La storia di Tonara ha origini antichissime .
Le radici di questo paese affondano ,infatti, nel Neolitico. Vere testimonianze d'epoca sono le DOMUS de JANAS ,grotte di pietra e granito ,che, forse, fungevano da tombe. Quella di Marti ,la più grande, si può paragonare ad un toro. T
utte le DOMUS DE JANAS sono composte da materiale quarzoso. Non si sa il numero precise di queste tombe e neanche a che cosa precisamente servissero ; le ipotesi parlano appunto di tombe sacre rituali.
La domus de Janas di Martì è formata da tre Ipogei comunicanti: la prima tomba ,a SUD-OVEST, si compone di due celle, di pianta quasi rettangolare . Si conservavano due piche aventi la funzione di chiudere il portello d'ingresso. Questo, che introduce al 1^ vano, fa entrare la luce in questa cella a forma irregolare cui lati misurano 0,50 m, 1,30m, 1,60m, 1,30m . Il soffitto è piatto , e l'altezza del vano 6 di 85 cm. il vano B è alla destra di quello A ed e area sub-rettangolare, con soffitto piano e pareti verticali. C'è comunque un’altra apertura che dà in una stanza in cui il pavimento è posto sopra il vano B. Essa presenta una pianta sub-circolare col soffitto piano. Sulla sommità della DOMUS DE JANA c'è una fossetta a forma circolare che è il vero centro di culto della tomba interna. Altri fossili sono stati trovati nell'attuale SU PRANU, dove tanto tempo fa , si dice ci fosse il mare.
I primi insediamenti si sviluppano anche a SUD. Ma è presso TONNAI, dove si trova un villaggio romano ove nasce la civiltà tonarese, infatti abbondano resti di vasi, bronzetti, monete dell’epoca imperiale, epigrafi.
E sempre a SU NURAZZE sono stati trovati pezzi di ossidiana. Come indica il nome è una località dove esiste un nuraghe : era costruito su uno spuntone di roccia isolata seguendone, i tipi di esempi di insediamenti umani. La costruzione è quasi interamente distrutta, ma si possono osservare 4 tipi di pietra calcarea ridotta a un blocco a ciascuna fila. Questi, sono disposti in fila orizzontalmente. Dai resti non si può capire quale fosse la forma del nuraghe: esso era per lo più costituito da una torre, da un mastio e da murature interne. La forma SUD è quadrata , le pietre impiegate sono di medie o grandi dimensioni. Nella cima tre blocchi lavorati fissano una croce che domina la zona e collocata recentemente.
Altri reperti archeologici si trovano a TROCHERI, IDDA INTR'ERRIOS, e risalgono al 1000 A.C. E' sempre in località TONNAI che si trova 1'antica strada Romana KARALIS ULBIAM PER MEDITERRANEAM, collegata alla strada Romana di AUSTIS. Si trovano ancora oggi stoviglie e macine, a MATTALE si trovano i ruderi di un accampamento Romano, edificio costruito a difesa della valle .
A GENNA E FLORES, si trovano fibule di bronzo appartenenti alla tarda Romanita. Al tempo dei BARBARI, arrivano nella zona VANDALI e ILIESI che rimarranno in SARDEGNA per oltre un secolo. II loro re, GENSERICO, attraversando il GENNARGENTU, avrà modo di scoprire le loro usanze e i loro costumi di vita. Questi ultimi ebbero dei problemi nei confronti di diversi ladri monetari della zona che proseguirono a mantenere la propria cultura del latrocinio e finirono con l’essere chiamati BARBARICINI e BARBAGIA la loro terra. Furono battuti dagli Iliesi , che sconfissero i Goti a Othoca (Oristano - S.Giusta).
Agli inizi del MEDIOEVO a Tonara si sviluppò il rione di ILALA', che rimarrà intatto sino al 1800. La popolazione vi si trasferì alla ricerca di migliori condizioni di vita. Dell'alto MEDIOEVO si sa ben poco.Nel 594 arrivarono nella zona FELICE (Vescovo di PORTO) e ORIACO (Abate di S.ANDREA ) mandati da GREGORIO MAGNO per far convertire la gente al CRISTIANESIMO. In 7 anni la BARBAGIA diventò cristiana . Per un po' di tempo poi, di Tonara, non si seppe più nulla.Verso l'anno 1000 la maggior parte della popolazione viveva dispersa nelle campagne o in piccole frazioni.Tonara faceva parte allora del DUCATO DI ARBOREA e della CURATORIA del MANDROLISAI. Un rappresentante di Tonara (Bildosino ndr) fu testimone del trattato di pace fra ELEONORA D'ARBOREA E GIOVANNI D'ARAGONA nel 1388. Restano testimoni di questo periodo le chiese di S.ANASTASIA e di SEBASTIANO ad ILALA' ,S.ANTONIO nell'attuale abitato.
