in breve In breve : un intervento in occasione del 120° anniversario della consacrazione episcopale


Mons. A.R. Tore.
(un intervento di don Raimondo Bonu)
(tratto da "Tonara" pubblicazione speciale del 1948)


Nel giugno 1948 , in occasione del 120° anniversario della consacrazione episcopale e a 108 anni dalla sua morte , fu pubblicato un giornale locale ,intitolato "Tonara", con intenti celebrativi in onore di questo importante personaggio tonarese. Da esso abbiamo estratto questo articolo realizzato da Dott. Raimondo Bonu.
Mons. Antonio Raimondo Tore
Fiore di Montagna

Era nato a Tonara,nell'alta montagna della Barbagia di Sardegna, in un crudo inverno ,il 21 dicembre 1781.Il padre Giovanni esercitava la professione di chirurgo ,il cui titolo egli aveva conseguito all'Università di Cagliari ,con Diploma del 21 gennaio 1775 ; la madre Anna Cabras ,apparteneva alla famiglia di quell'avvocato Vincenzo Cabras,che aveva preso parte attiva ai moti rivoluzionari di Cagliari nel 1794 ;poi ,diventato Intendente Generale di Sardegna e Presidente della R.a. Camera dei Conti in Torino ,aveva servito il suo Re con fedeltà più che sarda. Antonio Raimondo Tore ebbe una madre conscia della sua alta missione educativa ed erede della tradizionale fortezza delle donne barbaricine ; essa fin dai più teneri anni di vita del suo primogenito , si preoccupò di formargli una mente sana in un corpo sano. E non appena lo vide capace di balbettare le prime parole , gli veniva insegnando l'Ave Maria e istillando quella devozione alla Vergine Madre , che nel centro della Sardegna non è venuta mai meno.

L'albero in fiore

Nell'ambiente affettuosamente severo di famiglia , all'ingegno precoce del fanciullo seguì ben presto una forza non comune di volontà. Sembrava che la sua natura pronta e dominatrice nel sorriso luminoso traesse ispirazione e stimolo dalle pendici aeree dei suoi monti rupigni. Ma non ancora a Tonara era istituita la scuola elementare , che più tardi doveva estendersi a tutta l'Isola sotto il nome di "Scuola Normale" , con l'editto del 24 giugno 1823 : il padre e il parroco Dott.Michele Porru ... furono i primi maestri dell'intelligente fanciullo... .fu condotto a Cagliari per proseguirvi gli studi. Sotto l'indirizzo volitivo paterno , sotto il continuo influsso educativo materno, il piccolo studente ,favorito dalle buone condizioni di clima e d'insegnanti - primo fra tutti lo zio canonico Antonio Cabras - fu trattato com un fiore particolare ,cui l'attento giardiniere non risparmia cure né delicatezze per serbarlo intatto dalle intemperie e dalle mani profane .Compiuto in un biennio il corso approssimativo del nostro ginnasio superiore e quello del liceo ,per quattro anni frequentò il corso teologico ,la cui fine coronava -senza avere compiuto i 17 anni - con una laurea brillante.

I primi frutti

Data la troppo giovane età che gli evitava l'ordinazione sacerdotale , il dott.Tore impiegò i suoi cinque anni d'aspettativa nella predicazione sacra con tanto frutto, che fu acclamato uno dei primi predicatori del Regno... Qualche decennio più tardi avrebbe scritto più profondamente l'elogio funebre di Carlo Emanuele I. Intanto il dott.Tore aveva iniziato e condotto alle prime cento pagine il volume manoscritto delle sue prediche , che andò purtroppo perduto. Sui trecento fogli di ottima carta di Fabriano dal formato di venti centimetri per dodici , si vedevano benissimo i caratteri minutissimi delle cinquanta righe per pagina. E fu tutta scrittura di suo pugno .Nella predicazione sacra allora teneva il primato uno dei primi insegnanti di Cagliari ,lo zio su ricordato Antonio Cabras (1761-1816) ,figlio del già menzionato Vincenzo Cabras,... Di lui ,celebre predicatore del tempo, notò il Tola nel suo "Dizionario biografico degli uomini illustri di Sardegna " : " fu levato a cielo... se piacque ai contemporanei egli non pensò forse che scrivesse pe' posteri" . E qui non torna inopportuno l'accenno di altre due congiunte del dott.Tore :Vincenza e Teresa Cabras ,sorelle del suddetto canonico.La prima ,di cui l'umile e grande Fra Ignazio da Laconi aveva predetto moltissimi anni prima la vocazione religiosa e la lunga vita di suora,morì a sessantotto anni il 26 marzo 846 ,dopo essere stata monaca e badessa nel covento di S.Chiara a Cagliari col nome di Suor Maria Vincenza;l'altra ,Teresa Cabras, sposò un brillante avvocato del foro cagliaritano ,Efisio Pintor Sirigu (1765-1814)... Finalmente per il dott.Tore giungeva la sospirata età dei ventidue anni;con suo sommo giubilo fu ordinato sacerdote.Il suo slancio ,fino allora compresso e tarpato , si sciolse esuberante,ma metodico ,in un'ascesa rapida e apprezzata.Dal 1805 al 1808 fu vicario parrocchiale in Atzara; Dal 1808 al 14 febbraio 1814 fu parroco e vicario foraneo in Aritzo ;dal 1814 al 1820 fu parroco a Sorgono... Nella razionale distribuzione del servizio per amministrare i sacramenti nelle Chiese e per dare l'assistenza notturna e diurna agli ammalati;nel governo dei vasti beni parrocchiali ,come anche nell'istituzione integrativa del clero parrocchiale , il dott. Tore non si concede pace né riposo .Egli scrive poco ,ma opra molto; la sua scrittura è quasi diritta piuttosto piena;direi quasi severa... egli invigila ,ispeziona , rivede e corregge ;ha riservato per sé la predicazione e la direzione generale delle parrocchie rette da lui nei quindici anni di ministero sacerdotale ,che compiva in mezzo ai fedeli contermini alla sua terra e dei quali conosceva carattere , abitudini ,aspirazioni ,tendenze.

