frusta da carrettiere |
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Un tempo questo era l'inseparabile strumento di lavoro dei carrettieri, che se ne servivano per incitare e dirigere i muli. In ambito rurale, inoltre, era il tipo di frusta in assoluto più comune, usata indistintamente anche per guidare calessi o carri, spronare animali da lavoro e in generale governare il bestiame. Seppure con piccole differenze, modelli analoghi erano diffusi non solo in Italia ma anche in altre aree dell'Europa centro-meridionale. Questo tipo di frusta prevede un manico dalla struttura caratteristica: subito dopo l'impugnatura, il legno è diviso in quattro rami simmetrici, leggermente rastremati verso l'estremità, che mediante un macchinario a vapore vengono strettamente avvolti l'uno contro l'altro secondo un andamento spirale. Tale procedura conferisce al manico una notevole resistenza alle sollecitazioni ma al tempo stesso anche un'ottima flessibilità. Per la sua costruzione viene particolarmente usato il legno di bagolaro. All'estremità del manico è poi fissata secondo varie modalità la coda, che ha una lunghezza all'incirca uguale; è fatta di corda oppure di cuoio (come in questo esemplare), intrecciata in modo tale che il suo calibro decresca man mano che si allontana dal manico.
È un tipo di frusta che entra di rado nel corredo di oggetti del praticante di BDSM, ma se ben inserita in uno scenario opportuno può evocare situazioni intriganti. Se effettivamente usata su un bersaglio umano può produrre conseguenze anche piuttosto severe, quindi necessita di una certa cautela. Un sincero ringraziamento al caro amico che mi ha procurato l'esemplare. |