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CARATTERISTICHE
provenienza: Germania
materiale: nerbo di bue, cuoio (laccio da polso), vernice impermeabilizzante
lunghezza complessiva : 75 cm (elemento terminale: 5 cm)
spessore (dopo l'impugnatura): 20 mm (circa)
peso: 162 g
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Il nerbo di bue è una frusta tradizionale le cui origini affondano nella notte dei tempi.
È ricavato dal pene del toro, organo per sua natura molto fibroso, sottoponendolo a trazione ed essiccamento sotto sale; di solito il procedimento prevede anche la sua torsione in spire più o meno strette, per conferirgli maggiore consistenza senza perdere in flessibilità, e la sua verniciatura con un impermeabilizzante, per impedirne la reidratazione qualora dovesse bagnarsi.
In alcuni modelli il tratto iniziale è lasciato non ritorto, così da creare un'impugnatura; in altri, quest'ultima è ottenuta mediante un rivestimento in pelle, che può trovarsi anche all'estremità opposta, a mo' di terminale. È frequente la presenza di un laccio da polso.
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Soprattutto in Spagna, dove l'allevamento dei tori ha una lunga tradizione storica, per secoli si è utilizzata questa parte dell'animale per ricavarne strumenti che, a seconda dello spessore e della lunghezza finali, venivano impiegati dai cavalieri per spronare i cavalli, dagli allevatori per governare greggi e mandrie, ma a volte anche come arma di difesa e, ovviamente, per infliggere punizioni corporali sull'uomo. Quest'ultima destinazione d'uso ebbe particolare diffusione all'inizio dell'Ottocento, nei territori in cui vigeva il codice napoleonico, per la repressione dei reati minori; ma anche nel XX secolo, essendo in dotazione alle guardie naziste per mantenere la disciplina nei campi di concentramento. |
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Come strumento da spanking è senz'altro uno dei più pesanti e severi: se usato con forza può infliggere danni alla pelle e perfino ai tessuti sottostanti.
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