Musicisti:
Dean Bowman: voce
David Fiuczynski: chitarre
Fima Ephron: basso
Greg Lake: batteria
Daniel Sadownick: percussioni


Brani:
01. Mind Is a River (Bowman, Sadownick) 3:42
02. Woe to the Conquered (Bowman) 4:25
03. Faith in the Free (Bell, Bowman, Haynes) 3:58
04. No Survivors (Bowman, Fiuczynski) 5:49
05. S.U.V. S.O.B. (Amber, Fiuczynski) 3:11
06. Mr. Softee's Nightmare (Fiuczynski) 4:27
07. Fuel Farms (Fiuczynski) 6:25
08. Zoom Zoroc (Fiuczynski) 3:56
09. Just for Now (Bowman, Fiuczynski) 4:34
10. Smile at Me (Bowman, Jarvis) 4:16
11. Faith in the Free [Remix] (Bell, Bowman, Haynes) 3:58
12. (hidden track) Mind Is a River (Bowman, Sadownick) 3:07


Links:
Screaming Headless Torsos:
www.torsos.com

Screaming Headless Torsos: 2005 (CD)
Live in New York & Paris (doppio DVD)
FuzeLicious Morsels - Usa - 2005

di Maurizio Comandini

Sono tornati. Decisamente sono tornati, dopo dieci lunghissimi anni, dopo l'album d'esordio che aveva fatto gridare al miracolo e dopo un bel live che aveva ribadito il loro peso specifico. E sin dalle prime note di "Mind Is A River" possiamo capire che il ritorno del gruppo Screaming Headless Torsos è ancora una volta in grado di movimentare le acque stagnanti del rock venato di ricerca e meticciato con i linguaggi del jazz e dell'avanguardia. Per pubblicare questo eccellente album, che non a caso è stato intitolato 2005 a rimarcare la sua assoluta contemporaneità, il fondatore-leader David 'Fuze' Fiuczynski è dovuto ricorrere alla auto-produzione, una scelta ormai diventata irrinunciabile per poter evadere dalle logiche mortifere del marketing discografico.
L'equilibrio fra le varie componenti del progetto (e del gruppo) è ancora più evidente e siamo sempre meno alle prese con il quintetto di Fiuczynski e sempre più a contatto con un gruppo a tutto tondo dove le individualità si esaltano e si fondono allo stesso tempo, arte difficilissima che ben pochi riescono a praticare. Semmai a prendere un ruolo sempre più importante è il bravissimo Dean Bowman, voce flessibilissima e fantasiosa, impegnata a cavalcare i mille rivoli della fantasia, con testi sempre pieni di ironia, declamatori al punto giusto, fuori dalle banalità, interessati a raccontare il mondo e non solo le emozioni. Le sue dilatazioni laringoidee fanno tornare alla mente gli esperimenti futuribili ed orientaleggianti di Demetrio Stratos e la follia dei rapper più iconoclasti.

La chitarra di Fuze è sempre elemento centrale, impegnata a raccordare la trama, a snocciolare assoli al fulmicotone che annichiliscono l'ascoltatore con guizzi da pescecane. L'approccio è ancora di più quello del rocker impegnato che non si lascia scappare l'occasione di scorribande in territori collaterali, meno adrenalinico rispetto al Vernon Reid dei Living Color, più vario a dosare tensione e rilassatezza, più sottile nella funkiness di fondo e ustionante quando la musica lo richiede (e lo richiede spesso, non abbiate timore). La variante fretless consentitagli dalla chitarra a doppio manico viene sfruttata a dovere per varianti timbriche del tutto peculiari che arricchiscono la paletta dei colori a disposizione del gruppo dando vita ad impasti che rimarranno per sempre collegati alla loro proposta.