La chiesa di SANT’ANASTASIA, oggi quasi diroccata fu edificata fra il '300\'400. Era costituita da 3 archi gotici e 3 arcate gotiche a crociera di stile gotico con una intersezione di grossi pomi dl pietra detti is CAMPANEDDAS'. Della chiesa esistono oggi solo i ruderi, dato che nel 1823 verrà abbandonata per "DIFETTO DI DOTE". La chiesa possedeva una stele di stile ARAGONESE \ CATALANO con lo stemma della famiglia spagnola. Poi si iniziò la costruzione della chiesa di S.SEBASTIANO a ILALA'.
Solo più tardi, nel settecento, il conte di S.Martino si impossesserà delle costruzioni del Mandrolisai ; costruzioni che nel 1720 saranno riconosciute dall’imperatore d'Austria Carlo VI e in seguito anche da Vittorio Amedeo di Savoia. Più tardi si avrà l'abolizione del sistema feudale. Ma torniamo al '500, quando iniziò la costruzione della Chiesa di S.Maria ad Arasulè, oggi ristrutturata , che conserva un Cristo e una Madonna del periodo Rinascimentale.
Nel 1609 la Chiesa fu affidata alla Confraternita della S.Croce , con documenti antichissimi firmati dal Rettore Leonardo Manca, allora Parroco di Tonara e di Ispasulè. Pietro Francesco Guirisy firmò quei documenti nel 1699 .
Trent'anni dopo tale documento non c'era più. Fu costruita anche la Chiesa di S.Giaccu ,la cui festa si celebra il 27 luglio di ogni anno. Non fu ricostruita ,però , la Chiesa di S.Leonardo appartenente al vicinato di Teliseri . Nel 1607 fu edificata, dal Rettore Manca ,la nuova Parrocchia di S.Gabriele Arcangelo ,(atta sorgere in un boschetto di leccio abbattuto in seguito alla costruzione del vicinato di Toneri. Una curiosa leggenda dell'epoca dice che nel boschetto apparve un muflone che rivolgendosi al pastorello esclamò :" Non seo grabiolu ca seo Grabiele e in noghe mi deppese faer sa cresia " (Non sono un caprone ma sono Gabriele e qui edificherai la mia chiesa ndr).
Nei primi decenni del Seicento , gli abitanti di Ispasulè abbandonarono il loro paese per stabilirsi a Tonara ,dove incrementarono il none di Arasulè. II censimento ,iniziato nel 1698 , venne portato a termine nel 1699 e attribuiva a Tonara 737 hombres, 731 mujeres e 308 fuegos ; Ispasulè : 16 hombres ,15 mujeres e 5 fuegos. Nel 1698 il rettore Marc'Antonio Vacca allargo la Parrocchia aggiungendo 2 altari ,la Facciata e la sacrestia.
Trent'anni dopo il paese contava 445 famiglie e 1295 abitanti. Ispasulè risultava completamente disabitato. Nella 2^ metà del 1400 la Sardegna viene conquistata dagli Spagnoli. I segni di questo dominio sono numerosi nelle feste, nel costume, nella lingua. Una tradizione tramandata dagli Spagnoli ai Sardi è quella "s’incontru" , in cui il "CRISTO risorto " incontra sua madre ed è simile a ENCUENTRU di SIVIGLIA . Del '700 sono rimasti dei documenti come i dipinti della chiesa di S.ANTONIO dove si possono ammirare la MADONNA dei martiri di FONNI.
Nel 1762 il rettore MASSIDDA, fece costruire a Morù la fontana omonima la cui acqua si dice sia portatrice del gozzo. Sono gli anni in cui la Sardegna , ceduta ai Savoia, col trattato londinese del 1720 , conosce sotto la sua autorità il regno di Carlo Emanuele III. L'isola si lega dunque col Piemonte mentre nel 1798 i 4 vicinati di Tonara si uniscono definitivamente .Net 1728 Tonara contava 1296 abitanti e 445 famiglie. A quei tempi il censimento rilevava dati riguardanti la popolazione di Arasulè e Toneri rispettivamente di 700 e 950 abitanti. Esistevano famiglie come i Carboni,i Mameli, Pala ,Sau , Devigus, Tore ad Arasulè ; a Ilalà c'erano i Toccori, Zucca ,Mura a Teliseri i Murgia, Peddes, Poddie e a Toneri i Cappeddu ,i Desotgiu ,Sulis , Zedde ,Pistis, Fais , Soddu, Succu . Nel 1811 una gravissima carestia colpì Ilalà .Inoltre iniziarono a manifestarsi casi di malaria. Generalmente a Tonara per il clima invernale le persone erano al riparo dal contagio di tale epidemia .Le malattie più frequenti, secondo il Casalis, erano quelle legate ai "dolori laterali". La popolazione era pessimamente servita dal punto di vista sanitario. La gente si spostò più in alto .
