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CARATTERISTICHE
provenienza: Italia
materiale: corda di canapa
lunghezza: 81 cm (escluso il laccio da polso, 13 cm)
spessore massimo: 6 mm, nodi 10 mm (in media)
peso: 20 g
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La disciplina è uno strumento tipico degli ambienti religiosi, usato da parte degli aderenti a vari ordini e confraternite per flagellare sé stessi.
L'autoflagellazione è una pratica che risale alla metà del XIII secolo, quando cominciò a entrare in uso come rituale collettivo ispirato alla passione di Cristo. In seguito fu anche usata come metodo per espiare i propri peccati (assieme ad una varia serie di altre pratiche volte all'autoinflizione di dolore fisico e privazioni).
Non è una prerogativa esclusiva della religione cristiana, venendo messa in pratica in forme anche più cruente da seguaci della corrente islamica sciita, in occasione di ricorrenze particolari ed usando strumenti provvisti di catene metalliche e perfino di lame affilate.
La disciplina non ha una tipologia uniforme, sebbene la morfologia più comune, come evidenziano le prime testimonianze grafiche, sia da sempre quella del flagello, avente un numero di code spesso anch'esso ispirato ad elementi religiosi, come tre (numero sacro per eccellenza), cinque (piaghe di Cristo), sette (peccati capitali) o nove (tre volte tre).
flagellanti (xilografia dal Liber Chronicarum, 1493) → |
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La disciplina non ha una tipologia uniforme, sebbene la morfologia più comune, come evidenziano le prime testimonianze grafiche, sia da sempre quella del flagello, avente un numero di code spesso anch'esso ispirato ad elementi religiosi, come tre (numero sacro per eccellenza), cinque (piaghe di Cristo), sette (peccati capitali) o nove (tre volte tre). Nel tempo però lo strumento è andato diversificandosi, non solo nella forma, ma anche nei materiali, essendone note varianti in cuoio, in ferro, ma anche in corda di canapa, come testimonia il dettaglio a sinistra.
← San Gerolamo penitente (Georges de la Tour, 1630 c.ca) |
L'esemplare presentato nella foto in alto ne mostra uno non molto dissimile che risale ai primi decenni del XX secolo e proviene da un monastero. È di struttura molto semplice: un cordoncino intrecciato, reso più pesante da numerosi nodi cappuccini distanziati regolarmente per buona parte della sua lunghezza, terminante con un breve tratto leggermente più sottile e privo di nodi. Non ha un manico, ma all'estremità prossimale presenta un laccio da polso, ottenuto col prolungamento dello stesso cordoncino.
Lo strumento veniva dunque impugnato dalla penitente nel suo tratto iniziale e, fattolo roteare sopra la spalla dello stesso lato o quella del lato opposto, andava a colpirne la schiena e i fianchi in diversi punti. Questa disciplina, inoltre, era assai facile da portare con sé, arrotolata in tasca.
discipline in ferro (datazione incerta) → |
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Sebbene appaia un modello più "mite" rispetto a quelli con code multiple, forse in quanto destinato ad un uso femminile, quando applicato con sufficiente energia la ruvidità della canapa assicura alla parte terminale un impatto doloroso.
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