Tentare di capire il tonarese riferendosi esclusivamente al concetto di "barbaricino" porterebbe gli osservatori a non comprendere realmente la "diversità" della loro cultura . Ciò è ancora più evidente se ci si riferisce al viaggiare . Al tonarese piace muoversi e lo fa da tempo remoto: una volta i movimenti erano quelli della transumanza , ben presto divennero gli spostamenti commerciali degli ambulanti verso le fiere e le piazze della Sardegna. Cun d'unu cadditteddu feu e lanzu sa vida tua a istentu ti trazzas da una idda a s'attera viazzas faghes Pasqa e Nadale in logu istranzu (da P.Mereu) Con un cavallino brutto e magro persegui la tua vita a stento viaggiando da una citta all'altra festeggi Pasqua e Natale in terra straniera Non deve stupire perciò se il movimento migratorio verso i paesi europei , le Americhe e la stessa Oceania per conquistare un posto di lavoro ha visto i tonaresi sempre in prima fila. Oggi è naturale che questo accada anche nel movimento turistico : prima i timidi tentativi di esplorazione verso i paesi dell'Europa e dell'Est Europa poi verso Cuba e i Caraibi ed il Brasile. Ma anche il turista tonarese è " un turista diverso dal solito " . Massimiliano e Ignazio hanno interpretato alla perfezione questo "spirito " tonarese poichè nel loro viaggio in Brasile sono riusciti , in poco tempo , ad appropriarsi dell'allegria ,dell'entusiasmo e della melanconia locale . Essere brasileiros , carioca come e più dei carioca è stato il loro modo di vivere questa esperienza . Dal loro racconto si capisce che hanno assorbito la cultura del posto a tal punto da essere colpiti ,oggi che sono tornati a Tonara , dalla "saudade" per il Brasil. E se continuamente parlano di Eduardo e degli altri amici brasileiri , si capisce che non deve essere stato facile per loro abbandonare i nuovi compaesani d'oltre oceano , il loro nuovo rione , le favelas : Ciao Brasil !