Il bassista Fima Ephron, il batterista Greg Lake e il percussionista Daniel Sadownick formano ormai una perfetta sezione ritmica che sa riempire con grande impatto tutti gli spazi degli arrangiamenti con una verve funky-rock del tutto esaltante. Nei tre brani centrali la voce è quella di Freedom Bremner bravissimo a non far rimpiangere Dean Bowman, forse meno aggressivo e fantasioso di quest'ultimo, ma decisamente solido e concreto. Alla fine troviamo anche una versione remixata da Fima Ephron di uno dei brani precedenti, l'eccellente "Faith In The Free", probabilmente il punto più funky toccato nell'arco creativo sotteso da questo 2005. Non manca una hidden track che non poteva non essere una versione alternativa della iniziale "Mind Is A River", un brano che farebbe faville anche nel mondo delle radio, se solo venisse promosso da una major.
Oltre all'ottimo album la casa discografica di Fuze, gestita dalla bravissima Lian Amber, cantante e produttrice, moglie e fonte di inarrestabile ispirazione per il chitarrista americano, ha messo in distribuzione anche un bellissimo doppio DVD che presenta due concerti del gruppo. Il primo è ripreso alla Knitting Factory di New York, locale storico che nei tempi recenti ha passato parecchie peripezie finanziarie. Qui siamo nel 1996 quando il locale era in pieno fulgore e la musica che passava di lì era certamente il meglio di quello che la scena newyorchese sapeva offrire. Il secondo concerto arriva invece dal New Morning di Parigi ed è stato ripreso nel 2004. La formazione è quella base con il batterista Greg Lake in entrambi i concerti (ricordiamo che aveva preso sin dal 1996 il posto di Jojo Mayer, presente ai tamburi nel primo album). Lo span temporale è leggermente più ristretto: infatti il primo concerto, quello della Knitting Factory, è stato registrato un anno dopo il primo album e il secondo concerto, quello del New Morning, è stato registrato un anno prima dell'album appena pubblicato.

Entrambi i concerti sono ripresi senza troppi fronzoli ma in maniera davvero efficace, il suono è ottimo e l'editing video è preciso e pieno di ritmo, senza effetti speciali o raffinatezze inutili. Alla Knitting Factory la band sembra più a suo agio, con un Dean Bowman vestito con una t-shirt da arbitro della NBA abbinata a bermuda scuri, in grandissima forma, pronto a gigioneggiare con souplesse, sempre al centro dell'attenzione. Il tiro della band è davvero fantastico e le belle riprese ravvicinate mettono speso in evidenza il lavoro di Fiuczynski, davvero funky e preciso, con un utilizzo sempre appropriato di citazioni bebop affrontate con lo spirito del bopper del nuovo millennio. Il bassista se ne sta un po' sulle sue, mentre il flusso ritmico è ben governato dal potente Lake e dal fantasioso e inarrestabile Sadownick. Il repertorio è quello del primo album.

Il secondo concerto non è molto diverso, malgrado gli otto anni passati. A parte la barbetta sale e pepe di Dean Bowman e la chitarra a doppio manico del chitarrista, apparentemente siamo sulle stesse lunghezze d'onda. Un ascolto più attento rivela una maggiore presenza di sezioni strumentali e di assoli dilatati, con la chitarra del leader impegnata in divagazioni orientaleggianti digitate dalla sua mano sinistra che si sposta dal manico fretless a quello standard senza soluzione di continuità. Solo un paio di brani di quello che sarà il nuovo album sono presenti in repertorio, per il resto ci si affida ai brani provenienti dal primo album e ad alcuni strumentali che mettono in particolare risalto le doti virtuosistiche dei musicisti. In queste sezioni emergono caratteristiche associate al lavoro che David Fiuczynski ha portato avanti in questi anni con gli altri progetti paralleli. La forza del gruppo è veramente debordante anche sul versante rock e si possono trovare analogie con gruppi apparentemente lontani come Red Hot Chili Pepper e Primus, ma sono solo assonanze perché Screaming Headless Torsos sono in una categoria del tutto particolare, al di sopra della mischia e meritano di essere presenti con maggiore continuità nel mondo della musica che conta.


 
Chiudi finestra