CANZONE PER MIO PADRE


(Testo e musica di Claudia Pastorino)

Dalla chiesa usciranno facce bagnate
e fazzoletti stretti dentro al pugno
poco dolore in quelle immotivate lacrime
senza peso sulla bilancia di chi resta
forse stanotte ti rivedrò nel sogno
(incubo stanco senza più paura)
avrò più freddo, forse, questa sera
nessuno avrà capito niente
dei tuoi silenzi, delle tue risate
per comiche o fumetti démodé
pantaloni lisi, giacche sorpassate
cravatta quasi buffa per andare a messa
lasciata da chi tempo prima l’aveva smessa.
Andammo insieme in giorni desolati
così vicini eppure mai incontrati
ma tempo avremo, caro, non ti preoccupare
forse sarai meno noioso mi lascerai fare
completeremo le frasi frantumate
dalla mia rabbia dal tuo non-capire
ed i discorsi lasciati morire
rinasceranno così divertenti
mi puoi ripetere - non sono stata attenta -
la distanza della terra dalla luna
i fiumi e i laghi che non ho imparato
regalami un pigiama e un sogno per natale
e quest’estate, come tutte le altre, andremo al mare.

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