messo in scena nel 2010 che abbraccia la canzone d'autore di diversi Paesi del nostro continente. ..."
(da Capitolo 8. Il versante
femminile)
... A mezzanotte a Palazzo Rosso erano in 1.500 ad
assieparsi nell'Auditorium.
Tanto (e tanti) che per la prima volta il Festival
Internazionale di Poesia, raggiunto il "limite della
capienza", ha dovuto chiudere le porte a chi
continuava ad arrivare.
Il merito di tanto successo va all'ultimo (in ordine
cronologico) della serie di eventi organizzati per "la
grande notte della poesia": il concerto poetico
"L'Ombra della Luce, le canzoni di Franco Battiato e
le poesie sufi di Rumi".
Claudia Pastorino, interprete ineguagliabile, una
certezza, e il Quartetto Songlines hanno fatto il
pienone....
".........One
of the genoesis singer-songwriters is the unforgettable
Claudia Pastorino, the first female singer-songwriter, who
wrote "Genoa is one hypothesis, among many/ Genoa curses
and wrings her hands/ Genoa is in the end merely a child's
game/ And don't leave your umbrella outside the door/ The
real Genoa of the alleyways will steal you too".
...."
ULISSE (rivista mensile di bordo
ALITALIA, Aprile 2012)
Una
grande
passione: la canzone d'autore internazionale e la
musica popolare, a cui si aggiunge l'amore per la
tradizione classica.
Una miscela d'arte che diventa professione, quella
della musicista genovese Claudia Pastorino, divisa oramai
da oltre vent'anni tra l'insegnamento del canto e
l'attività concertistica. E lei, cantautrice
colta e raffinata, poco incline a scelte facili, ha
preferito restare a Genova. Claudia, che molti
indicano come la cantautrice che ha inaugurato il filone
femminile della "Scuola genovese di canzone d'autore", per
la sua visibilità è dovuta uscire fuori dai confini
cittadini e presentare concerti nei teatri del nord Italia
e nelle isole. Senza dimenticare l'estero. Insomma,
malgrado la sua amata Genova non le abbia offerto grandi
opportunità, è comunque rimasta, conquistando palcoscenico
e pubblico con il suo canto libero, fascino, genialità e
una timidezza a tratti disarmante.
A testimonianza i testi e le musiche che compongono i suoi
cinque album e i cinque libri scritti per lasciare traccia
del suo impegno sociale: la difesa degli
animali, la religione, l'ambiente e la difesa dei diritti
umani.
Una
Genova
matrigna. Comunque è rimasta?
"Non direi. Genova è un'isola. ......... Io
sono genovese soprattutto nel carattere: schiva timorosa,
e non invadente. La mia poi non è mai stata
un'ambizione sfrenata. Il mio obiettivo era quello
di vivere di musica."
Obiettivo
raggiunto
a quanto pare, visti i riconoscimenti e i premi.
Necessario però uscire fuori da Genova?
"Lavoro molto fuori città. La mia attività
concertistica si sviluppa attraverso una serie di
programmi musicali che spaziano dal tango, alla canzone
d'autore, attraversando le lingue mediterranee, e
altri programmi come il viaggio atlantico sulle lingue dei
paesi che si affacciano sull'oceano. Tutto ciò è
frutto della collaborazione con diversi gruppi, quali il
Quartetto di Violoncelli, l'Orchestra Classica di
Alessandria, e il mio Trio acustico voce chitarra e
flauto. ............
Il prossimo appuntamento è domani alle 18 a Santa
Margherita Ligure, Concerto con il Maestro Horacio
Ferrer, il più grande poeta sudamericano, dove
canterò le sue canzoni tradotte. Diciamo che
prediligo lavori teatrali, che poco hanno a che fare con
la televisione e i circuiti commerciali."
"
........... Io resto ancorata alla mia città, alla mia
Pegli. ........... Oggi sono tutti
cantanti, quasi una psicosi collettiva.
Mi sembra che si stia perdendo il controllo, con una
televisione che dice "esibisciti una volta e vedrai
che ti ritroverai in vetta alle classifiche". Ma
così si bypassa la formazione e la didattica, elementi
essenziali nel nostro lavoro."
E'
forse
un
po' più critica di altri, visto che tra i suoi studi c'è
anche quello della Cantoterapia che poi è diventato anche un
libro. Di cosa si tratta?
"Non si tratta di essere critica. Semplicemente non
riesco ancora ad accettare, sia come insegnante che come
musicista, di non dare il giusto peso alla formazione.