Al timone: vicario capitolare.

La serietà del carattere e lo zelo sacerdotale, spiegati nelle parrocchie ,avevano attirato lo sguardo dei Superiori ecclesiastici d'Oristano sul giovane dott.Tore, che nel 1820 il recente arcivescovo Giovanni Antioco Atzei nominò canonico teologale e vicario generale. E morto il pio arcivescovo, che veniva dalla ricostituita diocesi d'Ozieri , il 4 dicembre 1821 ,il canonico Tore fu eletto nove giorni dopo vicario capitolare. Egli ,che sembrava nato per comandare , sapeva anche lavorare come un umile gregario,specialmente con l'esempio e nella formazione dei parroci. Nella sua qualità di vicario generale e capitolare esplicò infatti con tatto e prudenza opera religiosa e civile,altamente benemerita. E' il periodo aureo della sua attività. Egli ordinariamente dettava e si preoccupava d'adeguare la sua parola scritta , come faceva per la parola parlata,alle condizioni intellettuali dei fedeli . Ma lo stile è vigoroso e denso per raziocinio ; gl'inevitabili, lievi errori d'ortografia e di punteggiatura sono dovuti ai difetti del tempo e ai sacerdoti amanuensi , i quali furono allevati in una lingua che non fu l'italiana e protrassero nei registri parrocchiali , fino al 1832 ,l'uso d'uno spagnolo decadente.

Bonus pastor.

Per quanti conoscevano e ammiravano ...non fu una sorpresa quando nel marzo 1828 ,il canonico Tore fu preconizzato vescovo di Ales.Appena due mesi dopo e precisamente il 25 maggio ,ricevette la consacrazione episcopale in Bosa, ben presto raggiunse la sua sede. Nella pienezza del sacerdozio continuò a spiegare lo zelo illuminato e l'accesa fiamma apostolica.Agli amici che gli parlavano della sua resistenza al lavoro e della dignità episcopale diceva sorridendo :" E' stata la parrocchia d'Aritzo" . E senza alludere alla sua formazione ,alla sua attitudine e ai suoi meriti , ricordava che due suoi predecessori in Aritzo erano stati insigniti della dignità episcopale :l'uno Giuseppe Stanislao Concas... l'altro predecessore ,il tempiese Giorgio Manurrita.. Pratici e sapienti furono i decreti lasciati nelle visite pastorali dal vescovo Tore ;la comprensione delle necessità spirituali e materiali inerenti alle parrocchie delle diocesi non disgiunta dalle norme ammonitrici di governo nelle quali ,prevenendo i tempi del grande educatore S.Giovanni Bosco , era antiveduta quella formula di tutto un sistema educativo ,che fu detta posteriormente "prevenire , non punire!". Per nove anni continuò a fare suo il motto apostolico.. e girò nella sua diocesi,dai monti al mare ,con quei mezzi ristretti di remunerazione ,che poche volte gli permettevano il lusso d'una carrozzella e l'obbligavano a viaggiare al dorso d'un cavallo: egli appariva angelo di pace... Nel 1837 fu traslato alla sede arcivescovile di Cagliari,pur restando amministratore apostolico della sua prima diocesi .... Ma l'aumentato lavoro delle sue sollecitudini pastorali nella vasta archidiocesi , il senso sempre più sentito della responsabilità e soprattutto lo zelo e lo spirito di sacrificio avevano finito col logorargli innanzi tempo l'organismo ... Fra le diverse disposizioni lasciò che la massima parte dei suoi libri andasse alla biblioteca parrocchiale della sua natia Tonara.