in breve In breve : un intervento in occasione del 10° anniversario della scomparsa.


Don Raimondo Bonu
Illustre letterato e appassionato storiografo; indimenticabile figura di sacerdote
(tratto dalla rubrica VITA ARBORENSE della rivista VITA NOSTRA)


Mons. Antonio Raimondo Tore

Nato in Ortueri, nell'estremo lembo occidentale della Barbagia, il 3 dicembre 1890, morì in Ortueri il 30 marzo 1981. Si è chiusa la sua esistenza terrena là dove aveva preso le mosse. Era iniziata all'interno di una famiglia, ricca di bontà e di virtù, nel segno della speranza, ed è finita all'interno dello stesso focolare nel segno della croce. L'inizio e la fine dell'uomo non sono poi così lontani tra loro, anche se separati da un arco di storia di ottantanni. Qualche volta la vita si snoda su un tracciato circolare per un bisogno vitale di ritorno alle origini. E' certamente una grazia respirare al tramonto lo stesso ossigeno dell'alba del primo giorno di vita. E Mons. Bonu, dall'inizio alla fine, ebbe la fortuna di poter ricrearsi con lo stesso ossigeno dell'ambiente in cui era nato: all' inizio per le cure e l'amore dei genitori, per i quali nutri venerazione particolarissima, alla fine per le cure e l'amore delle affezionate nipoti. Nella sua vita non pensò che ad essere sacerdote. Lo fu da bambino, nella speranza e nelle preghiere di sua madre, Teresa Pinna. Lo fu da studente, nella fatica della vita di seminario. Lo fu da Parroco , per trent'anni, dal 1916 al 1947: ad Aritzo, a Gadoni, a Tonara., nuovamente a Gadoni: sempre in montagna, nell'aspra Barbagia. Sacerdote ben riuscito: vivace il temperamento, fine la sua arguzia, cultore attento e appassionalo dei valori della sua terra. "...contadino di Ortueri ama l'aratro e la vanga non solo perché per essi avrà colmo il granaio e il torchio ridondante di vino, ma soprattutto perché considera un dovere il suo lavoro per obbedire ai precetti di quella fede insostituibile, che oltre i limiti del tempo e dello spazio riaccende nell'anima le dolci immortali speranze." (R. Bonu: Ortueri, paese di Sardegna). Uomo del dialogo, volitivo, intraprendente. Molto dobbiamo alle sue ricerche, alla sua pazienza, alla sua intelligenza. “ La ricerca ha dignità pari alla preghiera”, perché ha come meta la verità, che è Dio. Come parroco di Gadoni e di Tonara ha esumato dagli archivi ecclesiastici tutte le memorie scritte; ha visitato le circonvicine località archeologiche; ha osservalo nuraghi, domus de janas, tombe, reperti vari; ha letto e interpretato iscrizioni. Basta aprire qua e là le undici pubblicazioni di Mons. Bonu per rilevare subito come il vasto materiale sia slato raccolto, vagliato, presentato fino a dare una fedele esposizione di un popolo che, attraverso le sofferenze e l'abbandono, gettò nel secolo scorso le basi feconde dell'attuale rinascita. Serietà di fonti e forma attraente, onestà letteraria e senso di comprensione umana accompagnano le centinaia di pagine dei suoi scritti, e stimolano il lettore a un riflesso di gratitudine per l'Autore che seppe e volle offrire alla comune terra il suo grande cuore, la sua sapienza, la sua cultura. A tutti può ripetere con Sant'Agostino: “intellectum valde ama», ama mollo l'intelligenza. E qui che nascono le grandi idee, i grandi ideali, le grandi iniziative. Saper pensare è la premessa del saper amare e saper amare è il fondamento del saper agire. Al Parroco Bonu i parrocchiani si rivolgevano spesso per chiedere consigli. Avevano problemi da dipanare, questioni da risolvere, cause da trattare. Ed egli, dotalo di acutezza d'intuito e di forza d'inlelligenza, non trovava difficoltà ad indicare la soluzione più adatta, da uomo sempre rispettoso della legge. Le sue omelie, calde e ricche, non avevano altro riguardo che indicare all'uomo il tracciato della legge di Dio: “Il cuore dei santi è nella legge di Dio”. Apprezzato e ricercato dagli studenti, come storico, guida allo studio, ricercatore d'archivio, quante lesi di laurea sono nate sotto la sua regia! E quanti documenti inediti sono venuti alla luce tra le sue mani di attento ed esperto conoscitore! Assiduo collaboratore di periodici e riviste, al quindicinale oristanese “Arborea” diede per sette anni ricerche pazienti di archivio e «dati storici" editi e inediti, sui paesi della nostra arcidiocesi. Iniziò in ordine alfabetico l'illustrazione di ventiquattro paesi; illustrò criticamente la serie degli Arcivescovi arborensi; dal febbraio 1960 collaborò assiduamente al settimanale oristanese "Vita Nostra". Vasta risonanza ebbero i due volumi degli Scrittori Sardi. Opera poderosa, di immensa utilità per tutti, preziosissima per le persone colte e per gli studiosi più esigenti. Vi é una ricchezza di biografie e di giudizi da suscitare lo stupore. La ragione di illustrare questi scrittori “ mi è stata offerta dal desiderio di raccogliere, aggiornare, divulgare la loro vita e le loro opere, e dal fatto che i sardi molte volte si sono ignoti a vicenda e perfino ingiustamente disprezzati” (Premessa al 1· volume). Il nome di Mons. Bonu è unito indirettamente o direttamente a quanto Tonara possiede di meglio. Nel 1927 potè benedire il nuovo cimitero, nel 1929 inaugurò la nuova parrocchia. frutto collettivo di fede e di grande generosità. Amava il tempio di Dio. “Cerca di vedere nella chiesa il luogo della dimora di Dio e imparerai a far di te la prima dimora di Dio”. Chi ha avuto la fortuna di raccogliere la sue confidenze , può testimoniare la sua amabilità, il cullo dell'amicizia, la grandezza del cuore, il suo desiderio di servire e di rendersi utile. Questo, in sintesi, il suo stile di vita, questa la sua testimonianza di “uomo di Dio”.