Anche nella Cantoterapia è essenziale. Lì dove insegna
a respirare in modo corretto, profondo, ossigenante, non c'è
posto per l'improvvisazione. La Cantoterapia insegna a
trasformarci in uno strumento vibrante e risonante, e senza
una adeguata conoscenza dello strumento-voce, esso rischia
di rimanere un'entità in parte sconosciuta e misteriosa."
Un amore per il canto che le ha permesso di superare molti problemi di comunicazione?
"Ho
sofferto
fino a 25 anni di una timidezza patologica, quasi
paralizzante.
Parlavo solo se costretta.
Il canto mi ha permesso piano piano di comunicare ciò che
scrivevo.
La musica è diventata, insieme al canto, il ponte tra me e
gli altri.
E' da lì che è iniziato il mio percorso di crescita che mi
ha permesso di raggiungere determinati obiettivi."
IL
GIORNALE
10 ottobre 2010
... Claudia Pastorino vestiva di nero e non sorrideva.
Viveva in un piccolo appartamento del centro storico di
Genova, in una piazzetta che portava il nome dell’albero
della giuggiola che vi si ergeva al centro.
Cantava vestita di nero, senza sorriso a illuminare il
bellissimo viso e mi ricordava Juliette Greco. Ma Claudia
era più bella. E molto più sovversiva.
Oggi
è un “manifesto vivente” di contro cultura italiana, con
un piccolo pubblico fedele, alcuni premi a festival
alternativi e tre dischi pubblicati.
Claudia compone le sue canzoni e il suo canto è radicale:
protesta per i diritti degli animali, difende una
alternativa alimentare rigorosamente vegetariana e
biologica, lotta contro la prepotenza delle multinazionali
che legiferano da Bruxelles su ciò che mangeranno le
prossime generazioni, e ricorda che il pianeta non è in
vendita....
CLAUDIA
PASTORINO RICEVE IL PREMIO "VIA DEL CAMPO"
E'
stato
assegnato
a Claudia Pastorino, sabato scorso in Piazza
Fossatello, nell'ambito degli eventi della "Notte
Bianca", il Premio "Via del Campo" per la canzone
d'autore.
Grande gioia e commozione da parte della cantautrice
genovese, che finalmente riceve un meritato
riconoscimento nella sua città.
Claudia Pastorino, cantautrice colta e raffinata, poco
incline a scelte facili, ha ricevuto negli anni
diversi Premi, a Recanati, a Garlasco, a Catania.
A Claudia va il merito di avere inaugurato nel 1992 il
filone femminile della scuola genovese di canzone
d'autore.
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CANZONE
D'AUTORE
PREMIO VIA DEL CAMPO A CLAUDIA PASTORINO
La
cantautrice genovese Claudia Pastorino ha ricevuto, lo
scorso sabato in Piazza Fossatello, nell'ambito delle
iniziative della Notte Bianca, il Premio "Via del Campo"
per la canzone d'autore.
Un premio che arriva dopo anni e anni di lavoro e che
rappresenta un meritato riconoscimento da parte della
città, per l'artista che ha aperto la strada, nel
1992, a una generazione di cantautrici e che, nonostante
gli scarsi spazi per la musica d'autore offerti da Genova
e le possibilità molto più concrete di esprimersi che si
possono trovare in città quali Milano o Roma, ha scelto di
restare sotto la Lanterna.
Nata a Pegli, può esibire un ricco curriculum di
collaborazioni artistiche e di concerti in Italia e in
Francia, Germania, Finlandia, Olanda e Belgio.
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IL
SECOLO
XIX martedì 18 settembre 2007
PASTORINO,
TUTTA
LA POESIA DI DE ANDRE' PER VOCE E VIOLONCELLI
La
canzone d'autore si sposa con le sonorità più classiche,
nel CD omaggio a Fabrizio De André "Un Sogno di Mare"
della cantautrice genovese Claudia Pastorino con i Cello
Fans, il quartetto di violoncelli capitanato dal musicista
e compositore Stefano Cabrera.
Già spettacolo dal vivo portato in scena nel corso di due
anni in teatri, piazze e locali da Genova alla Liguria a
tutto il Nord Italia, la scaletta di nove brani del
cantore di "Via del Campo" è nata da un'idea del prolifico
Stefano Cabrera, da dieci anni in orchestra al Teatro
Carlo Felice per il quale ha recentemente scritto anche le
cinque suite beatlesiane per orchestra, coro e voce
solista.
