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Al
Jarreau: One Note Samba (1965)
Traditional Line / Bainbridge (USA) - ristampa 2002 (reg. 1965)
di Francesco Varriale |
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Saranno
trascorsi circa 25 anni da quando il mio amico Massimo mi prestò
una sua musicassetta, una TDK SA da novanta minuti (Massimo registrava
soltanto su TDK SA, ha sempre avuto l'orecchio esigente). Sull'etichetta
c'era scritto soltanto AL JARREAU '1965'. Non esitai a doppiare quella
cassetta ed a consumarla con innumerevoli ascolti fino a che, con l'avvento
del cd, quella cassetta è andata insieme ad altre a farsi benedire
chissà dove. Da allora, in più occasioni mi sono chiesto
dove poter trovare in cd quelle registrazioni fino a quando, un paio d'anni
fa, ho visto sugli scaffali di un negozio un cd di Al Jarreau intitolato
One Note Samba in vendita a soli 8 euro. La foto di copertina mi è
da subito parsa recente, certamente non di quarant'anni fa, ma quel titolo
mi ha incuriosito e indotto a dare uno sguardo alla tracklist... non avevo
dubbi, l'avevo trovato. La cosa divertente fu che il negoziante si ostinava
a dire che si trattava di una raccolta, mentre io gli ribattevo che era
la prima registrazione in assoluto di Al Jarreau, risalente al 1965. Convinto
lui, convinto io, passammo a scommettere sulla cosa ed in palio mettemmo
proprio quel disco, nel senso che se avesse vinto lui l'avrei pagato il
doppio, in caso contrario l'avrei avuto gratis. Come andò a finire?
Se sono qui a raccontarlo vuol dire evidentemente che avevo ragione e
che riuscii ad infilarmi il cd nella borsa con enorme soddisfazione.
Questa prima registrazione non portò grande fortuna ad Al Jarreau,
contando poche vendite ed avendo pochissimo risalto, al punto che il cantante
di Milwaukee si tenne lontano dalla scena discografica per una decina
d'anni, prima di registrare - dal 1975 al 1977 - dischi molto belli e
di successo come We Got By, Glow, Look To The Rainbow, i primi della sua
discografia ufficiale.
Anche se in questi ultimi (e sporadicamente in altri ancora) si ritrovano
dei momenti musicali più jazzy, occorre dire che il vero disco
jazz di Al Jarreau è 1965 (forse anche il solo, insieme ad Accentuate
The Positive uscito lo scorso anno).
Atmosfere da jazz club; un suono sporco, un po' ovattato ma comunque affascinante;
una voce bellissima accompagnata da un forte senso dello swing; buone
capacità interpretative ed improvvisative; un trio di accompagnamento
di grande valore, per quanto composto da musicisti misconosciuti tra i
quali spicca il nome del pianista Cal Bezemer. Tutti ingredienti che fanno
di 1965 un disco di jazz vocale assolutamente imperdibile, soprattutto
se ascoltato alla luce (o, meglio, alla voce) dei tanti cantanti che ci
vengono forzatamente proposti oggi come nuove stelle del jazz.
Da segnalare come vere perle il gioiello di Rodgers/Hammerstein "My
Favorite Things" e quella "Stockholm Sweetnin'" che fu
resa celebre nei primi anni Cinquanta dall'orchestra di Quincy Jones,
nella quale figuravano trombettisti di valore assoluto come Art Farmer
e Clifford Brown. Infine, occorre precisare che le due cover presentate
in apertura riguardano le stesse registrazioni: la prima è quella
del long-playing originale, la seconda quella del cd oggi in commercio.
Musicisti:
Al Jarreau: voce
Cal Bezemer: pianoforte
Gary Allen: contrabbasso
Joe Abodeely: batteria
Brani:
01. My Favorite Things (Hammerstein / Rodgers) 5:02
02. Stockholm Sweetnin' (Jones) 5:50
03. A Sleepin' Bee (Arlen / Capote) 5:52
04. The Masquerade Is Over (Magidson / Wrubel) 6:34
05. Sophisticated Lady (Ellington / Mills /Parish) 4:14
06. Joey, Joey, Joey (Loesser) 3:42
07. Come Rain Or Come Shine (Arlen / Mercer) 6:56
08. One Note Samba (Hendricks / Jobim / Mendonca) 4:24
Links:
Al Jarreau: www.aljarreau.com
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