Nel 1831 un temporale catastrofico allagò le chiesette di S. ANASTASIA e S. LEONARDO . che verranno quasi diroccate 1'anno successive. II temporale del 5/10/1832. durato 2 ore, distrusse molte case e reco molti danni alla campagna e ai boschi. Nel 1872 il nuovo rettore fece ricostruire la chiesa di S. Gabriele e risistemò la chiesa di S. Antonio Di Padova. Nel 1829 arrivò nella zona il principe CARIGNANO, future re CARLO ALBERTO che venne ospitato una notte in paese. In tale periodo il paese aveva un rettore. 3 vicedirettori e 3 semplici sacerdoti .Nel 1824 si aprì la scuola elementare accanto alla parrocchia. Secondo una statistica venne frequentata da 80 alunni anche se il 60% della popolazione era analfabeta. Fino al 1975 la scuola veniva frequentata fino alla 2^ elementare: dal '75 in poi la legge italiana sull'istruzione farà cambiare tutto. A quei tempi il 78% del ragazzi lavorava!!!! Atti pubblici e resoconti amministrativi venivano sottoscritti da notai e sacerdoti . Uomini di fede e di studio diedero un contributo al sorgere dell'Arma dei Reali dei Carabinieri e della Regia Guardia di Finanza.
Il 1800 per TONARA non è stato tranquillo: sia a causa delle 3 guerre di indipendenza, sia a causa dell' isolamento della SARDEGNA, invasa da tasse e da problemi economici perché la popolazione venne sottoposta al pagamento di onerose tasse , tra queste l'odiata " tassa sul macinato " (1868). Nel 1870 una rivolta popolare vide come protagonista Tia Baggiai, una donna energica e decisa armata di un forcone, su TRIUZZU, e secondo alcuni anche di un possente ago per materassi. Per sfuggire agli arresti essa si rifugiò a MONTE SUSU nascondendosi in un grande albero cavo.
Nel 1832 Tonara aveva 2303 abitanti (Arasulè 1277, Toneri 745 , Teliseri 181 e 70 persone llalà).
Nel 1876 venne soppresso il monte granatico , fondato nel 1767 ( costituito nel villaggio e munito di una sua quota in grano e doveva fornire al contadino , al memento opportune , le quantità di sementi necessarie , ad un tasso di interesse molto modesto ) e 22 anni dopo fu permessa la ricostituzione del MONTE DI SOCCORSO. Iniziò così un periodo destinato a durare fino ai primi del '900.
Una forte emigrazione all' estero da parte di molti sardi provocò un notevole decremento della popolazione.
Tra il 1876 e il 1886 venne progettata la prima strada carrozzabile che permetterà un miglior contatto col mondo esterno. Vena completata anche la rete ferroviaria seppur modesta. Nel 1895 TONARA perde , per effetto dl una legge , la sede della pretura che dava prestigio al paese, allora in provincia di CAGLIARI.
Nel 1923 viene riedificata la chiesa di S. GABRIELE ARCANGELO, ad opera di RAIMONDO BONU. La chiesa verrà ricostruita negli anni '60. Nel '27 il paese andrà a far parte del NUORESE.
Durante gli anni '30 scompaiono le fontane di CROCCOLEDDA e MISSEGNORE, che fino agli anni '20 erano famosissime in tutta la BARBAGIA.
Nel '32 verrà ultimato l’acquedotto . Galuse’ , 'cantata da PEPPINU MEREU , continuerà a conservare la dignità di antica fontana in compagnia di Morù ,su Forreddu, su Zurru . Ed è proprio lui Mereu che canta Tonara e la farà diventare famosa in tutta la Sardegna. Una delle sue più famose poesie è quella dedicata a Nanni Sulis . Intitolata 'Nanneddu Meu '.
Nel censimento del 1951 Tonara ha 3304 abitanti ,nel 1961 invece 3446 ;
nel 1971 diminuita arrivando a 2612 abitanti che rimarranno immutati negli anni 80 .
Nel 1991 la popolazione è di 2519 abitanti.