Stefano Cabrera, che ha arrangiato per violoncello tutti i
brani, in questo progetto ha coinvolto anche i suoi
colleghi violoncellisti Chiara Alberti, Giulio Glavina e
Federica Vallebona, insieme alla voce raffinata della
Pastorino.
Altri
tre
CD pubblicati prima di questo, Claudia Pastorino insegna
tecnica vocale e ha all'attivo un'esperienza letteraria
strettamente legata alle sue personali scelte di vita.
Con le primissime traduzioni in italiano di quattro testi
di filosofia e spiritualità Jainista, la Dottrina indiana
di 2500 anni fa, contemporanea quindi al buddhismo ma più
radicale, che predica la regola della Nonviolenza attiva.
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IL
SECOLO XIX martedì 18 ottobre 2005
Applausi interminabili per la cantautrice e per
la brava pianista Claudia Oliveri.
Pastorino, da Genova all'Argentina.
Il concerto di Claudia Pastorino, giovedì scorso, ha mandato
in visibilio il pubblico di Palazzo Ducale. La cantautrice,
accompagnata al piano dalla brava Claudia Oliveri, ha saputo
impreziosire ogni brano grazie a sicure doti interpretative
e a una voce duttile capace di virtuosismi inattesi.
L'artista ha saputo mettere in luce il significato di
'viaggio' per i genovesi....
Nel nuovo Cd la cantautrice genovese apre con semplicità e ironia una finestra sul 'privato' di una ragazza d'oggi. A due anni di distanza da 'I gatti di Baudelaire', Claudia Pastorino, cantautrice tutta genovese, ci riprova: il suo amore per gli animali è rimasto immutato ma il cammino artistico sembra acquistare più sicurezza e convinzione e la sua opera seconda, 'Inventare l'allegria', appare un tassello in più sulla strada della maturità. ......
Nel '94 al Premio Musicultura Città di
Recanati, tra i più importanti nel settore, una giuria
composta da artisti del calibro di De André, Gaber, Battiato
e Branduardi premiò senza esitazioni la sua 'Canzone per mio
padre' facendole vincere le ultime timidezze e convertendola
definitivamente alle possibilità di un vero futuro nel mondo
della musica. Allora, sull'onda di quel successo, uscì 'I
gatti di Baudelaire', un album che pur scontando qualche
inevitabile asprezza testimoniava comunque un cammino
sofferto e molto personale, abbracciando un arco di tempo di
almeno dieci anni.
E quel che viene fuori sono incertezze molto quotidiane,
schegge di realtà, finestre socchiuse sul privato di una
ragazza d'oggi che non ha paura di mettersi in discussione.
Ma senza patetismi e, piuttosto, con ironia, tanto da
definirsi 'divetta di città, Marlene Dietrich per quattro
ubriachi che tiran l'alba innamorandosi di me'.
C'è strada da fare, ma la via è quella giusta.
IL GIORNALE 9 settembre 1997
Il fascino e il talento della Pastorino
Il venerdì sera di Boccadasse ha gli occhi e la voce di Claudia Pastorino, fascino e genialità e l'abilità di chi del palcoscenico e della musica ha fatto ormai una professione.
Sale sul palco dopo due giovanissimi (e comunque gradevoli) esordienti, e basta il primo pezzo 'Fammi Anima', una sorta di preghiera senza retorica, per capire che si è arrivati su un altro pianeta. La piazza si anima, Claudia passa con disinvoltura da un pezzo all'altro, riuscendo a coinvolgere e anche a divertire.
I suoi testi sono venati di
ironia, specie quando affrontano l'ormai famosa
questione dei rapporti uomo e donna. Nei suoi brani
amore non fa mai rima con cuore e le sue canzoni
raccontano piuttosto di polverosi menage fatti
d'abitudini e della voglia di mordere la vita, come
lei stessa canta, rompendo gli argini della
quotidianità. Passa così da 'Carpe Diem!!' a 'Come
dico io' a 'Cambia tu', fino ad arrivare alla
commovente e bellissima 'Canzone per mio padre',
seguita da un lungo applauso. ...... .......
IL SECOLO XIX
13 agosto 1995
Claudia, cantautrice tra i gatti.
La Pastorino ha inciso il suo primo album: dieci brani tutti da ascoltare. Risolute, intelligenti, concrete, dotate di temperamento e di indole bellicosa, le giovani cantautrici crescono. Magari con difficoltà e tra mille problemi, ma crescono. Se poi sono anche liguri, e per la precisione genovesi, l'attenzione si impone, non fosse altro che per i precedenti che indicano la nostra regione tra quelle musicalmente più fertili nel panorama della canzone d'autore. .......
Un album questo 'I gatti di Baudelaire', un sobrio disegno in copertina dove il volto della cantante si dissolve nel muso di un felino, pensato poco alla volta da almeno dieci anni, magari passeggiando tra i vicoli del centro storico o cantando nei locali genovesi. ...... Una decina di brani a comporre un quadro eterogeneo ed equilibrato nel quale sembra volutamente lasciata da parte ogni volontà di stupire (errore sempre dietro l'angolo delle 'opere prime') per affrontare invece un itinerario personale , segnato qua e là da qualche asprezza di troppo, ma anche sofferto.
La voce avvolgente, mai aggressiva, che ama giocare con le note, accattivante come i gatti del titolo, si sposa ad una partitura agile e leggera con arrangiamenti molto curati nella loro semplicità attraversati a volte da sottili brividi jazz dove un soffio di oboe o un sax che entra ed esce sospendono la musica come in un sogno lontano. E se talvolta la scrittura appare fin troppo ricercata ed arcaica, a riscattare il tutto c'è il senso di una passione moderna, di un amore problematico, poco consolatorio, lontano dall'esaurirsi in un infrangersi di cuori ma molto deciso, a volte perfino aggressivo, rivolto anche -e perché no?- alla propria città.
In definitiva, un disco da non esaurire in fretta ma da lasciare crescere nel tempo, aspettando magari la giovane cantautrice al suo secondo album, quello della eventuale conferma e da sempre -per chi parte col piede giusto- il più difficile da realizzare.
IL GIORNALE 17 giugno 1995
... Il rispetto per la vita, il potere
religioso, al centro dello studio della giovane scrittrice
Claudia Pastorino. Una donna elegante, comunicativa, immersa
nella libera ricerca della spiritualità. Di temperamento
forte, il suo carattere dimostra acredine verso tutto ciò
che è stabilito rendendola polemica nei confronti degli
schemi e delle regole. Cantautrice della scuola genovese,
adesso anche scrittrice, Claudia ha presentato nel giardino
della Biblioteca di Marina di Massa il suo primo lavoro, un
libro che dice molto sul percorso dell’autrice verso
l’autoconsapevolezza.
Un iter faticoso e audace, pagato al prezzo dell’isolamento
e dell’incomprensione.
Questo perché il dito puntato della scrittrice è diretto
verso il cattolicesimo che definisce antropocentrista,
dogmatico, dispensatore di una verità misurata.
Nel suo coraggioso libro, che si è prestato ad un dibattito a tinte forti, Claudia Pastorino prende le distanze dal cattolicesimo, rivedendo anni di storia papale, le torture della Santa Inquisizione, l’avversione alla sessualità e ponendo una attenzione particolare anche contro la vivisezione....
LA
NAZIONE 22 luglio 2000
...Claudia è una poetessa che canta, erede del primo De André, con quel mix di Francia, ironia, tristezza e rabbia che caratterizzava le sue composizioni....
... Trentanni (è anche il
titolo del suo ultimo cd) ma già una storia
intensa alle spalle:
fatta di musica, di canzoni d’autore, di sogni a
occhi aperti e di successi.
Oggi Claudia Pastorino è forse una delle
cantautrici a più forte tasso di personalità.
Sicuramente originale, di quelle rare persone che
nel mondo dello spettacolo non si accontentano
mai, ha preso carta e penna non per scrivere il
testo di una canzone, ma per dare alle stampe un
libro, un atto d’amore per la
filosofia orientale e un duro j’accuse nei
confronti delle religioni e delle
teologie.
.......................................
... Canzone d'autore
con buona spinta propulsiva: l'iniziale UN DISEGNO PIU' GRANDE, con
un avvolgente assolo di sax (formula che si riproporrà
spesso) è il manifesto di un album sincero, molto
femminile, lunare, impressionista.
Nonostante il lavoro di produzione, le canzoni non ne
escono appesantite: NOTTURNO
è una bella confessione in prima persona, VOCI è una poesia che non
perde di vista la concretezza dell'esistenza, LANTERNA DE ZENA è un
delicato omaggio alla sua città realizzato in dialetto
su un testo anonimo....